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Hasler alla testa della Posta per riportare serenità

Peter Hasler alla guida di un simbolo nazionale Keystone

Meno lettere, più concorrenza: la Posta svizzera è chiamata a riposizionarsi sul mercato interno ed estero. Claude Béglé ha puntato tutto su un maggior sviluppo internazionale, ma ha dovuto gettare la spugna. Ora il nuovo presidente del CdA Peter Hasler è chiamato a riportare fiducia e serenità in seno al Gigante giallo.

Il contrasto tra questi due dirigenti è lampante. Il giorno dopo le sue dimissioni a sorpresa, Claude Béglé si è presentato davanti ai media risoluto e sicuro di sé, ribadendo di aver sempre posto gli interessi della Posta e della Confederazione al di sopra dei propri. «Le mie dimissioni sono un passo necessario affinché la società ritrovi la necessaria calma e il dibattito sulle strategie dell’azienda possa essere condotto senza personalismi e in modo oggettivo».

Manager di esperienza internazionale, Béglé è l’uomo «simbolo della globalizzazione», che ha cercato di rompere la ormai consolidata cultura aziendale e le strutture della Posta, ma che ha dovuto piegarsi di fronte alla resistenza della vecchia cordata. A suo avviso, il clima gli è stato ostile fin dalla nomina, nel giugno del 2008. A ciò si è poi aggiunta una campagna denigratoria organizzata. «C’era la vecchia guardia contro la nuova guardia. E la vecchia guardia lottava contro sangue fresco e nuove idee», ha precisato Béglé.

Quanto all’ex direttore dell’Unione svizzera degli imprenditori, Peter Hasler, viene considerato negli ambienti sindacali come un sostenitore del partenariato sociale. E come datore di lavoro ha talvolta sostenuto delle posizioni condivise anche dai sindacalisti. Dottore in legge, Hasler è stato nominato venerdì mattina dal Governo svizzero e riprende la carica di presidente del Consiglio di amministrazione (CdA).

La cultura aziendale non tollera polarizzazioni

Dopo il suo pensionamento nel 2006, Hasler è entrato nella grande famiglia del WWF Svizzera, occupando un posto in Consiglio di amministrazione. Ha inoltre assunto la carica di presidente del CdA della Cassa Svizzera di Viaggio Reka. Attualmente siede in ben altri quattro consigli di amministrazione. Hasler è considerato una personalità avveduta, che ricerca il consenso più del conflitto e capace – almeno sulla carta – di adattarsi alla tradizione aziendale della Posta, dove il partenariato sociale e il ruolo dei sindacati è molto forte.

Le personalità troppo polarizzanti non sono richieste in seno alla Posta, spiega l’esperto del Gigante giallo e professore al Politecnico di Losanna Matthias Finger. Con Hasler, il Consiglio federale ha fatto una «scelta saggia», perché questo imprenditore 63enne ha tutte le carte in regola per essere un presidente più credibile.

Entrato in funzione con effetto immediato, Peter Hasler è ora chiamato a riportare un po’ di tranquillità in seno alla Posta svizzera. «Ci aspettiamo che si impegni a fondo a difesa del servizio pubblico e che volti le spalle a questa politica di riduzione delle prestazioni e chiusura degli uffici postali».

Béglé solo contro tutti

Ex direttore della Posta svizzera, Claude Béglé ha ripreso le redini di una società confrontata a una contrazione del mercato interno e del core business, a una diminuzione di lettere e pacchi e a una progressiva liberalizzazione del settore, cercando di farvi fronte attraverso una maggiore espansione all’estero.

La strategia economica e la tempistica portate avanti da questo ex dirigente di Nestlé e Philip Morris non hanno però convinto i vertici della Posta, né l’opinione pubblica. Nell’ultimo mese tre dirigenti – tra cui il direttore generale Michel Kunz – avevano lasciato il loro incarico per divergenze d’opinione. Partenze che non erano passate certo inosservate e che avevano sollevato molti interrogativi sul ruolo di Béglé, sul suo incarico presso una ditta indiana e sulle sue intenzioni di trasformare la Posta in una piccola Nestlé.

