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Pensioni, avvocato degli animali, ricerca: si vota!

Il futuro delle pensioni è il tema più dibattuto della votazione federale del 7 marzo Keystone

Un articolo costituzionale sulla ricerca sull'essere umano, l'istituzione dell'avvocato cantonale degli animali e il tasso per il calcolo delle pensioni: sui tre temi l'elettorato svizzero è chiamato ad esprimersi questo fine settimana.

L’argomento che ha tenuto maggiormente banco nella campagna per la votazione è la modifica della Legge federale sulla previdenza professionale (LPP), che comporta un abbassamento graduale dell’aliquota minima di conversione, per farla scendere fino al 6,4% nel 2016.

Aspramente controversa, la misura concerne direttamente tutti i salariati affiliati alla previdenza obbligatoria, il cosiddetto secondo pilastro, che andranno in pensione dopo il 2014, ossia la stragrande maggioranza della popolazione.

Il tasso determina l’importo della rendita di pensione sulla base del capitale previdenziale obbligatorio accumulato nella vita lavorativa. Attualmente è del 7% per gli uomini e del 6,95% per le donne. Ciò significa che, per esempio, con un capitale previdenziale di 100mila franchi, un uomo di 65 anni che va in pensione ora riceve una rendita annuale 7mila franchi. Con un saggio di conversione del 6,4% percepirebbe invece 6’400 franchi.

Il governo e la maggioranza borghese del parlamento motivano il provvedimento con la necessità di adeguare l’importo della rendita annuale all’evoluzione demografica e a quella dei mercati.

Da una parte, affermano, con l’allungamento della speranza di vita, il capitale previdenziale dev’essere distribuito su un numero maggiore di anni. D’altra parte, con la crisi finanziaria i rendimenti dei capitali si sono assottigliati. Perciò i fondi della LPP non bastano più per garantire le pensioni a lungo termine alle condizioni attuali. Secondo i sostenitori del sì, se non si riduce l’aliquota si mette a repentaglio il secondo pilastro delle future generazioni di pensionati.

I loro calcoli sono contestati dagli oppositori, composti di partiti di sinistra rosso-verdi, sindacati e riviste di consumatori, che accusano le società assicurative attive in questo campo di fare lauti guadagni sulle pensioni a scapito degli affiliati.

Secondo i promotori del referendum contro il nuovo abbassamento dell’aliquota di conversione, la contrazione progressiva già in atto dal 2005, che la porterà al 6,8% nel 2014, è sufficiente per rispondere all’allungamento della speranza di vita.

Circa i rendimenti dei capitali, i promotori del referendum replicano che vanno calcolati sulla media del lungo periodo. Proprio per questo, negli anni in cui tassi di rendimento dei mercati sono superiori al tasso di conversione, le casse pensioni costituiscono riserve di fluttuazione, rilevano i partigiani del no al nuovo ritocco al ribasso.

A sostegno dei rispettivi argomenti, fautori e avversari della modifica sottoposta al voto popolare si sono dati battaglia a suon di cifre. Di fronte a una giungla di tavole di mortalità e indici di rendimenti contradditori, molti elettori si sono trovati disorientati. In un sondaggio commissionato dai sindacati, il 48% degli intervistati ha detto che era ancora indeciso sul voto oppure non ha risposto. Entrambe le parti aspettano con il fiato sospeso il responso delle urne. Per l’approvazione basta la maggioranza semplice dei votanti.

Avvocato d’ufficio per gli animali maltrattati

Della doppia maggioranza di popolo e cantoni hanno invece bisogno per superare lo scoglio delle urne gli altri due oggetti. Entrambi, infatti, comportano una modifica costituzionale.

L’iniziativa popolare “Contro il maltrattamento e per una migliore protezione giuridica degli animali” chiede di ancorare nella Costituzione federale l’obbligo per i cantoni di istituire la funzione di avvocato degli animali. Il legale è incaricato della difesa degli interessi delle bestie nei procedimenti per il loro maltrattamento o altre infrazioni alla Legge sulla protezione degli animali (LPAn).

Attualmente i cantoni hanno già la possibilità di creare questa funzione, ma non hanno l’obbligo. Il parlamento aveva rifiutato di imporla, nel dicembre 2005, nell’ambito della revisione della LPAn. Perciò la Protezione svizzera degli animali (PSA) ha lanciato l’iniziativa popolare che ora è sottoposta a votazione federale.

Per i suoi promotori, in gioco c’è l’uniformità di applicazione della LPAn in tutta la Svizzera. Attualmente, affermano, ci sono grandi disparità fra i cantoni. Le autorità di certi cantoni – denunciano – non si impegnano nella raccolta delle prove dei reati contro gli animali e troppi procedimenti sono archiviati con un nulla di fatto. Se le bestie avessero un rappresentante legale che tutelasse i loro interessi, ciò non accadrebbe, argomentano i sostenitori dell’iniziativa.

I fautori dell’avvocato degli animali prendono come riferimento il modello zurighese, l’unico cantone che finora ha istituito questa funzione.

Gli oppositori dell’iniziativa non sono contrari alla creazione di questa funzione, ma non vogliono che sia imposta. Ai loro occhi, ciò costituirebbe un’ingerenza nella libertà di organizzazione dei cantoni. Pur giudicando che gli animali vadano rispettati e che i maltrattamenti e l’incuria vadano perseguiti, gli avversari dell’iniziativa sostengono che le norme vigenti sono sufficienti. Affermano inoltre che per il benessere degli animali è preferibile intensificare la prevenzione.

