
«Sì alla Europa»:via libera della Commissione politica estera del Nazionale
La Commissione della politica estera del Consiglio nazionale propone al plenum l'accettazione dell'iniziativa popolare dei giovani «Sì all'Europa». La decisione, giunta due giorni dopo il voto sugli accordi bilaterali, è stata comunicata martedì a Berna.
Il Consiglio federale dovrebbe riattivare la domanda d’adesione all’Unione europea prima del 2003, ossia prima della fine della legislatura. La Commissione di politica estera del Consiglio nazionale non vuole tuttavia che il popolo si pronunci prima della conclusione dei negoziati tra Svizzera e Unione europea.
La Commissione di politica estera del Consiglio nazionale, con 13 voti contro 8 e un’astensione, ha deciso martedì di proporre al plenum l’accettazione dell’iniziativa popolare dei giovani «Sì all’Europa». Il testo obbliga il Consiglio federale a scongelare la domanda d’adesione, non appena l’iniziativa verrà accolta da popolo e cantoni.
Con 15 voti contro 8, la Commissione ha però anche deciso di opporre un controprogetto indiretto all’iniziativa popolare. Quest’alternativa chiede al Consiglio federale di riattivare la domanda d’adesione prima della fine della legislatura. Il governo, pur sostenendo che l’adesione è il suo obiettivo a lungo termine, ha però sempre affermato di voler disporre di un completo margine di manovra, per non lasciarsi mettere sotto pressione in questo
delicato problema.
Questo controprogetto indiretto riprende anche l’esigenza prevista dall’iniziativa, secondo la quale nel corso dei negoziati occorre prestare attenzione alla democrazia diretta, al federalismo e alle conquiste sociali. Secondo il consigliere nazionale liberale-democratico bernese Marc Suter una delle possibilità offerte da questa soluzione è il ritiro dell’iniziativa popolare.
Va ricordato che se le Camere decidessero di elaborare un controprogetto, la votazione sull’iniziativa verrebbe automaticamente rinviata nel tempo. Difatti, se il controprogetto fosse accolto nella sessione estiva, il termine d’esame dell’iniziativa slitterebbe di un anno, ossia fino a metà del 2001. Il Consiglio federale sarebbe poi libero di fissare la data della votazione: potrebbe intervenire nel 2002 o nel 2003, a tal punto che le date avanzate da iniziativa e controprogetto indiretto finirebbero per coincidere. L’oggetto sarà esaminato venerdì dalla Commissione degli Stati.
Swissinfo e agenzie

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