Prospettive svizzere in 10 lingue

Bocciata l’iniziativa sul fumo passivo

Keystone

Bocciate sia l'iniziativa sul fumo passivo sia quella sulla fiscalità dei pensionati proprietari della loro abitazione. Approvato il decreto promozione della formazione musicale dei giovani. Sono i risultati usciti oggi dalle urne svizzere.

La maggioranza dei cantoni ha affossato l’iniziativa “Protezione contro il fumo passivo”, emerge dai risultati già disponibili. Secondo le prime proiezioni SRG SSR, calcolate dall’istituto gfs.bern, il 66% dei votanti ha rifiutato il testo, che proponeva di proibire di fumare in tutti i luoghi chiusi di lavoro o di accesso pubblico in tutta la Confederazione.

Oggi ciò è già il caso in otto cantoni, che hanno adottato norme più restrittive della legge federale riguardante la protezione dal fumo passivo, in vigore dal maggio 2010. Questa permette agli esercizi pubblici di impiegare personale per il servizio nelle sale separate per fumatori. Inoltre autorizza il fumo in ritrovi pubblici con una superficie non superiore agli 80 metri quadrati e dotati di impianti di ventilazione.

Dato che i cantoni hanno la facoltà di applicare regole più severe, oggi la Svizzera è una sorta di mosaico in materia di divieto di fumo nel settore dell’albergheria e della ristorazione. La situazione suscita la riprovazione degli ambienti medici, che puntano l’indice accusatore contro il fumo passivo, quale fonte di gravi malattie.

Argomenti politici prevalgono su quelli scientifici

Un’alleanza di una cinquantina di organizzazioni mediche, sanitarie e sindacali, capeggiate dalla Lega polmonare, avevano perciò promosso l’iniziativa “Protezione contro il fumo passivo”, invocando la parità di trattamento. Basandosi sui risultati di studi scientifici che dimostrano la nocività del fumo passivo e i miglioramenti per la salute derivati dal divieto di fumare sul lavoro e nei locali pubblici, i promotori reclamavano il diritto di tutti i dipendenti ad essere tutelati, indipendentemente dal settore professionale e dal cantone in cui lavorano.

Ma ad attecchire tra l’elettorato è stato piuttosto l’argomento degli avversari dell’iniziativa, secondo i quali è “una forzatura” cambiare le regole dopo appena due anni dall’entrata in vigore della legge federale. Gli oppositori considerano la legge un compromesso accettabile per tutti, visto che i cantoni possono adottare disposizioni più restrittive. Inoltre, basandosi sugli stessi studi scientifici dei promotori, sostenevano che i miglioramenti per la salute portati dai divieti sono la dimostrazione dell’efficacia della legge federale.

Naufragata anche l’altra iniziativa

Non ha trovato grazia nelle urne nemmeno l’iniziativa “Sicurezza dell’alloggio per i pensionati”, rifiutata dalla maggioranza dei cantoni. Le prime proiezioni SRG SSR indicano il 52% di no contro il 48% di sì. Il margine di errore è del ± 2%.

Essa domandava che i pensionati proprietari del proprio alloggio potessero essere esonerati dall’imposta sul valore locativo. Questo valore equivarrebbe alla pigione che dovrebbe pagare il proprietario se fosse in affitto nella sua abitazione. In cambio dell’esonero, i proprietari avrebbero dovuto rinunciare a dedurre dal reddito gli interessi ipotecari passivi e i costi di manutenzione.

Nel sondaggio gfs.bern della settimana scorsa i sì erano in vantaggio con il 46%, contro il 35% di no. Ma l’inchiesta rappresentativa ha soprattutto evidenziato la grande incertezza che ancora regnava sull’iniziativa promossa dall’Associazione svizzera dei proprietari fondiari: soltanto il 52% si diceva sicuro di come voterà. E anche riguardo agli argomenti di fautori e avversari, l’elettorato faceva una certa confusione.

Verso un plebiscito e tanto astensionismo

Nessun dubbio sussiste riguardo all’approvazione del nuovo articolo costituzionale sulla promozione della formazione musicale dei giovani. Il testo stabilisce che la Confederazione e i cantoni devono adoperarsi a favore di un insegnamento musicale di qualità nelle scuole e che i giovani talenti musicali vanno sostenuti. Nel recente sondaggio gfs.bern, il risultato era netto, con il 73% di sì, contro il 17% di no e il 10% d’indecisi.

Chiaro appare anche che nella culla della democrazia diretta, la maggioranza dell’elettorato fatica ad esercitare i diritti popolari. Secondo le prime tendenze dell’istituto gfs.bern per conto della SRG SSR , soltanto il 41% dell’elettorato avrebbe votato.

Nelle prossime ore si saprà se la bassa partecipazione si è effettivamente confermata e si conosceranno i risultati definitivi. Trattandosi di modifiche costituzionali, tutti i tre temi per essere accettati devono ottenere la doppia maggioranza dei votanti e dei cantoni. 

L’iniziativa popolare “Protezione contro il fumo passivo” era sostenuta da una cinquantina di organizzazioni medico-sanitarie, in particolare la Lega polmonare e la Federazione dei medici svizzeri, dai sindacati, dai partiti socialista, verdi ed evangelico. Era combattuta da tutti gli altri partiti presenti nel parlamento federale e dalle organizzazioni economiche e padronali, in particolare da quelle del settore alberghiero e della ristorazione.

Governo e parlamento raccomandavano di bocciarla.

L’iniziativa popolare “Sicurezza dell’alloggio per i pensionati” era appoggiata dall’Associazione svizzera dei proprietari fondiari, da varie organizzazioni padronali, tra cui quella del settore edile costruzionesvizzera e l’Unione svizzera delle arti e mestieri e dall’Unione democratica di centro. Era respinta da tutti gli altri partiti presenti nel parlamento federale, dai sindacati e dalla Federazione delle associazioni dei pensionati e di autoaiuto in Svizzera.

Governo e parlamento raccomandavano di rigettarla.

Il decreto federale sulla promozione della formazione musicale dei giovani era accolto dall’Associazione svizzera degli insegnanti di musica, dalla comunità d’interesse Gioventù e musica, dai sindacati e da tutti i partiti presenti nel parlamento federale, ad eccezione dell’Unione democratica di centro e del Partito liberale radicale che lo rifiutavano.

Governo e parlamento raccomandavano di approvarlo.

In conformità con gli standard di JTI

Altri sviluppi: SWI swissinfo.ch certificato dalla Journalism Trust Initiative

Potete trovare una panoramica delle discussioni in corso con i nostri giornalisti Potete trovare una panoramica delle discussioni in corso con i nostri giornalisti qui.

Se volete iniziare una discussione su un argomento sollevato in questo articolo o volete segnalare errori fattuali, inviateci un'e-mail all'indirizzo italian@swissinfo.ch.

SWI swissinfo.ch - succursale della Società svizzera di radiotelevisione SRG SSR

SWI swissinfo.ch - succursale della Società svizzera di radiotelevisione SRG SSR