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Per il rispetto dei diritti umani e l’applicazione del trattato di Kyoto

Moritz Leuenberger (a sinistra) a colloquio con il presidente francese Jacques Chicac, nell'incontro di venerdì a Ginevra Keystone

«I diritti umani non sono acquisiti»: con queste Moritz Leuenberger si è rivolto venerdì alla Commissione dei diritti umani. Il presidente della Confederazione ha criticato al proposito anche USA, Russia e Cina, senza risparmiare neppure la Svizzera. A margine dei lavori della Commissione, Leuenberger ha incontrato altri capi di Stato, Jacques Chirac, Vosjilav Kostunica e Joseph Kabila, con i quali ha affrontato ulteriori questioni. Delusione per la decisione USA di rinunciare al protocollo di Kyoto.

Diritti umani: il monito del presidente

Leuenberger ha denunciato l’esistenza della pena di morte «ad esempio negli Stati Uniti» e ha affermato che i diritti umani non sono rispettati in Cecenia. Ha poi ricordato che «le misure repressive contro minoranze e comunità religiose rimangono massicce in Cina». Citate pure le violazioni in atto in Afghanistan, Sudan e Medio Oriente.

Il presidente della Confederazione ha però dato prova anche di autocritica, ricordando che la Svizzera è a volte condannata dalla Corte europea dei diritti umani. «Le si rimproverano casi di discriminazione razziale, disparità salariali fra donne e uomini e il divieto del ricongiungimento famigliare per gli stagionali», ha detto davanti ai 2000 rappresentanti presenti alla Commissione. «Questo dimostra che i diritti e le libertà fondamentali non sono acquisiti una volta per tutte» e che bisogna battersi per la loro applicazione, anche in paesi con una lunga tradizione democratica come la Svizzera.

A suo avviso, questa responsabilità implica l’adozione di misure concrete contro i regimi repressivi. «Dopo aver globalizzato l’economia, si tratta ora di globalizzare la politica», ha detto Leuenberger. Condannare le violazioni non basta, bisogna agire per porvi fine ha aggiunto il presidente della Confederazione elencando una lista d’impegni concreti. Leuenberger ha chiesto ad esempio di rendere concreto il diritto all’alimentazione per tutti, di offrire a tutti i bambini la scolarizzazione, di garantire ai lavoratori un salario decente.

Bush delude sulla questione del trattato di Kyoto

A margine del discorso dinanzi alla Commissione dei diritti umani, Leuenberger ha incontrato il presidente francese Jacques Chirac, con il quale ha parlato del trattato di Kyoto. «Siamo entrambi molto delusi della decisione degli Stati Uniti» ha affermato al termine del colloquio, precisando che la Svizzera manterrà i suoi obblighi per la riduzione delle emissioni dei gas a effetto serra, applicando dunque il protocollo. Da parte sua il presidente Chirac si è impegnato ad ottenere anche dall’Unione europea il rispetto del protocollo.

Averi di Mobutu

Al presidente della Repubblica democratica del Congo (RDC), Joseph Kabila, Leuenberger ha spiegato che è necessario sporgere denuncia per poter attivare l’assistenza giudiziaria nel caso degli averi bloccati di Mobutu. Le procedure dello Stato di diritto devono essere rispettate. Berna è pronta ad aiutare la RDC a far valere i suoi diritti. La Svizzera è d’altro canto disposta ad aiutare il presidente Kabila nei suoi sforzi verso la pace.

Per la pace nei Balcani

Il presidente della Confederazione ha infine discusso Vosjilav Kostunica, presidente yugoslavo, della situazione in Macedonia e in Kosovo. Si è dichiarato favorevole a un dialogo tra «i partiti albanesi ragionevoli e il governo serbo». I due uomini sono d’accordo sulla necessità di «stabilizzare una situazione molto pericolosa».

swissinfo e agenzie

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