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Positiva la nuova strategia federale di lotta alla criminalità

Il procuratore generale della Confederazione Valentin Roschacher (a sinistra) con il direttore dell'Ufficio federale di polizia Jean-Luc Vez durante la conferenza stampa di martedì a Berna Keystone

Inizio promettente della lotta contro le più gravi forme di criminalità internazionale: lo ha detto il procuratore generale della Confederazione Valentin Roschacher.

La Svizzera è pronta alla lotta contro la criminalità organizzata internazionale: con 38 inchieste aperte in tre mesi. Il primo bilancio dall’assunzione delle nuove competenze da parte della Confederazione parla di successo ed efficienza.

100 giorni incoraggianti

Il 1. gennaio 2002 sono entrate in vigore nuove norme che attribuiscono alle autorità federali preposte al perseguimento penale e di polizia nuove competenze procedurali in materia di lotta alla criminalità organizzata, al riciclaggio di denaro sporco, alla corruzione e alla criminalità economica.

Si tratta del cosiddetto “progetto efficienza”, il cui scopo è essenzialmente quello di riorganizzare, sul piano strutturale e procedurale, il lavoro delle autorità giudiziarie e di polizia della Confederazione, al fine di migliorare efficacia e legalità nell’azione di perseguimento penale.

Ristrutturazione pagante

In concreto, gli uffici che si occupavano di analisi e di prevenzione sono state concentrate in un’unica grande struttura; lo stesso è stato fatto per le unità che si occupavano d’indagini preliminari e d’inchieste propriamente dette.

Tutto questo ha portato alla necessità di superare problemi d’integrazione di diversi metodi e culture operative. Utile, a tal fine, è stato il “progetto efficienza”; e il procuratore generale della Confederazione, Valentin Rorschacher, insieme al direttore dell’Ufficio federale di polizia, Jean-Luc Vez ed al segretario generale del Tribunale federale, Paul Tschümperlin, hanno informato martedì a Berna sulle esperienze fatte sinora.

«La partenza è stata felice», ha detto il procuratore generale Rorschacher. «I vecchi ed i nuovi collaboratori delle autorità federali di perseguimento penale sono impegnati come previsto. La lotta alla criminalità organizzata internazionale mediante l’autorità penale federale è stata ingaggiata con successo».

Aeroflot e Milosevic nel mirino

Senza scendere in dettagli, per via del segreto istruttorio, Rorschacher ha parlato di «34 grandi e complesse procedure» che si prevedeva «sarebbero state avviate nel corso del 2002 e che prevedibilmente dureranno diversi anni». Tali inchieste concernono: casi di riciclaggio di denaro; delitti tipici di organizzazioni criminali, come il traffico di droga; l’esecuzione di domande estere di assistenza giudiziaria nel campo della lotta alla criminalità organizzata.

Ma le cifre attuali parlano già di 38 inchieste aperte, con le nuove competenze, nel primo trimestre 2002, di cui 16 di prevedibile durata pluriennale. Quali esempi tra queste, Rorschacher ha indicato il riciclaggio di denaro verso la Russia (caso Aeroflot) e verso la Serbia (caso Milosevic).

Altri 22 casi meno impegnativi, o sono stati già evasi, o lo saranno presto senza richiedere grandi sforzi. Inoltre, sono stati aperti altri 12 casi di assistenza giudiziaria, di cui la metà nei nuovi campi di competenz6a del riciclaggio, della corruzione e della lotta al crimine organizzato.

Collaborazione nazionale ed internazionale

Il clima di lavoro sarebbe quello tipico dell’inizio di una nuova attività. Lo si è constatato soprattutto in seguito agli attacchi terroristici dell’11 settembre in America, quando l’autorità pernale federale ne ha dato una «prova anticipata».

La Svizzera ha dimostrato – ha detto il procuratore generale – di «aver dato il suo contributo alle indagini mondiali su questa nuova forma di criminalità, di massacro organizzato». «Abbiamo reso evidente che il nostro Paese, nel cuore dell’Europa, non è attraente né come piattaforma logistica, né come traguardo o luogo di transito di flussi finanziari criminali».

La collaborazione tra il Ministero pubblico della Confederazione e le corrispondenti autorità cantonali, anche nel campo della polizia, sarebbero ottime. «Le questioni relative alle competenze le discutiamo insieme», ha precisato ancora Rorschacher.

La ristrutturata autorità penale federale dovrebbe aver sede a Zollikofen, presso Berna, dove è in progetto una nuova sede. Ma ulteriori unità indipendenti attendono di venir decentrate in Romandia (a Losanna o a Ginevra), in Ticino (a Lugano o Bellinzona) e nella regione di Zurigo.

Silvano De Pietro

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