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«La gente è stufa di frasi vuote»

La quarta potenza economica mondiale rinnova domenica il suo parlamento Keystone

Per la politologa svizzera Dorothée de Nève, i cittadini tedeschi sono stanchi delle promesse al vento fatte durante le campagne elettorali. Dai candidati si aspettano soprattutto dibattiti di alto livello, dai contenuti forti. Un’aspettativa ancora una volta frustrata.

In Germania, la campagna elettorale per il Bundestag è ormai giunta in dirittura finale. Oltre 60 milioni di tedeschi sono chiamati alle urne il 22 settembre per eleggere il nuovo parlamento e, indirettamente, decidere chi governerà il paese per i prossimi quattro anni.

swissinfo.ch ha chiesto alla politologa svizzera Dorothée de Nève, che durante le elezioni del 2009 aveva analizzato circa 500 lettere dei lettori di un giornale tedesco relative alle legislative di quell’anno, come valuta la campagna che sta per concludersi.

swissinfo.ch: Sulla copertina dell’ultimo numero dell’inserto settimanale della Süddeutsche Zeitung campeggia Peer Steinbrück che mostra il dito medio. Cosa ne pensa della mossa del candidato socialdemocratico?

Dorothée de Nève: La fotografia si iscrive nel quadro di una serie di interviste ‘mute’ [ndr: nelle quali gli intervistati devono rispondere solo con espressioni corporali]. Anche altri intervistati hanno in precedenza fatto ricorso a gesti forti, come ad esempio Ursula von der Leyen [ndr: ministra federale del lavoro e degli affari sociali della CDU]. Il dito medio di Steinbrück era la risposta provocatoria a una domanda altrettanto provocatoria, con la quale gli si ricordavano tutti i nomignoli affibbiatigli durante la campagna – Pannen-Peer, Problem-Peer, Peerlusconi. Si è trattato quindi di una replica ai resoconti dei media e in nessun caso un messaggio indirizzato agli elettori.

La politologa Dorothée de Nève è originaria di Stans, nel canton Nidvaldo. Vive da 21 anni in Germania.

I suoi principali temi di ricerca sono la partecipazione politica, la politica e la religione e la democrazia e la post-democrazia. È attualmente docente supplente all’istituto di scienze politiche dell’Università aperta di Hagen inne.

swissinfo.ch: Steinbrück è dell’opinione che anche durante una campagna elettorale ci si possa presentare in maniera non convenzionale, con un tocco di humour. La politica tedesca manca di senso dell’umorismo?

D.d.N. La posa assunta da Steinbrück è senza dubbio anticonvenzionale. Non so invece se si possa parlare di umorismo. In ogni caso è una provocazione. Le reazioni e i dibattiti che ha causato lo provano. I cittadini hanno reagito a volte in modo molto divertente. Non da ultimo, anche la CDU ha cercato di dare un tocco di humour alla sua campagna, affiggendo nei pressi della stazione centrale di Berlino degli enormi manifesti con il cosiddetto Merkel-Raute [ndr: il rombo di Merkel, il curioso modo che ha la Merkel di unire le mani quando è in piedi, al quale è stato affiancato lo slogan «Il futuro della Germania è in buone mani]. In entrambi i casi sono immagini forti utilizzate per fare politica. La politica è ben più che parole. Le immagini, i simboli e le emozioni svolgono un ruolo importante.

swissinfo.ch: Quattro anni fa, alle elezioni al Bundestag il Partito socialdemocratico ha perso molti voti, poiché molti dei suoi potenziali elettori non si sono recati alle urne. Pensa che Steinbrück ora riesca a mobilitare questa parte di elettorato?

D.d.N.: Per mobilitare le persone che di norma non votano, questa forma di comunicazione politica svolge un ruolo secondario. Per spingere i cittadini alle urne, vi sono fattori molto più decisivi. Devono essere convinti che il loro voto conta, ad esempio per determinare quali partiti saranno rappresentati nel Bundestag, rispettivamente quali formeranno il governo.

Dorothée de Nève ha analizzato oltre 500 lettere dei lettori spedite da agosto a ottobre 2009 alla Mitteldeutsche Zeitung relative alle elezioni legislative di quell’anno.

Nella sua ricerca, la politologa è giunta alla conclusione che i cittadini considerano la campagna elettorale «un rito eternamente ripetitivo, che fondamentalmente li ha stancati». I cittadini si aspettano invece un dibattito politico più sostanziale, dai contenuti forti.

swissinfo.ch: Una delle conclusioni a cui è giunta analizzando le lettere dei lettori nel quadro delle legislative del 2009, è che molti cittadini considerano la campagna come una sorta di danza nuziale priva di contenuto, che i partiti fanno per convincere gli elettori. Al contrario, i cittadini si aspetterebbero un dibattito politico di alto livello, dai contenuti forti. Ritiene che la sua conclusione valga anche per questa campagna?

D.d.N.: Certamente. La mia analisi delle lettere dei lettori alla Mitteldeutsche Zeitung mostrano che i cittadini sono stanchi dei tentativi dei politici di cullarli con frasi vuote e promesse al vento. Vogliono essere presi sul serio. E non solo in tempo di elezioni.

swissinfo.ch: In che misura questa conclusione, che si riferisce ai lettori di un solo giornale, vale per tutta la Germania?

D.d.N.: Ci sono molte indicazioni che mostrano che nelle lettere spedite ai diversi media le affermazioni su elezioni e politici sono relativamente simili. Vi sono però naturalmente grandi differenze di opinione su talune questioni socio-politiche, come la crisi dell’euro, o su argomenti come la religione.

swissinfo.ch: La campagna di Angela Merkel è spesso percepita come un po’ insipida. Nel duello televisivo che l’ha vista opposta a Peer Steinbrück, ha concluso con la frase: «Mi conoscete». Pensa che questo slogan le permetterà di essere cancelliera anche per i prossimi quattro anni?

D.d.N.: Non è sicuramente con questa frase che diventerà di nuovo cancelliera. E ciò anche se Angela Merkel suscita molta simpatia, come emerge da tutti i sondaggi. Le elezioni al Bundestag non sono un duello tra due persone. In lizza vi sono 34 partiti, ognuno con il suo programma.

(Traduzione di Daniele Mariani)

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