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Svizzeri all’estero sollevano la questione della validità del voto

Gli svizzeri all'estero non hanno la possibilità di mettere semplicemente la loro scheda di voto nell'urna o nella cassetta delle lettere della Cancelleria comunale. Keystone

Hanno il diritto costituzionale di partecipare alle elezioni, ma di fatto non hanno potuto esercitarlo. È stato il caso di molti cittadini svizzeri all'estero. La frustrazione è profonda, come indicano le reazioni pervenute alla nostra app e sui social media.

Tira aria di tempesta nella Quinta Svizzera. Si tratta di un diritto che teoricamente spetta a tutti i cittadini elvetici maggiorenni: quello di voto e di elezione. In realtà, tuttavia, molti svizzeri all’estero ne sono privati, perché la Posta nel loro Paese di residenza consegna loro i documenti troppo tardi.

La situazione è peggiorata perché quest’anno tutti i Cantoni hanno interrotto il voto elettronico. Lo hanno fatto soprattutto sotto la pressione di un’opinione pubblica critica, che temeva che il voto online compromettesse la sicurezza delle elezioni e delle votazioni.

Un vero dilemma, poiché la credibilità della democrazia svizzera ne risente, sia in un modo che nell’altro.

Il fatto che molti svizzeri all’estero non possano più partecipare alle elezioni e alle votazioni nella Confederazione in questo momento sembra essere considerato il male minore.

L’abbandono dell’e-voting pesa

Di certo però queste opinioni non sono condivise dall’Organizzazione degli svizzeri all’estero (OSE), che all’indomani delle elezioni federali ha pubblicato un’interessante analisi. L’OSE ha comparato il tasso di partecipazione degli svizzeri all’estero alle elezioni del 2015 e del 2019, nei cantoni in cui quattro anni fa potevano ancora votare online. Le cifre mostrano che, in seguito all’abbandono del voto elettronico, la partecipazione degli svizzeri all’estero è notevolmente diminuita.

  Nel cantone di Ginevra il tasso di partecipazione è sceso dal 32 al 21%,

  in quello di Lucerna dal 32,1 al 23,4%

  e in quello di Basilea Città dal 26 al 19,2%

Effettuando un confronto con la votazione popolare del 19 maggio 2019, l’OSE fa notare che anche in altri cantoni che in precedenza avevano offerto il voto elettronico (Argovia, Lucerna e Vaud) ora si è registrato un forte calo dell’affluenza degli svizzeri all’estero: Il tasso di partecipazione è sceso di circa il 10 punti percentuali in ciascun caso.

Interrogativi sulla validità del voto

Parecchi svizzeri residenti ai quattro angoli del Pianeta, hanno intanto segnalato a swissinfo.ch, tramite l’app e i social media, le loro esperienze negative con il voto per corrispondenza. Tra le reazioni di espatriati indispettiti da questa situazione qualcuno afferma: “Se agli elettori viene impedito di esercitare i loro diritti, l’elezione dovrebbe essere invalidata”. E più di un lettore ha esortato a inoltrare ricorso.

Ancora più Verdi

Le scelte degli svizzeri all’estero nelle votazioni e nelle elezioni sono d’altra parte un tema d’interesse ricorrente. Dalla nostra indagine nei dieci cantoni in cui sono disponibili i dati sul voto degli svizzeri all’estero emerge ancora una volta che sono rivelatori di tendenze. Come si vede nel grafico, rispetto ai connazionali in patria, gli elettori svizzeri all’estero hanno votato ancora più chiaramente a favore dei Verdi e nettamente meno a favore dell’UDC.

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