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Politici efficaci, quasi malgrado loro

Gli svizzeri e i loro rappresentanti politici: un rapporto di fiducia e di diffidenza Keystone

La maggioranza degli svizzeri mettono in dubbio l'integrità dei politici. Ciononostante ritengono che i loro rappresentanti siano in grado di governare, rileva l'ultimo sondaggio Univox.

Il numero delle persone interrogate che manifesta la propria fiducia nelle capacità della Confederazione di risolvere i problemi nazionali è salito dal 54 al 76% negli ultimi 8 anni.

L’insofferenza della popolazione nei confronti della classe politica e delle istituzioni figura spesso al centro di discussioni anche in Svizzera. Il tema ritorna regolarmente alla ribalta, ad esempio, quando un forte tasso di astensionismo alle urne sembra dimostrare la mancanza d’interesse e di fiducia dei cittadini nei confronti dei loro rappresentanti.

Il sondaggio Univox, condotto dall’istituto gfs.zürich, conferma almeno in parte questa impressione. L’84% degli intervistati ritiene ad esempio che i politici fanno coscientemente delle promesse che non possono mantenere.

Il 68% considera inoltre che essi non prestano ascolto ai bisogni della gente e il 67% rimprovera loro di essere interessati soltanto a raccogliere voti.

Apparente contraddizione

Questi giudizi pessimisti, o perlomeno critici, non implicano tuttavia un’assenza di fiducia nell’efficacia del sistema politico.

Il sondaggio rileva infatti che il 76% degli elettori crede che lo Stato sia in grado di risolvere i problemi della Svizzera. Questo tasso è in costante crescita dal 1998, quando si situava al 54%.

Secondo gli autori dello studio, questa apparente contraddizione si spiega con il fatto che il sistema politico svizzero dispone di meccanismi sufficienti di controllo delle attività dei politici, a cominciare dagli strumenti della democrazia diretta, come l’iniziativa popolare o il referendum.

In altre parole i rappresentanti del popolo si vedrebbero, loro malgrado, costretti a conformarsi in un certo modo alla volontà dell’elettorato, anche se preferirebbero seguire i loro interessi.

Per l’81% delle persone intervistate, le elezioni e le votazioni rimangono quindi importanti per garantire il buon funzionamento dello Stato. Solo il 28% degli interrogati ritiene che si potrebbe farne a meno, dal momento che non apportano nessun cambiamento.

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Fiducia nel Consiglio federale

Nello stesso lasso di tempo è cresciuta anche la percentuale di chi dice di fidarsi del governo svizzero: dal 34% nel 1996, si è passati al 45% nel 2004 e al 48% quest’anno. Il tasso di chi invece non si fida è sceso negli ultimi 10 anni dal 53 al 41%.

La fiducia nel governo non è tuttavia comune a tutti i partiti. Lo studio sottolinea come il 65% dei simpatizzanti dell’UDC – in controtendenza con tutti gli altri partiti – si dicano convinti che il governo non conosce le preoccupazioni e i bisogni dei cittadini.

Un segno questo – sostengono gli autori dello studio – che la sfiducia nei confronti della cosiddetta ‘classe politica’, “inculcata dai vertici UDC ai propri sostenitori”, continua a resistere anche dopo l’elezione di Christoph Blocher nel Consiglio federale.

swissinfo e agenzie

Per questo sondaggio Univox, l’istituto gfs.zürich ha intervistato 710 persone aventi diritto al voto.
Il 75% delle persone interrogate risiedono nella Svizzera tedesca e il 25% nei cantoni romandi.
Le interviste sono state realizzate nel febbraio scorso in 70 comuni.
Il margine di errore del sondaggio viene stimato al +/-3,8%.

Gli studi Univox mirano ad illustrare l’evoluzione della società svizzera. Si basano su sondaggi condotti presso un campione considerato rappresentativo della popolazione.

I sondaggi vengono realizzati dall’istituto zurighese di ricerche gfs, in cooperazione con una ventina di istituti universitari.

Dal 1986 al 1999 gli studi Univox venivano effettuati ogni anno. Dal 2000 seguono un ritmo di due anni.

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