Poche entrate in Borsa nel 2001
L'evoluzione, secondo gli esperti, sarebbe dovuta alle circostanze sfavorevoli e alla modifica di alcune regole borsistiche.
Lo scorso anno sono state contate 15 IPO (initial public offering), contro 28 nel 2000. Per Eric Parisod, analista presso la Banca cantonale vodese (BCV), il rilancio sarà molto lento, dato che gli investitori si mostreranno cauti dopo un anno deludente.
A causa dell'andamento negativo delle Borse, parecchie imprese esitano a lanciarsi sul mercato. È il caso di Bluewin, portale Internet di Swisscom, osserva Jean-Pierre Buchs, gestore di titolo presso l'UBP Gestion Institutionelle.
Le società preferiscono annullare un'IPO piuttosto di giungere sul mercato a un momento poco opportuno. Così la turgoviese High Medical Technologies Holding (HMT) ha differito a tempi migliori la sua entrata nel Nuovo mercato della Borsa svizzera, prima prevista per aprile.
L'IPO di Converium (ex Zurich Re), la quinta compagnia di riassicurazione a livello mondiale, è stata accolta l'11 dicembre come la migliore operazione nel 2001 sul segmento principale della Borsa elvetica. Complessivamente la Zurich Financial Services ha collocato l'87,5 per cento del capitale della propria filiale, incassando 2 miliardi di dollari. L'azione Converium sarà verosimilmente integrata prossimamente nell'indice SMI.
Negli Stati Uniti, i titoli delle 20 IPO effettuate dopo l'11 settembre hanno guadagnato il 24 per cento in media. «Tale tendenza non si ripercuoterà però in Svizzera», secondo Jean-Luc Lederrey, analista presso la Banca cantonale di Ginevra. Per l'esperto, «il mercato registrerà qualche soprassalto, prima di una ripresa più modesta fra qualche mese».
Lo scorso anno non sono stati effettuati nuovi ingressi sul Nuovo mercato. Secondo Parisod, la pressione e i requisiti delle borse saranno in salita nei prossimi tempi. «Le IPO saranno più rare, dato che i mercati saranno più severi», osserva l'esperto della BCV.
swissinfo e agenzie

In conformità con gli standard di JTI
Altri sviluppi: SWI swissinfo.ch certificato dalla Journalism Trust Initiative
Partecipa alla discussione!