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Posti di tirocinio: i giovani scelgono nuove vie

In aprile 3'500 giovani non avevano ancora trovato un posto di apprendistato Keystone Archive

La situazione sul fronte dell'apprendistato giovanile si sta normalizzando. Molti giovani scelgono altre vie.

L’offerta di posti di tirocinio dovrebbe ulteriormente consolidarsi nel 2002: l’Ufficio federale della formazione professionale e della tecnologia (UFFT) calcola che in autunno 69’500 giovani inizieranno un apprendistato, mille in più dell’anno scorso.

Parallelamente, come nel 2001, cala la richiesta di un posto di tirocinio presso i giovani: dopo la scuola dell’obbligo, solo il 58 per cento sceglie la via dell’apprendistato (2001: 60 per cento, 2000: 65 per cento). Di questa contrazione approfittano le scuole di maturità (2002: 15 per cento, 2001: 11 per cento), mentre anche la richiesta di inserirsi nel mondo del lavoro senza una formazione specifica è aumentata (2002: 5 per cento, 2001: 3 per cento).

Al momento del censimento effettuato dall’UFFT a metà aprile, i posti di tirocinio assegnati erano già 49’000. Per i 20’500 tuttora liberi vi sono circa 24’000 giovani interessati.

Stranieri discriminati

I tirocini più ambiti rimangono quelli offerti dall’industria metalmeccanica (29 per cento) e quelli legati all’ufficio (25 per cento). Mentre questi ultimi sono soprattutto richiesti dalle ragazze (femmine 33 per cento, maschi 18 per cento), i ragazzi scelgono prioritariamente posti di tirocinio nell’industria metalmeccanica (M: 49 per cento, F: 3 per cento). Le professioni inerenti alle tecnologie dell’informazione e della comunicazione hanno raggiunto quest’anno il 15 per cento, ponendosi sullo stesso piano delle professioni della vendita.

Nel confronto tra nazionalità si confermano le differenze già riscontrate negli scorsi anni. Come finora i giovani stranieri ottengono la possibilità di usufruire di un posto di tirocinio molto più raramente degli indigeni. Mentre al momento dell’inchiesta il 70 per cento dei giovani svizzeri interessati ad un posto avevano già firmato un contratto di tirocinio o lo avevano perlomeno pattuito, soltanto il 44 per cento dei giovani stranieri si trovavano nell’identica situazione. Per quanto concerne invece i desideri di formazione non si sono appurate differenze nel raffronto sociodemografico.

Previsioni troppo ottimistiche

In un primo commento, l’Unione sindacale svizzera rileva che dal 1999 il barometro dell’UFFT presenta “previsioni troppo ottimistiche” se comparato con i contratti di apprendistato che poi vengono effettivamente conclusi. Secondo l’USS, l’aumento simultaneo della parte dei giovani che dopo la scuola obbligatoria arrivano direttamente sul mercato del lavoro senza formazione professionale, come pure la diminuzione della percentuale dei giovani che vogliono concludere un contratto di tirocinio ma non hanno ancora trovato un datore di lavoro, mostrano che l’offerta è troppo ristretta.

Questa offerta troppo ristretta – afferma l’USS – ha per effetto che le imprese praticano una selezione più severa e che il tasso di interruzione dell’apprendistato aumenta. Secondo l’Unione sindacale, il mercato dei posti di tirocinio può funzionare solo se l’offerta supera la domanda di circa il 12 per cento.

L’USS ritiene che occorrano più misure d’incitamento di quanto preveda la nuova legge sulla formazione professionale. Obbligando le imprese che non formano apprendisti a cofinanziare la formazione, l’iniziativa popolare “per un’offerta appropriata di posti di tirocinio”, già bocciata dal parlamento, “rappresenta un buono strumento per favorire l’evoluzione futura della formazione professionale”.

swissinfo e agenzie

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