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Piccole e medie imprese settore MEM, i segnali sono favorevoli

Il lavoro non manca. KEYSTONE/CHRISTIAN BEUTLER sda-ats

(Keystone-ATS) La situazione finanziaria delle piccole e medie imprese (PMI) attive nell’industria delle macchine, elettrotecnica e metallurgica (MEM) è migliorata dall’inizio dell’anno: lo afferma l’associazione di categoria Swissmechanic.

“Le aziende stanno affrontando meno problemi di liquidità e sono confrontate con un rischio di fallimento minore”, spiega l’organismo in un comunicato odierno. Anche la situazione degli ordinativi è migliorata e risulta più contenuto il ricorso al lavoro ridotto, stando a un sondaggio realizzato fra i membri.

Swissmechanic constata una tendenza positiva di tutti gli indicatori chiave, con un’eccezione: sono in brusco aumento le interruzioni della catena di approvvigionamento internazionale, in particolare per quanto riguarda materie prime e microchip. Il problema concerneva in aprile il 43% delle aziende, a fronte di un 23% in gennaio.

Le difficoltà sono quindi di entità analoga a quelle vissute nel corso del semi-confinamento della primavera 2020, ma le cause sono differenti. Un anno fa le aziende dovevano lottare contro le frontiere chiuse, oggi è l’evoluzione dei modelli di consumo, unitamente alla ripresa economica, ad aver creato strettoie nel commercio di merci e materie prime. Il problema è stato anche esacerbato dal temporaneo blocco del canale di Suez.

Nonostante le sfide sul fronte dell’approvvigionamento Swissmechanic guarda con fiducia al futuro. “Vediamo chiari segni di rilancio dell’attività economica e molte aziende hanno superato il punto più basso del ciclo economico”, afferma il direttore dell’organizzazione Jürg Marti, citato nel comunicato.

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