Appena una settimana fa, però, Béglé era stato difeso a spada tratta da Moritz Leuenberger di fronte alla Commissione dei trasporti e delle telecomunicazioni del Consiglio degli Stati. Il ministro socialista aveva addirittura parlato di «macchinazioni» ai danni di Béglé in riferimento a diversi articoli di stampa di domenicali svizzero tedeschi che avanzavano il sospetto che la nomina del romando fosse avvenuta in modo approssimativo e al di fuori delle normali procedure dell’Amministrazione.

Hasler e il ritorno al servizio pubblico

Una gruppo di lavoro era poi stato creato per verificare l’operatività del Consiglio di amministrazione e preparare la nomina dei suoi nuovi membri. Dai colloqui preliminari era emersa l’impossibilità dei dirigenti di continuare a collaborare con Béglé, ha spiegato mercoledì lo stesso Leuenberger. «Venerdì ho quindi comunicato a Béglé che avrei proposto al Consiglio federale un’altra persona alla presidenza del CdA».

Per ragioni di “fairness”, gli è però stata data la possibilità di rassegnare le dimissioni, ha aggiunto il ministro socialista. Leuenberger si è poi rallegrato del sostegno dimostrato dal governo ad Hasler, designato per le sue «competenze politiche, sociali ed economiche, e per le sue conoscenze del servizio pubblico, come dimostrerebbe il fatto di essere stato vice-presidente della Suva».

Dal canto suo, Hasler si è detto onorato di poter guidare la Posta svizzera e ha annunciato l’intenzione di lasciare la presidenza di due Consigli di amministrazione su tre – Reka, Consiglio ospedaliero Zurigo e Elipsco Life – nei quali siede attualmente. Ha poi ricordato che la Posta svizzera è stabile, gode del sostegno della popolazione e di una buona reputazione all’estero, tanto da essere considerata una delle migliori d’Europa. L’obiettivo, per questo ex imprenditore 63enne, è di riportare un buon clima all’interno dell’azienda continuando ad offrire condizioni di lavoro all’avanguardia.

Andreas Keiser, swissinfo.ch e agenzie

Dal 1993 al 2006 Peter Hasler ha ricoperto la carica di direttore dell’Unione svizzera degli imprenditori.

Dal primo giugno del 2006, siede in sei consigli di amministrazione:

È presidente del CdA dell’Ospedale universitario di Zurigo, della Cassa svizzera di viaggio (Reka) e di Elips Life, a Vaduz.

È anche vicepresidente di Sihldruck AG e di SIZ (Schweizerisches Informatik Zertifikat), e siede nel CdA del WWF Svizzera.

In Svizzera la Posta opera in particolare sul mercato delle lettere e della logistica, nel mercato finanziario retail, nel traffico dei pagamenti e nel trasporto di viaggiatori su strada.

All’estero la Posta è attiva nei mercati di nicchia come il traffico transfrontaliero delle lettere. In Europa, America del nord ed Asia è presente con società del gruppo, partner di franchising e agenzie di vendita.

Nel 2008 la Posta ha conseguito l’82% del proprio fatturato in Svizzera e il 18% all’estero (1,8 miliardi di franchi): è presente in 20 paesi, e 8’000 dei suoi 45’000 impiegati totali assicurano le attività all’estero.

Dal 2006 in Svizzera è in corso la revisione totale della legislazione postale. Nell’ottobre 2008, basandosi sul risultato delle consultazioni, il governo elvetico ha stabilito un procedimento a tappe per l’ulteriore apertura del mercato delle lettere.

In una prima fase il monopolio delle lettere è stato abbassato a 50 grammi con un’ordinanza in vigore dal 1° luglio 2009. In una seconda fase toccherà alla revisione della legge sulle poste, che dovrebbe entrare in vigore nel 2011. In una terza fase dovrebbe essere decisa – mediante un decreto federale separato – l’apertura totale dei mercati.

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