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Più trasparenza, meno allergie

Le persone affette da allergie alimentari possono tirare un sospiro di sollievo swissinfo.ch

Dal primo maggio nuove norme alimentari assicurano maggiore trasparenza e protezione per consumatori e per persone affette da allergie alimentari.

Dalla mucca pazza al mais transgenico, dal pollo agli antibiotici, agli additivi: mangiare sta diventando pericoloso. Gli esperti sono perplessi, i consumatori preoccupati e i casi di allergie aumentano a vista d’occhio. L’opinione pubblica chiede trasparenza e sicurezza.

Di fronte a questa situazione il governo ha deciso di agire dando luce verde alla revisione della legge sulle derrate alimentari che diventerà effettiva il primo maggio. Si tratta della più consistente revisione della legge dalla sua entrata in vigore nel 1995.

Diritto svizzero e diritto europeo

Per venire incontro alle nuove esigenze dei consumatori e per prevenire malattie e disturbi legati all’alimentazione verranno modificate quasi mille norme. Vi sono tuttavia anche una serie di ragioni giuridiche, come spiega a swissinfo Adrian Kunz, dell’Ufficio federale della sanità: “Abbiamo dovuto modificare alcune disposizioni nell’ambito dell’applicazione degli accordi bilaterali e adattare le nostre leggi al diritto europeo”.

“La revisione dell’attuale legge tiene inoltre conto dei progressi fatti in campo tecnologico e scientifico”, dice Kunz. Alcune sostanze, dopo anni di studi, sono effettivamente risultate innocue per l’organismo. Altre, in particolare certi additivi, sono finiti invece sulla lista nera. Certe norme verranno dunque abolite, altre inasprite, altre ancora faranno capolino per la prima volta nella legge.

Allergie e alcool

Fra queste vi è una prima mondiale: per la prima volta infatti verranno indicati sulle etichette dei prodotti i dieci più importanti allergenici: latte, uova, pesce, crostacei, soia, noci e nocciole, arachidi, sesamo, sedano e vari cereali.

Queste sostanze dovranno essere dichiarate se la loro concentrazione in un prodotto supera un grammo pro chilo. Finora la specificazione era necessaria solo se la sostanza era presente in misura superiore al 25%.

Di fronte al preoccupante fenomeno dell’alcoolismo nei giovani, le autorità hanno preso un’altra decisione: quella di vietare la vendita sotto ai 16 anni di vino, birra, sidro e vino di frutti e bacche.

Per i cosiddetti alcopop, le sgargianti e zuccherate bevande “alla moda”, che contengono alcool, resterà in vigore il limite dei 18 anni e sugli imballaggi dovrà essere specificata la natura alcoolica della bevanda.

Carne e prodotti genetici

Dopo i vari scandali – dalla carne agli ormoni, al pollo alla diossina fino al morbo della mucca pazza, anche la commercializzazione della carne andava regolata. In futuro sulle etichette dovrà essere specificato se la carne può essere consumata cruda o solo cotta.

Inoltre, prodotti esteri affumicati, impanati o marinati in Svizzera non potranno più essere spacciati come “prodotti svizzeri”.Dovrà pure essere specificata la presenza di carne ovina e bovina in prodotti come ravioli o simili e questo già al momento dell’importazione in Svizzera.

A questo punto mancavano solo quei generi alimentari, che attualmente sono al centro di dibattiti e polemiche: i prodotti geneticamente modificati. Anche in questo caso, non dovrà mancare sull’etichetta la menzione “ottenuto senza ricorso alla tecnologia genetica”.

Nitrati, additivi e iogurt alle fragole

Sul fronte degli additivi 56 nuove sostanze sono state autorizzate, 37 proibite. Fra le sostanze tollerate figurano il contestato colorante derivato dall’acido tartarico, usato per dare l’ultimo “tocco” di colore ai dolciumi e i due conservanti per formaggi natamicina e nisina.

Anche per quanto riguarda i nitrati presenti nelle verdure e nell’insalata – al centro delle preoccupazioni dei consumatori una ventina di anni fa – il governo ha allentato le norme, abolendo il valore massimo di tolleranza, oggi ritenuto superato. Sono infatti risultati infondati i timori in base ai quali i nitrati avrebbero effetti cancerogeni.

Infine, per quanto riguarda i prodotti alimentari, in generale, le etichette dovranno specificare, in futuro, la quantità di ogni ingrediente. Non basterà più scrivere “iogurt alle fragole”: bisognerà precisare la quantità del frutto contenuto nello iogurt.

Associazioni dei consumatori parzialmente soddisfatte

Le associazioni dei consumatori sono, in generale, soddisfatte. “Molte nostre rivendicazioni sono state accolte”, dice Laura Ragazzoni, portavoce dell’Associazione Consumatrici della Svizzera italiana, che tuttavia non cela il suo disappunto per l’elevato numero di additivi tollerati.

Per rendere le norme svizzere eurocompatibili sono stati ammessi ben 56 nuovi additivi. “Con le nuove disposizioni troveremo negli scaffali iogurt alla frutta con l’aggiunta di coloranti o formaggi contenenti conservanti, finora vietati in Svizzera”, rileva Laura Ragazzoni. In effetti i commercianti stranieri di generi alimentari producono soprattutto per il mercato mondiale, dove vigono norme meno severe che in Svizzera.

“Una novità che spalanca le porte a una miriade di prodotti, generalmente importati, per i quali la tecnologia alimentare dà uno spazio sempre più ampio agli additivi”, dice Laura Ragazzoni concludendo con una punta di rammarico: “Se vogliamo combattere questa tendenza e mangiare prodotti più naturali dovremo leggere ancora più attentamente le etichette.”

Elena Altenburger

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