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Politica d’accoglienza: la Svizzera si offre una nuova legge

Una legge che srotola il tappeto rosso agli ospiti politici Keystone

La Svizzera si è dotata di una legge che regolamenta privilegi, immunità e altri vantaggi accordati alle organizzazioni internazionali.

Con queste nuove norme, la Confederazione vuole consolidare il suo ruolo di Stato ospite, un ruolo sempre più confrontato alla concorrenza internazionale.

Eliminando le ultime divergenze che ancora sussistevano con la Camera alta, la Camera bassa del parlamento svizzero ha avallato mercoledì la Legge sullo Stato ospite.

La nuova legislazione mira prima di tutto a sostenere il ruolo della Svizzera sul piano internazionale.

Negli ultimi anni, la concorrenza internazionale si è infatti inasprita. Alcuni mesi fa, ad esempio, l’Alto Commissariato dell’ONU per i rifugiati e l’Organizzazione mondiale della sanità, la cui sede è a Ginevra, avevano annunciato di voler delocalizzare alcuni loro servizi verso città meno care.

Il nuovo strumento normativo non rappresenta a dire il vero una grossa novità: in pratica riunisce le varie basi legali esistenti in materia di politica d’accoglienza e codifica la prassi seguita dal governo negli ultimi 50 anni.

La nuova legislazione fissa i privilegi, le immunità e altri aiuti accordati alle organizzazioni internazionali che si trovano in Svizzera. Regola inoltre le condizioni di lavoro del personale privato, segnatamente nelle ambasciate.

Personale privato

Tra i privilegi riconosciuti figurano l’esenzione dalle imposte dirette e indirette o l’inviolabilità dei locali delle organizzazioni che adempiono le condizioni fissate dalla legge.

D’ora in poi, il personale privato delle ambasciate o di altre rappresentanze internazionali in Svizzera, ad esempio il personale domestico, sarà meglio protetto, dato che le sue condizioni di lavoro, di alloggio e di sicurezza sociale sono regolate. In caso d’abuso, potranno essere introdotti contratti-tipo di lavoro o salari minimi.

La legge prevede inoltre la possibilità per la Confederazione di risarcire i cantoni per compiti speciali eseguiti in applicazione di questa legge. I cantoni saranno consultati prima della conclusione di un accordo concernente la concessione di privilegi di oltre un anno.

ONG

Pur non accordando loro privilegi e immunità, la nuova legislazione menziona a chiare lettere anche le Organizzazioni non governative.

Secondo la presidente della Confederazione Micheline Calmy-Rey, si tratta di un passo che risponde alla tendenza di mettere in comune strumenti pubblici e privati.

swissinfo e agenzie

La Svizzera vanta una lunga tradizione di accoglienza di organizzazioni e conferenze internazionali.

Ginevra ospita 22 organizzazioni internazionali, tra cui l’ONU, Berna due e Basilea una. Inoltre hanno sede in Svizzera più di 200 organizzazioni non-governative, tra cui diverse importanti organizzazioni sportive.

Tra le principali organizzazioni internazionali con sede in Svizzera figurano il Comitato internazionale della Croce Rossa (CICR), l’Alto commissariato delle Nazioni unite per i rifugiati (HCR), l’Organizzazione mondiale della sanità (OMS), l’Organizzazione mondiale del commercio (OMC o WTO) e la Banca dei regolamenti internazionali (BRI).

Sono circa 40’000 le persone legate a organizzazioni internazionali che vivono in Svizzera, 14’000 delle quali nella sola Ginevra.

Il bilancio annuale totale di queste organizzazioni è di circa 8 miliardi di franchi, di cui cinque spesi in Svizzera. Il contributo federale, sotto varie voci di bilancio, raggiunge i 18,4 milioni di franchi.

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