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Philippe Senderos, in tutta semplicità

Philippe Senderos prima di passare a tavola swissinfo.ch

Incontro sorprendente a Londra con il difensore dell'Arsenal e della Nazionale svizzera di calcio. Per swissinfo Philippe Senderos ha tolto la maschera, con grande umiltà.

Suo padre, Julian, è nato in Spagna. Sua madre, Zorica, è venuta al mondo in Serbia. Si sono incontrati a Ginevra e hanno deciso di unire i loro destini. I loro due figli, Philippe e Julien, sono svizzeri, ma non dimenticano le loro origini.

“Nelle mie vene scorre sangue spagnolo e serbo. Ho pure un passaporto spagnolo…, ma sono svizzero. La Svizzera è il mio paese, qui ho le mie radici. I miei genitori me l’hanno sempre fatto capire. Questo crocevia di origini – sottolinea scherzosamente Philippe Senderos – è perfetto per il tennis. Con Federer, Nadal e Djokovic, vinco sempre”.

I primi passi con il pallone li ha compiuti da piccolo, allo stadio delle Charmilles, situato a una fermata del bus da casa. Per permettere al piccolo Philippe di sfogarsi prendendo a calci un pallone, sua madre lo ha dunque spinto sul campo da gioco.

I ricordi che tornano

Al tavolo di un piccolo ristorante italiano al nord di Londra, Philippe Senderos rincorre i ricordi di infanzia. Le sue generose e solari risate contrastano con il tempo uggioso, così tipicamente londinese.

Jeans, scarpe da tennis, pullover, sciarpa annodata al collo, il ginevrino ha appena terminato l’allenamento. A bordo della sua 4X4 nera, si presenta al nostro appuntamento, vicino a Oakwood, in leggero ritardo. Si scusa con garbo, non è il tipo che ama prendersi per un divo.

Totalmente a suo agio, il giovanotto sfoggia una naturalezza disarmante che ti contagia. Nulla a che vedere con l’immagine di mostro di rigore e disciplina, taciturno e praticamente inaccessibile. I capelli tagliati cortissimi, da duro, e la sua corporatura atletica, hanno probabilmente nutrito la leggenda del calciatore tenebroso.

“Chi mi conosce – commenta Senderos – sa perfettamente che non faccio il muso tutto il giorno. Ma poco importa. La posizione che occupo sul terreno da gioco induce ad impormi e a farmi rispettare. Lo so bene che do di me un’immagine piuttosto dura. Ma non posso neppure sorridere scioccamente per le foto!”.

Giovane, ma non inesperto

Nonostante la sua giovane età, Philippe Senderos ha esperienza da vendere. E quando scende in campo, tutti conoscono la sua reputazione. Le sue qualità sono regolarmente lodate all’interno della prestigiosa squadra dell’Arsenal, e anche in seno alla Nazionale rossocrociata.

A soli 23 anni, potrebbe addirittura essere considerato un vecchio volpone. Ve lo ricordate con il volto insanguinato dopo la rete segnata contro la Corea in Coppa del mondo? Sembrano immagini lontanissime, eppure sono recenti.

Philippe Senderos macina esperienze su esperienze: Lega nazionale A con il Servette in Svizzera, prima Lega inglese nella file dell’Arsenal, la Nazionale rossocrociata, i Campionati del mondo e fra pochissimo Euro 08.

“Per arrivare dove sono arrivato, e spero che sia soltanto l’inizio, ho lavorato molto duro. So di avere delle qualità – riconosce il giovane calciatore – ma non sono mai stato il più talentuoso. La marcia in più mi è sempre venuta dal cuore e attraverso disciplina e lavoro”.

Philippe Senderos ha bisogno di un ritmo regolare e di riposarsi molto per essere sempre ai massimi livelli. “Lo sport praticato a questi livelli, non è sempre salutare. Giochiamo ogni tre giorni e bruciare la candela dai due estremi può essere pericoloso”.

Il giovane sportivo, che con grande soddisfazione ha ottenuto la maturità prima di recarsi in Inghilterra, sottolinea il ruolo giocato dall’educazione nel suo percorso formativo. Sapere che cosa si vuole fare nella vita, è pure un fattore determinante.

