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Passaporto biometrico: sicurezza e libertà di viaggio

Keystone

Più sicuro, conforme alle norme dello spazio di Schengen e più comodo per recarsi negli Stati uniti. La ministra di giustizia e polizia Eveline Widmer-Schlumpf ha illustrato i vantaggi del nuovo passaporto biometrico, sul quale il popolo svizzero sarà chiamato ad esprimersi in maggio.

“Il nuovo passaporto ci permetterà anche in futuro di soddisfare gli standard internazionali e consentirà a tutti i cittadini svizzeri di continuare a viaggiare senza problemi e complicazioni in ogni parte del mondo”, ha dichiarato Eveline Widmer-Schlumpf in una conferenza stampa tenuta all’aeroporto di Belp, nel canton Berna, lanciando la campagna del governo in vista della votazione federale del prossimo 17 maggio.

Durante il suo intervento, la ministra di giustizia e polizia ha tentato sin dall’inizio di spegnere i timori legati al rafforzamento delle misure d’identificazione imposte con la messa in circolazione del nuovo passaporto, in cui saranno registrati elettronicamente i dati biometrici del titolare, comprese le impronte digitali.

“Dati biometrici non sono una novità. Finora figuravano già nei passaporti svizzeri la fotografia del detentore, l’altezza e il colore degli occhi e dei capelli. In futuro questi dati e due impronte digitali verranno memorizzati su un microchip: per questo si parla di passaporto biometrico o elettronico”, ha indicato la consigliera federale.

Abusi più difficili

Secondo Eveline Widmer-Schlumpf, il nuovo documento d’identità sarà innanzitutto molto più sicuro. I dati biometrici possono essere letti solo elettronicamente e confrontati con quelli del titolare tramite un apposito apparecchio: sarà quindi più difficile utilizzare illecitamente un passaporto smarrito o rubato.

“Ogni anno centinaia di persone vengono colte in Svizzera con falsi documenti d’identità. E oltre 13’000 passaporti svizzeri vanno persi ogni anno: bisogna fare in modo che non possano essere impiegati abusivamente”, ha sottolineato la consigliera federale.

La Svizzera non può inoltre rinunciare al nuovo passaporto biometrico, se non vuol essere esclusa dallo spazio di Schengen, a cui la Confederazione ha appena aderito nel dicembre scorso. Berna ha tempo fino al 1° marzo del 2010 per conformarsi alle regolamentazioni dell’UE e adottare il nuovo documento di identità.

Il passaporto biometrico permetterà infine ai cittadini svizzeri di recarsi negli Stati uniti senza dover richiedere un visto e agevolerà i viaggi anche in tutti gli altri paesi che hanno già adottato il nuovo documento. Entro la fine dell’anno, il loro numero dovrebbe passare da 50 ad almeno 90.

Rafforzamento del controllo statale

Nonostante questi vantaggi, l’introduzione del passaporto biometrico viene combattuta da un comitato interpartitico, formato da rappresentanti della sinistra e della destra, che ha depositato nell’ottobre scorso un referendum.

Gli oppositori si battono contro quella che considerano un’esasperazione delle misure di controllo dei cittadini. Negli ultimi anni, in seguito soprattutto alle pressioni esercitate dagli Stati uniti dopo gli attentati dell’11 settembre 2001, la Svizzera e gli altri paesi europei hanno continuamente rafforzato i parametri d’identificazione contenuti nei passaporti. Per la Confederazione si tratta del terzo passaporto introdotto nel giro di 7 anni.

Il comitato referendario si scaglia in particolare contro la decisione del parlamento di memorizzare le informazioni biometriche, tra cui le impronte digitali, in una banca dati centralizzata (Sistema d’informazione sui documenti d’identità, ISA). Questa disposizione, riservata finora ai criminali, rischierebbe di rafforzare il controllo statale sui cittadini e minaccerebbe la libertà individuale e i diritti fondamentali.

La Svizzera diventerebbe inoltre uno dei pochi paesi europei a schedare sistematicamente i suoi cittadini: l’UE ha infatti rinunciato a memorizzare i dati biometrici in una banca dati centralizzata.

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Accesso severamente regolamentato

“L’accesso alla banca dati è severamente regolamentato e le informazioni non verranno impiegate per le inchieste di polizia”, ha spiegato Eveline Widmer-Schlumpf. “La centralizzazione dei dati permetterà invece di proteggere ancora meglio l’identità dei cittadini svizzeri contro eventuali abusi del loro passaporto e sarà oltretutto più efficiente e meno costosa”.

Le autorità intendono tra l’altro far leva sul prezzo per sedurre i cittadini svizzeri, chiamati a votare il prossimo 17 maggio: il nuovo passaporto biometrico costerà soltanto 140 franchi per un adulto, contro i 250 per quello attuale, e 65 franchi per bambini e giovani di età inferiore a 18 anni. A coloro che si recano negli Stati uniti, il nuovo documento permetterà pure di risparmiare le spese per un visto, che ammontano attualmente a 170 franchi.

swissinfo, Armando Mombelli

Il prossimo 17 maggio il popolo svizzero è chiamato ad esprimersi su due temi di portata nazionale:

Una modifica delle legge su sui documenti d’identità e della legge sugli stranieri che propone di introdurre dati biometrici registrati elettronicamente nel passaporto svizzero e nei documenti di viaggio degli stranieri.

L’articolo costituzionale “Un futuro con la medicina complementare”, un controprogetto approvato dal parlamento all’iniziativa popolare “Sì alla medicina complementare”, ritirata dai suoi promotori.

Il nuovo documento di identità, che dovrebbe venir introdotto dal 2010, contiene un microchip, sul quale vengono registrati elettronicamente i dati personali, tra cui un’immagine del viso e due impronte digitali.

Un apposito apparecchio permette di leggere questi dati e di confrontarli con il viso e le impronte digitali della persona che esibisce il passaporto.

La modifica di legge approvata dal parlamento prevede anche l’archiviazione di tutti i dati del passaporto nel Sistema d’informazione sui documenti d’identità (ISA), creato nel 2003.

Il governo e la maggioranza del parlamento propongono al popolo di accettare il decreto federale del 13 giugno 2008 che regola l’introduzione del nuovo passaporto, considerato più sicuro contro eventuali abusi in caso di furto o smarrimento.

L’adozione del passaporto biometrico è inoltre necessaria per permettere alla Svizzera di proseguire la cooperazione con l’UE nell’ambito dello spazio di Schengen, a cui la Confederazione ha aderito nel dicembre scorso.

Gli Stati associati all’accordo di Schengen sono infatti tenuti a rilasciare soltanto passaporti biometrici. La Svizzera deve adeguarsi a questa norma entro il 1° marzo 2010.

Il 2 ottobre 2008, un comitato interpartitico ha depositato un referendum, firmato da 55’000 cittadini, contro l’introduzione obbligatoria del passaporto biometrico.

Il comitato si oppone in particolare alla decisione del parlamento di memorizzare nella banca dati centralizzata (ISA) le informazioni contenute nel passaporto biometrico, tra cui le impronte digitali.

Secondo i promotori del referendum, l’archiviazione dei dati comporta dei rischi per quanto concerne il rafforzamento del controllo statale sui cittadini e l’impiego abusivo di queste informazioni.

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