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Scelta più democratica dei delegati della Quinta Svizzera

Il ministro degli esteri Didier Burkhalter durante il dibattito in parlamento Keystone

Il parlamento vuole agevolare i contatti, tramite posta elettronica, tra l’Organizzazione degli svizzeri all’estero e i connazionali espatriati nel mondo. Una misura destinata tra l’altro a rendere più democratica e trasparente l’elezione dei delegati della Quinta Svizzera.

Dopo la Camera del popolo nel giugno scorso, anche la Camera dei cantoni ha approvato questa settimana una mozione parlamentare, volta ad agevolare i contatti tra l’Organizzazione degli svizzeri all’estero (OSE) e gli oltre 700’000 connazionali residenti nei cinque continenti.

In base al testo della mozione, l’OSE dovrebbe poter accedere agli indirizzi di posta elettronica dei connazionali espatriati. In tal modo, l’organizzazione potrebbe tra l’altro procedere all’elezione del Consiglio degli svizzeri all’estero tramite voto elettronico.

“La decisione del parlamento rappresenta un passo nella giusta direzione”, si è rallegrata Ariane Rustichelli, attuale responsabile della comunicazione presso l’OSE. Secondo la futura codirettrice dell’organizzazione, rimangono però ancora alcune questioni aperte, tra cui il ruolo che assumerà in futuro il Consiglio degli svizzeri all’estero.

Questo ruolo dovrà ancora essere definito dal parlamento nel quadro di una nuova legge, che mira a rendere più coerente la politica della Confederazione nei confronti dei connazionali all’estero e a migliorare in tale ambito la coordinazione tra i vari dipartimenti.

Oltre 700’000 cittadini svizzeri vivono all’estero, con aumento annuo di quasi il 2%.Questo effettivo corrisponde al 10% della popolazione elvetica complessiva.

Fondata nel 1916, l’Organizzazione degli svizzeri all’estero (OSE) rappresenta in Svizzera gli interessi dei connazionali espatriati ed è riconosciuta dalle autorità come portavoce della Quinta Svizzera.

Il Consiglio degli svizzeri all’estero (CSE) è considerato il parlamento della Quinta Svizzera. Tiene due sedute all’anno: una in primavera, l’altra in estate in occasione del Congresso annuale degli svizzeri all’estero.

Il Congresso degli svizzeri all’estero è la riunione annuale nella Confederazione di connazionali espatriati. Questo foro permette di dibattere temi importanti per la Quinta Svizzera, scambiare informazioni e incontrare rappresentanti delle autorità e dei partiti svizzeri.

Basi più democratiche

Il Consiglio degli svizzeri all’estero, chiamato anche il “parlamento” della Quinta Svizzera, è incaricato di rappresentare gli interessi dei membri della diaspora. È formato da 140 delegati, di cui 120 vengono designati ogni quattro anni dalle comunità locali di svizzeri espatriati.

“Non vi sono vere e proprie elezioni. E non vi è trasparenza in questo processo di designazione. Un processo che non è certo ottimale”, aveva deplorato nel giugno scorso il deputato socialista Carlo Sommaruga, durante l’esame della mozione da parte della Camera del popolo.

Una critica reiterata mercoledì scorso anche durante il dibattito alla Camera dei cantoni. Secondo il senatore ticinese Filippo Lombardi, il fatto che i delegati vengano scelti dalle associazioni e dai club di svizzeri all’estero, “a volte non garantisce una rappresentanza su base democratica”.

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Protezione dei dati

Per migliorare questo processo, l’OSE chiede quindi da tempo l’elezione diretta dei delegati, mediante e-voting, da parte dei membri della Quinta Svizzera aventi diritto di voto. A tale scopo, l’organizzazione desidera quindi disporre degli indirizzi di posta elettronica dei cittadini svizzeri iscritti nel registro d’immatricolazione presso le rappresentanze all’estero.

Rispondendo alla mozione, nel febbraio scorso il governo aveva però fatto notare che l’OSE è una fondazione di diritto privato e che la Confederazione non può trasmettere dati personali, tra cui indirizzi di posta elettronica, a terzi privati. In base alla legge sulla protezione dei dati, la trasmissione può avvenire solo con l’esplicito consenso delle persone interessate.

Nel corso del dibattito alla Camera dei cantoni, Filippo Lombardi ha tuttavia ricordato che, pur essendo un’organizzazione privata, l’OSE dispone di un mandato legale ben preciso e viene inoltre finanziata dalla stessa Confederazione. Governo e parlamento devono quindi offrire all’OSE la “soluzione migliore” per contattare i connazionali all’estero e procedere all’elezione dei loro delegati.

Gli svizzeri dell’estero possono prendere parte dal 1977 a votazioni ed elezioni federali.

Dal 1992 la Confederazione concede ai cittadini svizzeri residenti all’estero il diritto di voto per corrispondenza a livello federale.

Per poter partecipare alle votazioni e alle elezioni federali, gli svizzeri all’estero devono iscriversi in un registro elettorale. Il loro voto è conteggiato con quelli dell’ultimo comune di residenza in Svizzera o nel loro luogo di origine.

Dal 1992 ad oggi la partecipazione politica della Quinta Svizzera è aumentata costantemente. Alla fine del 2012, oltre 140’000 svizzeri dell’estero erano iscritti nei registri elettorali.

Collaborazione con l’OSE

Da parte sua, il ministro degli affari esteri Didier Burkhalter si è detto disposto a sostenere la mozione, a condizione che gli indirizzi e-mail non vengano trasmessi all’OSE. Si tratterà invece di istituire una collaborazione con l’amministrazione federale, affinché l’OSE possa contattare per posta elettronica gli svizzeri dell’estero iscritti nel registro d’immatricolazione, senza avere direttamente accesso agli indirizzi.

Non è ancora chiaro in che modo questo potrà avvenire. Secondo Gerhard Brügger, responsabile della direzione consolare presso il dipartimento degli esteri, le opzioni pratiche per una collaborazione saranno esaminate in futuro con i rappresentanti dell’OSE. “Non vi è però urgenza, dal momento che le prossime elezioni del Consiglio degli svizzeri all’estero sono previste solo nel 2017”.

Da notare che la Quinta Svizzera cresce di anno in anno e partecipa sempre più attivamente alle scelte politiche nazionali. Dei circa 550’000 aventi diritto di voto, più di 140’000 si sono iscritti nei registri elettorali per prendere parte a votazioni ed elezioni federali. L’OSE punta da anni su una rapida introduzione dell’e-voting in Svizzera, allo scopo di rafforzare ulteriormente la partecipazione degli svizzeri all’estero a elezioni e votazioni federali.

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