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Per l’UDC la Svizzera sarà la “nostra casa”

Il presidente dell'UDC, Ueli Maurer, con il programma elettorale, a forma di bandiera svizzera Keystone

L'Unione democratica di centro (destra conservatrice) vuole vincere le elezioni federali del 2007 puntando sul patriottismo.

Il partito spera di raccogliere i favori di 100mila cittadini in più rispetto a quattro anni fa e condurrà la propria campagna dichiaratamente contro l’alleanza rossoverde, perché la Svizzera “non sia distrutta”.

L’UDC ha lanciato mercoledì la campagna per le elezioni federali del 2007 presentando contemporaneamente a Losanna, Berna e Lugano la sua piattaforma politica 2007-2011.

Intitolata “La mia casa – la nostra Svizzera” la pubblicazione che contiene il programma elettorale dell’UDC affronta 21 temi ed è evidentemente adornata dai colori nazionali.

“Il titolo di questa pubblicazione esprime bene la principale preoccupazione del nostro partito: vogliamo che gli abitanti di questo paese possano sentirsi bene e sicuri in Svizzera come lo sono tra le mura della propria casa”, ha commentato il presidente del partito, Ueli Maurer.

Maggioranza silenziosa

L’UDC, ha spiegato Maurer, intende dare voce ad “una maggioranza silenziosa” e insoddisfatta e condurrà la propria campagna dichiaratamente contro l’alleanza rossoverde. La sinistra – ha aggiunto – opprime la Svizzera verso livelli medi ricorrendo a imposte e tasse sempre maggiori, a più debiti, più immigrazione, più abusi, più criminalità e più violenza.

“Non vogliamo che la Svizzera sia distrutta”, ha insistito Maurer. Per ottenere il consenso di altri 100mila elettori, oltre ai 560mila registrati nel 2003, il partito punterà soprattutto “su coloro che sono insoddisfatti della sinistra e su quelli che non votano o non hanno ancora votato”, ha spiegato il consigliere nazionale neocastellano Yvan Perrin.

Per affrontare queste elezioni l’UDC avrà a disposizione un milione di franchi. Per offrire “una nuova patria politica” agli elettori i democentristi rispetteranno le sensibilità locali, ha affermato Maurer, ricordando, come già annunciato in dicembre, che per ogni regione linguista è stato nominato un responsabile.

La profusione di mezzi e persone utilizzati dall’UDC per la campagna elettorale sembra un caso isolato. Gli altri partiti ingaggeranno qualche stagiaire, concentreranno i propri sforzi nei cantoni o nella fase calda della campagna, a partire dall’estate.

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Respinte le accuse di fare una politica di slogan

I due vicepresidenti di partito Toni Brunner e Yves Perrin saranno alla testa della campagna elettorale rispettivamente per la Svizzera tedesca e per quella romanda e lavoreranno a tempo pieno alla campagna. Perrin, ispettore di polizia, prenderà una pausa dal lavoro, mentre Brunner si farà vedere un po’ meno alla fattoria che gestisce. Responsabile in Ticino sarà invece il granconsigliere e segretario di partito Eros Mellini.

Nel suo programma l’UDC respinge le critiche secondo cui il partito avanzerebbe grazie agli slogan. A questo proposito Maurer ha ricordato che negli ultimi 12 anni sono state create in tutta la Svizzera 600 sottosezioni (partiti regionali, sezioni locali, ecc.).

Le elezioni del 2007 avranno per l’UDC un’importanza decisiva, ma per quanto riguarda i pronostici il partito si mostra prudente: “Friburgo e Vallese hanno un potenziale interessante e anche a Ginevra c’è un po’ di spazio”, si è limitato ad osservare Perrin.

“L’UDC non ha ancora raggiunto l’apice”, gli ha fatto eco Toni Brunner, che comunque non ha precisato a quanti nuovi seggi punta il partito. Secondo Maurer saranno comunque pochi: l’obiettivo principale resta quello di difendere i seggi attuali.

swissinfo e agenzie

In ottobre i cittadini svizzeri rinnoveranno le due camere del parlamento federale, in totale 246 seggi.

In occasione delle elezioni precedenti, nel 2003, l’UDC aveva ottenuto 63 deputati, 12 in più rispetto al 1999.

Il campo rosso-verde aveva conquistato 11 seggi, passando a 78.

Gli altri partiti di destra e di centro-destra (radicali, liberali e democristiani) avevano perduto 20 mandati, passando a 97.

Il nuovo parlamento elegge a sua volta il governo. Nel 2003 l’UDC, forte della sua avanzata, aveva chiesto ed ottenuto un secondo ministero, a scapito dei democristiani.

I sette membri del governo sono attualmente: due liberali-radicali, due socialisti, due UDC e un democristiano.

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