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Sì a un sistema di “allarme rapimenti”

La Camera alta del parlamento svizzero ha incaricato il governo di presentare un disegno legislativo per creare un sistema di "allarme rapimenti".

Per 38 voti a uno, il Consiglio degli Stati ha accolto giovedì una mozione in tal senso del liberale radicale neocastellano Didier Burkhalter.

Alla luce anche della recente uccisione di una ragazza alla pari di 16 anni, la maggioranza dei senatori non ha seguito l’invito del Consiglio federale, che si era pronunciato contro la mozione ed aveva invitato la Camera dei cantoni ad aspettare il rapporto di esperti atteso per il 2010.

“Tenuto conto dell’attuale stato dei lavori, l’idea di togliere la direzione ai cantoni per affidarla alla Confederazione non sarebbe solo controproducente, ma violerebbe anche il principio della sovranità cantonale garantita dalla Costituzione”, aveva scritto il governo nella sua risposta.

Nel 2007, il Consiglio federale aveva già esaminato due mozioni per la creazione di un sistema d’allarme, ma aveva deciso di prendere tempo e di analizzare in dettaglio tutte le implicazioni legate alla sovranità cantonale e di ordine procedurale, finanziario e giuridico.

I senatori non hanno però voluto attendere: “Non è il momento di tergiversare, ma di agire”, ha sottolineato il popolare democratico vallesano Jean-René Fournier.

Il sistema di “allarme rapimento” è un dispositivo che permette di diffondere molto rapidamente su tutto il territorio nazionale informazioni su un probabile sequestro, segnatamente attraverso i media, i pannelli informativi lungo le autostrade o i telefonini. Negli Stati Uniti esiste dal 1996, mentre in Francia è stato introdotto nel 2006. Finora in Francia l’allarme è stato dato sette volte. Eccetto la prima volta – un falso allarme – negli altri sei casi le vittime sono state ritrovate nello spazio di 24 ore.

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