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Patrimoni dell’UNESCO: candidatura glaronese

La regione del svrascorrimento tettonico delle Alpi glaronesii vista da Elm Keystone Archive

La Svizzera presenta per la seconda volta la candidatura del sovrascorrimento tettonico delle Alpi glaronesi all'iscrizione nella Lista del Patrimonio Mondiale dell'UNESCO.

La candidatura comprende un dossier con uno studio che dimostra come il sito glaronese sia il più importante sovrascorrimento a livello mondiale.

Il sovrascorrimento delle Alpi glaronesi, movimento tettonico consistente nello scivolamento di masse rocciose sopra il basamento preesistente, potrebbe entrare a far parte del patrimonio culturale protetto dall’UNESCO dal 2008 se la seconda candidatura presentata giovedì dalla Confederazione avrà un esito positivo.

La prima candidatura, depositata nel gennaio 2004, era stata ritirata nel giugno dell’anno seguente per adattare l’incarto alle esigenze più severe introdotte dall’UNESCO, precisa l’Ufficio federale dell’ambiente (UFAM) in una nota. Da allora un gruppo di professori di geologia ha elaborato un ampio studio dal quale risulta che il sovrascorrimento tettonico delle Alpi glaronesi è il più importante del mondo.

Includendolo nel dossier di candidatura, «la Svizzera spera pertanto di avere fornito la prova che il sito in questione costituisce un oggetto di straordinario valore universale», precisa l’UFAM nella nota.

Particolarità geologica

Il sito, che si trova tra la valle del Reno anteriore e i monti di Kerenz, lungo i cantoni di Glarona, San Gallo e Grigioni, è costituito dal sovrascorrimento di due complessi rocciosi, uno più antico, l’altro più recente, lungo oltre 20 chilometri. Grazie a questa particolarità geologica è stato possibile, dal XIX secolo in avanti, acquisire conoscenze fondamentali, in particolare per quanto concerne la formazione delle montagne mediante la sovrapposizione delle coltri», spiega l’UFAM.

L’iscrizione nella Lista del Patrimonio Mondiale dell’UNESCO obbligherà comuni, cantoni e Confederazione a proteggere a lungo termine il sito. Alcune zone del territorio sono già protette a livello nazionale, cantonale o regionale, come ad esempio la «Lochsite» presso Schwanden, parti delle valli di «Murg» e «Mürtschen»” o il margine proglaciale del «Glatschiu dil Segnas».

Siti svizzeri

Il dossier di candidatura verrà esaminato il prossimo anno dall’UICN, l’organizzazione internazionale responsabile dei siti dichiarati Patrimonio Mondiale, e l’eventuale iscrizione nella Lista non dovrebbe avvenire prima dell’estate del 2008.

Attualmente la lista dell’UNESCO comprende 830 oggetti. La Svizzera è rappresentata con quattro beni culturali – il centro storico di Berna, l’abbazia di San Gallo, il monastero di San Giovanni presso Müstair (nel canton Grigioni) e i Castelli di Bellinzona – e due siti naturali: la regione Jungfrau-Aletsch-Bietschhorn (nei cantoni di Berna e Vallese) e il Monte San Giorgio nel Mendrisiotto (Ticino).

swissinfo e agenzie

Il primo a scoprire nel 1841 che lungo le Alpi glaronesi le formazioni rocciose più antiche si sovrappongono a quelle più recenti è stato il geologo svizzero Arnold Escher.

Questa particolarità geologica ha fornito informazioni fondamentali sul modo in cui si sono formate le Alpi.

La regione del sovrascorrimento delle Alpi glaronesi è situata tra la valle del Reno anteriore e i monti di Kerenz. Si snoda su tre cantoni: Glarona, San Gallo e Grigioni.

Il patrimonio mondiale dell’UNESCO comprende 830 beni (644 beni culturali, 162 siti naturali e 24 misti, situati in 138 Paesi).

Nella lista dell’UNESCO sono iscritti quattro beni svizzeri:
Abbazia di San Gallo (1983).
Monastero di San Giovanni presso Müstair, nei Grigioni (1983).
Centro storico di Berna (1983).
Castelli di Bellinzona (2000).
Regione Jungfrau-Aletsch-Bietschhorn, nei cantoni di Berna e Vallese (2001).
Monte San Giorgio nel canton Ticino (2003).

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