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Attesa per tre fumate dalle urne svizzere

Urne aperte questo week-end in tutta la Svizzera per una votazione su tre temi federali. La proposta più controversa è quella di un bando del fumo da tutti i luoghi chiusi di lavoro o di accesso pubblico. eq images

Le urne si sono chiuse alle 12:00 in tutta la Svizzera, dove si è votato su tre temi. Subito è iniziato lo spoglio delle schede. Il sì sembra scontato per la formazione musicale dei giovani, incerto per l'iniziativa sulla fiscalità dei pensionati proprietari della loro abitazione e improbabile per quella sul fumo passivo.

La campagna per la votazione federale si è focalizzata proprio su quest’ultima iniziativa. Essa proponeva di proibire di fumare in tutti i luoghi chiusi di lavoro o di accesso pubblico in tutta la Confederazione. Oggi ciò è già il caso in otto cantoni, che hanno adottato norme più restrittive della legge federale riguardante la protezione dal fumo passivo, in vigore dal maggio 2010. Questa permette agli esercizi pubblici di impiegare personale per il servizio nelle sale separate per fumatori. Inoltre autorizza il fumo in ritrovi pubblici con una superficie non superiore agli 80 metri quadrati e dotati di impianti di ventilazione.

Dato che i cantoni hanno la facoltà di applicare regole più severe, oggi la Svizzera è una sorta di mosaico in materia di divieto di fumo nel settore dell’albergheria e della ristorazione. La situazione suscita la riprovazione degli ambienti medici, che puntano l’indice accusatore contro il fumo passivo, quale fonte di gravi malattie.

Argomenti medici sopraffatti da quelli politici?

Un’alleanza di una cinquantina di organizzazioni mediche, sanitarie e sindacali, capeggiate dalla Lega polmonare, hanno perciò promosso l’iniziativa “Protezione contro il fumo passivo”, invocando la parità di trattamento. Basandosi sui risultati di studi scientifici che dimostrano la nocività del fumo passivo e i miglioramenti per la salute derivati dal divieto di fumare nei posti chiusi di lavoro e nei locali pubblici, i promotori reclamavano il diritto di tutti i dipendenti ad essere tutelati, indipendentemente dal settore professionale e dal cantone in cui lavorano.

Secondo gli avversari dell’iniziativa, invece, sarebbe “una forzatura” cambiare le regole dopo appena due anni dall’entrata in vigore della legge federale. Gli oppositori considerano la legge un compromesso accettabile per tutti, visto che i cantoni possono adottare disposizioni più restrittive. Inoltre, basandosi sugli stessi studi scientifici dei promotori, sostengono che i miglioramenti per la salute portati dai divieti sono la dimostrazione dell’efficacia della legge federale.

Le motivazioni degli oppositori sembrerebbero convincere una maggioranza popolare, secondo l’ultimo sondaggio dell’istituto gfs.bern, eseguito su mandato della Società svizzera di radiotelevisione SRG SSR. Nell’indagine demoscopica, pubblicata una settimana e mezza prima della votazione, l’iniziativa è risultata bocciata con il 52% di no contro il 41% di sì e il 7% di indecisi. Pur tenendo conto del margine di errore e di coloro che cambiano campo all’ultimo momento, appare poco probabile che oggi dalle urne esca un sì.

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Esito incerto

Qualche probabilità in più di spuntarla potrebbe averla l’altra iniziativa su cui si è votato questo fine settimana, quella denominata “Sicurezza dell’alloggio per i pensionati”. Essa domandava che i pensionati proprietari del proprio alloggio possano essere esonerati dall’imposta sul valore locativo. Questo valore equivale alla pigione che dovrebbe pagare il proprietario se fosse in affitto nella sua abitazione. In cambio dell’esonero, i proprietari rinuncerebbero a dedurre dal reddito gli interessi ipotecari passivi e i costi di manutenzione.

Nel sondaggio gfs.bern della settimana scorsa i sì erano in vantaggio con il 46%, contro il 35% di no. Ma l’inchiesta rappresentativa ha soprattutto evidenziato la grande incertezza che ancora regnava sull’iniziativa promossa dall’Associazione svizzera dei proprietari fondiari: soltanto il 52% si diceva sicuro di come voterà. E anche riguardo agli argomenti di fautori e avversari, l’elettorato faceva una certa confusione.

Verso un plebiscito e tanto astensionismo

Nessun dubbio sussiste riguardo all’approvazione del nuovo articolo costituzionale sulla promozione della formazione musicale dei giovani. Il testo stabilisce che la Confederazione e i cantoni devono adoperarsi a favore di un insegnamento musicale di qualità nelle scuole e che i giovani talenti musicali vanno sostenuti. Nel recente sondaggio gfs.bern, il risultato era netto, con il 73% di sì, contro il 17% di no e il 10% d’indecisi.

Chiaro appare anche che nella culla della democrazia diretta, la maggioranza dell’elettorato fatica ad esercitare i diritti popolari. Nel sondaggio solo il 42% degli intervistati ha detto che voterà di sicuro.

Nelle prossime ore si saprà se la bassa partecipazione si è effettivamente confermata e si conosceranno i risultati reali. Trattandosi di modifiche costituzionali, tutti i tre temi per essere accettati devono ottenere la doppia maggioranza dei votanti e dei cantoni. 

L’iniziativa popolare “Protezione contro il fumo passivo” è sostenuta da una cinquantina di organizzazioni medico-sanitarie, in particolare la Lega polmonare e la Federazione dei medici svizzeri, dai sindacati, dai partiti socialista, verdi ed evangelico. È combattuta da tutti gli altri partiti presenti nel parlamento federale e dalle organizzazioni economiche e padronali, in particolare da quelle del settore alberghiero e della ristorazione.

Governo e parlamento raccomandano di bocciarla.

L’iniziativa popolare “Sicurezza dell’alloggio per i pensionati” è appoggiata dall’Associazione svizzera dei proprietari fondiari, da varie organizzazioni padronali, tra cui quella del settore edile costruzionesvizzera e l’Unione svizzera delle arti e mestieri e dall’Unione democratica di centro. È respinta da tutti gli altri partiti presenti nel parlamento federale, dai sindacati e dalla Federazione delle associazioni dei pensionati e di autoaiuto in Svizzera.

Governo e parlamento raccomandano di rigettarla.

Il decreto federale sulla promozione della formazione musicale dei giovani è accolto dall’Associazione svizzera degli insegnanti di musica, dalla comunità d’interesse Gioventù e musica, dai sindacati e da tutti i partiti presenti nel parlamento federale, ad eccezione dell’Unione democratica di centro e del Partito liberale radicale che lo rifiutano.

Governo e parlamento raccomandano di approvarlo.

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SWI swissinfo.ch - succursale della Società svizzera di radiotelevisione SRG SSR

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