Il governo e la maggioranza parlamentare composta di tutti i partiti di destra e centro-destra raccomandano di bocciare il testo. I partiti socialista, ecologista, verde liberale ed evangelico sollecitano invece il sì all’iniziativa.

Ricerca sull’essere umano

Soltanto l’Unione democratica di centro (UDC, destra conservatrice) e l’Unione democratica federale (UDF, destra di ispirazione cristiana) combattono invece l’altro articolo costituzionale sottoposto a votazione questo week-end: quello sulla ricerca sull’essere umano. I Verdi lasciano libertà di voto, mentre tutti gli altri partiti lo sostengono.

Elaborato dal governo e dal parlamento, il nuovo articolo conferisce alla Confederazione la competenza di legiferare in materia di ricerca sull’essere umano, se ci sono rischi potenziali per la dignità e la personalità delle persone coinvolte. Queste devono essere tutelate in modo prioritario. Tuttavia, nell’articolo si precisa pure che le leggi dovranno tener conto dell’importanza della libertà di ricerca.

Il secondo capoverso del nuovo articolo costituzionale fissa quattro principi fondamentali che regolano la ricerca biologica e medica sulle persone viventi: il consenso informato, la proporzionalità fra rischi e benefici, il ricorso a persone prive di discernimento unicamente se non è possibile ottenere i risultati in altro modo, l’approvazione da parte di un organo indipendente.

L’UDC si oppone perché giudica l’articolo troppo dettagliato. Secondo i democentristi, nella Costituzione non si dovrebbero impartire direttive sulle condizioni in cui deve muoversi la ricerca biologica e medica. Il posto di tali regole è nelle leggi e nei trattati.

A destare riserve fra i Verdi è l’autorizzazione, seppur condizionata, di fare ricerca su persone non in grado di dare il loro consenso (bambini, dementi, ecc.). Gran parte degli ecologisti si sono perciò astenuti dal voto su questo articolo, del quale approvano gli altri punti.

Per tutti gli altri partiti, si tratta invece di un buon compromesso per conciliare gli interessi di tutti, che permette di evitare derive e consente di colmare le lacune delle leggi vigenti. Secondo la maggioranza dei partiti, questo articolo permette di creare condizioni uniformi a livello nazionale e di porre limiti chiari.

Sonia Fenazzi, swissinfo.ch

Oltre che sui tre oggetti federali, gli elettori di 14 cantoni sono chiamati alle urne anche per esprimersi su temi di carattere regionale. I numerosi argomenti sottoposti al parere popolare spaziano dalla nuova perequazione finanziaria e ripartizione dei compiti tra cantone e comuni nei Grigioni e nel canton Friburgo, al contributo statale nel finanziamento delle scuole private nel canton Turgovia, passando per l’introduzione nella Costituzione cantonale della possibilità di revocare i municipi in Ticino e per il prolungamento della legislatura nel Giura.

In quattro cantoni ci sono pure le elezioni. A Nidwaldo e Obwaldo si rinnovano governo e parlamento. A Glarona si elegge l’esecutivo, mentre a Uri c’è un’elezione suppletiva per uno dei due seggi del cantone alla Camera alta del parlamento federale, rimasto vacante in seguito alle dimissioni del senatore popolare democratico Hansruedi Stadler.

La previdenza professionale è obbligatoria per tutti i salariati che guadagnano almeno 20’520 franchi lordi all’anno. Il salario annuo lordo assicurato è al massimo di 82’080. La parte che eccede questo limite, come pure i salari inferiori al minimo di 20’520 franchi, possono essere assicurati a titolo facoltativo.

La previdenza professionale è finanziata mediante un sistema di capitalizzazione, con i contributi degli assicurati. Almeno la metà dei contributi dei dipendenti è a carico del datore di lavoro.

Ogni assicurato costituisce così il proprio “avere di vecchiaia”, sul quale maturano gli interessi. Il tasso minimo d’interesse è fissato dal governo federale. Attualmente è del 2%.

Al momento del pensionamento l’avere in vecchiaia può essere versato sotto forma di liquidazione in capitale, oppure essere convertito in una rendita di vecchiaia in base all’aliquota di conversione. Il tasso minimo, per la parte obbligatoria, è iscritto nella Legge federale sulla previdenza professionale (LPP).

Nel 2008 la previdenza professionale contava oltre 3,6 milioni di assicurati attivi e quasi 931mila beneficiari di rendite.

In Svizzera gli animali sono tutelati dalla Legge sulla protezione degli animali (LPAn) e dalla relativa ordinanza (OPAn) che disciplina il trattamento, la detenzione, l’utilizzazione e gli interventi su animali. Nel dicembre 2005 il parlamento ha approvato la revisione totale di entrambe, con l’obiettivo di migliorare le condizioni in cui sono tenuti gli animali nell’agricoltura, come pure gli animali domestici.

La nuova normativa, entrata in vigore nel settembre 2008, ha posto l’accento su informazione, formazione e nuovi strumenti di esecuzione. Essa riconosce e tutela la dignità degli animali.

Le infrazioni alla LPAn sono perseguite d’ufficio. L’azione penale e il giudizio dei reati incombono ai Cantoni.

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