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Piattaforma svizzera di servizi bancari per il mondo

Per il banchiere Konrad Hummler la globalizzazione offre nuove prospettive alle banche private svizzere swissinfo.ch

Approfittando dell'apertura dei mercati finanziari, il settore bancario svizzero dovrebbe diventare sempre più una piattaforma di servizi per il resto del mondo.

È quanto auspica Konrad Hummler, direttore della banca privata Wegelin, che intravede un nuovo modello bancario per rispondere ai bisogni di un’economia globale.

“Oggi, viviamo in un’economia globale di componenti”, afferma Konrad Hummler. Per il direttore della banca privata Wegelin di San Gallo, oggi l’economia funziona un po’ come molte industrie, che fabbricano dei prodotti assemblando componenti a buon mercato, acquistate presso diverse altre aziende.

“Secondo me, anche il settore dei servizi, a cominciare dalle banche private e da quelle più piccole, potrebbe operare in questo modo”, ritiene Hummler. “Soprattutto con l’apertura in corso dei mercati finanziari, che offre numerosi vantaggi a banche private, come la nostra”.

“Per molto tempo, i piccoli istituti finanziari erano svantaggiati rispetto alle grandi banche. Prima dell’era di internet e dell’apertura dei mercati, le piccole banche non avevano quasi accesso a informazioni a livello mondiale e a prodotti alternativi”.

Piattaforma di componenti

Oggigiorno, invece, grazie alla globalizzazione, il direttore di banca è in grado di acquisire in tutto il mondo prestazioni bancarie, alla stessa stregua delle componenti industriali. In questo modo anche un piccolo istituto bancario non è più costretto a restringere le sue cooperazioni soltanto ad una sfera nazionale.

Per Konrad Hummler questo modello di gestione delle banche private in un contesto internazionale potrebbe valere per tutto il paese. “La Svizzera potrebbe diventare una piattaforma ideale, in cui vengono assemblate in modo ottimale tutte le componenti di servizi prodotte in ogni parte del mondo”.

La non appartenenza della Svizzera all’Unione europea (UE) rappresenta un vantaggio per concretizzare questa visione, aggiunge l’esperto bancario. Rispetto ad altri paesi, come la Francia o la Germania, le esportazioni della Svizzera sono meno dipendenti dal mercato europeo.

“Tenendo conto della bilancia commerciale si denota che i nostri scambi di prodotti e di servizi con l’estero sono molto più paragonabili a quelli della Gran Bretagna, che non dei paesi vicini”. In particolare, la Svizzera importa grandi quantità di materie prime da oltreoceano ed esporta molti beni del settore terziario al di fuori dell’Europa.

Vantaggi e svantaggi della politica isolazionista

Dopo aver risentito finora soprattutto degli svantaggi, per una volta la Svizzera potrebbe ora approfittare del fatto di essere rimasta volontariamente al di fuori del’UE, prosegue Konrad Hummler.

Dal momento che un’adesione appare attualmente impossibile per motivi politici, le autorità e gli ambienti economici dovrebbero avere il coraggio di ancorare maggiormente la Svizzera nell’economia mondiale, prima ancora che in quella europea.

A detta del direttore della banca Wegelin, la Svizzera dovrebbe posizionarsi nell’economia globale come una sorta di città-Stato, alla pari di Singapore o Dubai, diventando una piattaforma di servizi.

Impulsi economici

Da questo modello, la Svizzera potrebbe trarre inoltre maggiori impulsi economici. Da alcuni anni, ormai, l’Unione europea non costituisce più una locomotiva economica.

Rispetto ad un’Europa comunitaria, che si sta trasformando sempre più in una costruzione tecnocratica, lontana dai bisogni della gente, la Confederazione si presenta come un “melting pot” dinamico, in grado di funzionare senza sovvenzioni e tasse troppo alte.

Negli ultimi tempi stanno lentamente crollando in Svizzera anche i monopoli sulle importazioni, che sussistono da almeno mezzo secolo e che contribuiscono fortemente all’alto livello dei prezzi praticati sul territorio elvetico.

Un progressivo abbassamento dei prezzi potrebbe permettere alla Svizzera di diventare un paradiso degli acquisti in Europa.

Pressioni fiscali

Secondo Konrad Hummler, la piazza finanziaria dovrebbe poter resistere anche alle pressioni esercitate in campo fiscale dall’Unione europea, in particolare contro il segreto bancario che favorisce l’afflusso di capitali europei sul territorio elvetico.

Il direttore di banca di San Gallo non teme tuttavia che, se le pressioni dovessero accentuarsi, molte banche potrebbero spostare le loro attività in altri paesi, come gli Emirati arabi, dove l’Unione europea non avrebbe più voce in capitolo.

A suo avviso, il segreto bancario può sussistere soltanto in uno Stato di diritto che garantisce effettivamente questo dispositivo legale.

swissinfo, Alexandre Künzle
(traduzione Armando Mombelli)

La globalizzazione pemette anche alle piccole banche svizzere di accedere al mercato mondiale, come le grandi banche.

Approfittando di internet e dell’apertura dei mercati finanziari, i piccoli istituti bancari riescono ad acquisire ed offrire servizi in tutto il mondo.

Finora, le piccole banche si vedevano costrette a limitare ad un ambito nazionale le loro attività e le loro possibilità di collaborazione.

Per Konrad Hummler, la Svizzera dovrebbe posizionarsi a livello mondiale seguendo l’esempio di paesi come Singapore o Dubai.
Secondo il direttore di banca sangallese, esistono numerosi paralleli tra la struttura economica elvetica e quella di questi due paesi asiatici.
Dubai e Singapore sono diventati delle piattaforme di servizi per i potenti Stati vicini, che dispongono di molte materie prime.

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