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Couchepin chiama i pazienti alla cassa

In futuro, consultare un medico potrebbe essere richiedere il pagamento di una tassa Keystone

Per contenere l'aumento dei costi della salute, il governo svizzero ha proposto mercoledì un pacchetto di misure tra le quali figura l'introduzione di una tassa di 30 franchi per ogni visita: l'idea ha suscitato subito aspre critiche.

Nel 2008, i costi fatturati a carico dell’assicurazione obbligatoria delle cure medico-sanitarie ammontavano a 2’973 franchi pro capite: ciò corrisponde a un aumento del 3,9% rispetto all’anno precedente. Inoltre, ha fatto presente mercoledì l’esecutivo, la difficile situazione economica ha causato perdite agli assicuratori (800 milioni nel solo 2008), riducendo considerevolmente le loro riserve.

Per arginare l’aumento dei costi, il Dipartimento federale dell’interno (DFI) diretto dal consigliere federale Pascal Couchepin ha quindi proposto diverse misure legislative. Alcune sono già state discusse a una tavola rotonda con i rappresentanti della Conferenza svizzera dei direttori cantonali della sanità, di santésuisse, degli ospedali e dei medici. Il DFI dovrà ora elaborare il messaggio da sottoporre al parlamento.

Telefono e tassa

Le principali opzioni illustrate da Couchepin sono l’istituzione di servizi telefonici di consulenza gestiti da tutti gli assicuratori per offrire al pubblico un primo sportello gratuito, l’attribuzione al governo della competenza di ridurre le tariffe in caso di aumenti eccessivi dei costi e l’introduzione di una tass di 30 franchi per ogni visita medica.

Quest’ultimo provvedimento sarebbe applicato soltanto a ognuna delle prime sei visite per evitare oneri eccessivi ai malati cronici; ne sarebbero esentati i giovani fino a 18 anni e le donne incinte. I malati cronici beneficeranno inoltre di una riduzione da 700 a 600 franchi della partecipazione ai costi.

Il Consiglio federale è inoltre favorevole a un aumento straordinario di 200 milioni di franchi del sussidio federale per ridurre i premi negli anni 2010 e 2011.

Soluzione inefficace

«Si tratta di una proposta assolutamente inaccettabile», dice a swissinfo Margrit Kessler – presidente dell’Associazione svizzera dei pazienti – a proposito della prospettata tassa di 30 franchi per visita.

A suo parere, «per anni non sono stati adeguatamente aumentati i premi delle casse malati, e le riserve finanziarie delle assicurazioni malattia hanno quindi subito un indebolimento». Ora, se l’idea in questione dovesse essere accettata, sarebbero i pazienti a subire le conseguenze.

Inoltre, secondo Margrit Kessler, i benefici risultanti da una simile proposta sarebbero minimi: «Non porterebbe alcun vantaggio considerevole, poiché il guadagno verrebbe vanificato dalle spese amministrative necessarie per riscuotere la tassa». Inoltre, ritiene la presidente dei pazienti, quello suggerito è un modo di procedere contrario alla democrazia: «Spero vivamente che il parlamento rifiuti questa soluzione».

Kessler – sulla base delle buone esperienze effettuate finora – considera invece positivamente l’introduzione di una permanenza telefonica gratuita, a patto che non si tratti di un’imposizione e che l’offerta sia disponibile anche in albanese e turco. Questo poiché «spesso i cittadini di origine straniera hanno problemi linguistici, sono poco sicuri e dunque si recano all’ospedale per problemi di lieve entità».

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Coro di critiche dai partiti…

Le misure presentate da Couchepin sono state attaccate da più parti. L’Unione democratica di centro (Udc) ha affermato che il ministro dell’interno dimostra ancora una volta di non saper proporre correttivi realmente efficaci per risolvere il problema dell’esplosione dei costi. Inoltre, sempre secondo l’Udc, il pacchetto di misure è stato elaborato senza tenere conto della democrazia diretta e della necessità di considerare tutti i pareri.

Contestazione in merito all’utilità reale di una tassa di 30 franchi sono giunte anche dal partito stesso di Couchepin: il senatore radicale Felix Gutzwiller ha ribadito che le spese amministrative annullerebbero i maggiori introiti.

Socialisti ed ecologisti hanno fatto presente che il contributo a carico del paziente sarebbe addirittura controproducente: ritarderebbe unicamente il momento della visita medica, rendendo poi necessari trattamenti più cari.

Secondo gli ecologisti, invece di aumentare i sussidi sarebbe invece opportuno favorire le importazioni parallele, i medicamenti generici e le terapie complementari, introducendo un sistema di premi proporzionale al reddito.

A giudizio dei popolari democratici, «la montagna ha partorito un topolino»: nei correttivi sono stati ignorati i medicamenti generici e le reti sanitarie integrate (Managed Care).

… e dalle associazioni

La Fondazione per la tutela dei consumatori critica le proposte, poiché queste ultime gravano unicamente sui pazienti. Sulla medesima lunghezza d’onda anche i medici svizzeri: secondo la loro Federazione, l’onere burocratico sarebbe esagerato, senza contare che la misura contrasterebbe con lo spirito di solidarietà della legge sull’assicurazione malattia.

Scetticismo anche da parte di H+, l’associazione mantello degli ospedali svizzeri: l’efficacia delle misure è ritenuta assai dubbia, mentre è certa la crescita dei costi amministrativi. La tassa di 30 franchi è considerata pure una pericolosa ingerenza statale. Da ultimo, H+ ricorda che analoghe esperienze condotte in Austria e Germania hanno dato esiti tutt’altro che incoraggianti.

Andrea Clementi, swissinfo.ch

Nel 2004 la Germania ha introdotto per gli assicurati coperti da un’assicurazione malattia pubblica un importo forfettario di 10 euro, pagabile ogni trimestre al momento della prima consultazione medica (escluse determinate prestazioni di prevenzione ed esentati i minori di 18 anni).

Il numero di consultazioni, che in Germania è storicamente molto elevato, è diminuito in maniera significativa nei due anni che sono seguiti all’introduzione di questo ticket moderatore (- 8,7 % tra dicembre 2003 e dicembre 2004).

A partire del 2006 è stato tuttavia nuovamente registrato un aumento del numero di consultazioni, sulle cui cause si sta attualmente indagando.

Attualmente, diversi assicuratori offrono prodotti che consistono in un servizio di consulenza telefonica o simile. Se l’assicurato accetta di far capo a questo servizio e a non contattare direttamente un fornitore di prestazioni, gli viene concessa una riduzione del premio.

Nei Paesi scandinavi e in Inghilterra i servizi di consulenza on-line e gli sportelli telefonici sono assai diffusi e – stando ai sondaggi – riscuotono i favori degli utenti. In Svizzera, questo tipo di offerta è stato sviluppato soprattutto nel corso degli ultimi anni.

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