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Per l’e-voting servono 600 milioni di franchi

Keystone

Per far sì che in Svizzera si possa esprimere il proprio voto in forma elettronica sono necessari investimenti di 400-600 milioni di franchi. È il giudizio della cancelliera della Confederazione Annemarie Huber-Hotz.

Nel 2008 dovrebbe partire un progetto pilota per il voto elettronico degli svizzeri all’estero. Fra quattro anni, però, l’e-voting non sarà ancora maturo per l’elezione del parlamento.

L’introduzione capillare del voto elettronico ha un prezzo. Intervistata dall’agenzia di stampa AP, la cancelliera della Confederazione, avanza una cifra: la Svizzera deve prepararsi ad investire tra i 400 e i 600 milioni di franchi.

Una cifra importante, ma che non basterà a rivoluzionare le elezioni federali del 2011. Annemarie Huber-Hotz, alle sue ultime settimane da cancelliera, ritiene improbabile che fra quattro anni la Svizzera sarà pronta per un’elezione del parlamento via internet o cellulare.

Cantoni pionieri

Al momento sono solo tre i cantoni che portano avanti progetti di e-voting: Zurigo, Ginevra e Neuchâtel. Prima di arrivare a livello federale è necessario non solo sviluppare le tecnologie, ma anche armonizzare la struttura dei registri elettorali, diversi da cantone a cantone.

Al momento, ha dichiarato Annemarie Huber-Hotz, sono previste delle sperimentazioni solo per quanto riguarda le votazioni alle quali i cittadini sono chiamati a rispondere con un sì o con un no. «La Confederazione, però, sarebbe felice se a livello cantonale si facessero delle prove anche per le elezioni».

Attualmente un cantone che ha alle spalle cinque sperimentazioni di voto elettronico riuscite, può procedere ad altre prove senza dover richiedere un’autorizzazione speciale alla cancelleria federale. La Confederazione sostiene l’80% dei costi del progetto.

Limiti

Secondo Huber-Hotz, prima che il voto elettronico possa affermarsi è necessario risolvere numerose questioni tecniche, in particolare per quanto riguarda la sicurezza. «Bisogna garantire lo stesso standard di sicurezza delle votazioni per corrispondenza», ha dichiarato la cancelliera della Confederazione.

Nel corso della prossima legislatura, i progetti pilota di voto elettronico toccheranno al massimo il 10% degli aventi diritto di voto. Lo stabilisce la nuova ordinanza sui diritti politici che entrerà in vigore il primo gennaio del 2008. Il limite è valido solo per le votazioni a livello federale; per gli oggetti cantonali o comunali valgono le decisioni del cantone.

Annemarie Huber-Hotz ha spiegato che il limite è giustificato dai risultati scaturiti dalle urne nel corso degli ultimi sette anni: una votazione su cinque è stata decisa con una differenza tra «sì» e «no» inferiore al 10%. Tuttavia, ha aggiunto la cancelliera, «siamo pronti ad allentare questa clausola, quando tutti i cantoni avranno alle spalle dei progetti pilota riusciti e sicuri».

Svizzeri all’estero

Finora, oltre a Zurigo, Ginevra e Neuchâtel – che sono già in fase di sperimentazione – solo altri due cantoni hanno segnalato il loro interesse per il voto elettronico: San Gallo e Berna. Inoltre, hanno avuto luogo dei colloqui tra la cancelleria federale e il canton Vaud.

«Speriamo di poter fare delle sperimentazioni col voto degli svizzeri all’estero nel 2008», ha detto Huber-Hotz. «Nel canton Neuchâtel i preparativi per raggiungere questo obiettivo sono a buon punto».

Il direttore dell’Organizzazione degli svizzeri dell’estero (OSE) Rudolf Wyder si dice dal canto suo “soddisfatto che gli espatriati siano inclusi in queste sperimentazioni, poiché sono i primi ad essere interessati al voto elettronico”.

La buona volontà dell’amministrazione non basterà però per organizzare le prossime elezioni del parlamento svizzero in forma elettronica. «Il sistema non può essere sottoposto ad una pressione eccessiva. Il mio desiderio è che i progetti in corso per le votazioni facciano ancora un po’ di strada». Per Huber-Hotz, solo quando nella maggior parte dei cantoni sarà possibile votare via internet o cellulare, si potrà parlare di voto elettronico per le elezioni a livello federale.

“Il voto elettronico generalizzato all’orizzonte 2011 sarebbe stato realista per un paese sviluppato come la Svizzera – deplora dal canto suo Rudolf Wyder. Altri paesi, come ad esempio l’Austria, sono andati molto più veloci di noi in questo ambito. In Svizzera purtroppo manca ancora la volontà politica per concretizzare il voto elettronico”.

swissinfo e agenzie

Il 25 novembre, in tre comuni del canton Zurigo (Bülach, Schlieren e Bertschikon), si potrà votare online o con il cellulare per il ballottaggio che vede il democentrista Ueli Maurer e la verde liberale Verena Diener in lizza per il secondo seggio zurighese alla camera alta del parlamento svizzero.

Altri due progetti pilota, che riguardano esclusivamente il voto via internet, sono in corso a Ginevra e Neuchâtel. Secondo i dati della cancelleria di Stato ginevrina il voto elettronico è scelto dal 40% degli aventi diritto. A Neuchâtel, la sperimentazione tocca 4’700 persone.

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