I Bilaterali, il Ticino e i nodi della reciprocità
Rappresentanti federali, partner sociali e padronali ticinesi si sono incontrati lunedì a Bellinzona per analizzare i problemi legati alla presunta mancata reciprocità con l'Italia nell'applicazione degli Accordi bilaterali.
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Alla presenza dell’ambasciatrice Monika Rühl Burzi, il mondo economico e sindacale ticinese ha avviato una discussione intorno all’annoso problema della presunta mancata reciprocità con l’Italia nell’applicazione degli Accordi bilaterali in materia di libera circolazione delle persone.
Capa del settore “relazioni economiche bilaterali” della Segreteria di Stato dell’economia (SECO) e delegata del Consiglio federale agli accordi commerciali, Monika Rühl Burzi ha preso atto delle difficoltà ticinesi.
Gli scopi dell’incontro sono stati sostanzialmente: determinare e valutare i problemi legati alla valutazione degli accordi bilaterali o percepiti come tali in Ticino; creare una lista con i problemi strettamente connessi all’applicazione degli Accordi bilaterali e quelli indipendenti da essi; preparare la missione di sensibilizzazione presso le autorità italiane, prima dell’inizio dell’estate.
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