Adattarsi e lottare

In cinque anni le cose sono cambiate e Senderos lo sa benissimo. Non è più il giovane giocatore di 18 anni che ha schiuso le porte dell’Arsenal, meravigliato dal calcio inglese, dalla vivacità del pubblico di Highbury e dall’eloquenza dell’allenatore francese dei “Gunners”, ovvero Arsène Wenger.

“Quando raggiungi una squadra del calibro dell’Arsenal da giovane – racconta Senderos – capisci subito che se non ti dai da fare, perderai la tua occasione. Con il senno di poi, riconosce che le ferite degli esordi londinesi gli hanno permesso di ambientarsi, di trovare i propri punti di riferimento in un mondo e in una cultura fino ad allora sconosciute.

Ci vuole tempo per tutto: vivere con altri giovani compagni di squadra in una famiglia di accoglienza (ha abitato con Johan Djourou e lo spagnolo Cesc Fabregas), prendersi un appartamento, passare l’esame di guida, comprarsi la prima auto, imparare la lingua, scoprire Londra. Un’avventura tutta nuova, specialmente quando non hai mai lasciato il nido familiare.

Nella capitale inglese, oggi Philippe Senderos si sente come a casa. E continua ad essere fiero di essere ginevrino, della sua famiglia, di suo fratello e di tutti gli amici che abitano ancora nella Città di Calvino.

E’ ai bordi del Lemano che fa ritorno per ricaricarsi. Per staccare dal mondo del calcio. E poi c’è la Spagna, naturalmente. Il piccolo paese sperduto dove è nato suo padre, a 80 chilometri da Guadalajara e da Madrid. Il piccolo paese dove abbracciare i cugini.

Al resto ci pensano i moderni mezzi di comunicazione: posta elettronica, messaggi via telefonino, cellulare. “Chiamo spesso il mio amico Luol Deng, che gioca nella NBA con i Bulls di Chicago. Abbiamo la stessa età, facciamo lo stesso lavoro e condividiamo le medesime preoccupazioni. Per me – conclude Philippe Senderos – è importante lo scambio con qualcuno che vive esattamente ciò che vivo io”.

swissinfo, Mathias Froidevaux, Londra
(traduzione e adattamento dal francese Françoise Gehring)

Data e luogo di nascita: 14 febbraio 1985, Ginevra
Ruolo: difensore centrale
Squadre: Servette (2001-2003), Arsenal dal 2003 (prima partita il 27 ottobre 2004)
Nazionale svizzera di calcio: Campione d’Europa nel 2002 (con la selezione dei giovani sotto i 17 anni) e prima partita con la prima squadra l 26 marzo 2005 a Parigi contro la Francia; 24 selezioni da titolare e tre reti (fine 2007)
Ha partecipato ai Mondiali di calcio 2006 in Germania

Nel 1886 gli operai del Royal Arsenal di Woolwich, una fabbrica di armi, fondano la squadra. L’attuale soprannome dei giocatori “Gunners” (cannonieri) trae dunque origini dagli albori della celebre squadra.

L’Arsenal è la squadra più titolata della capitale inglese e la terza in ambito nazionale avendo vinto nel corso della sua lunga storia 13 campionati di massima serie inglesi, 10 Coppe d’Inghilterra, 2 Coppe di Lega inglesi, 12 Supercoppe d’Inghilterra.

In campo europeo il nome di Arsenal figura nell’albo d’oro della Coppa d’Europa dei vincitori di Coppa (1994) e su una Coppa dell’UEFA (1970)

Nel 2006 la squadra londinese ha perso per un soffio la Coppa dei Campioni, sconfitta dal Barcellona per 1-2.

Da più di dieci anni l’Arsenal è diretto dall’allenatore francese Arsène Wenger. È lui che ha voluto Philippe Senderos e Johan Djourou. Dal 2006 la squadra ha un nuovo stadio – l’Emirate Stadium – dalla capienza di 60 mila posti.

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