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Potenziale non sfruttato nel bacino lemanico

Da Ginevra a Montreux (nella foto) la costa del Lemano assomiglia a una metropoli Keystone

Secondo Avenir Suisse, la metropoli del Lemano dovrebbe sfruttare meglio il suo potenziale economico, seguendo l'esempio della regione di Basilea.

Il laboratorio di idee, sponsorizzato dalle grandi imprese elvetiche, formula una serie di proposte per rafforzare lo sviluppo economico regionale.

La metropoli del Lemano – che tocca i cantoni svizzeri di Vaud, Ginevra e Vallese, come pure i dipartimenti francesi dell’Alta Savoia e dell’Ain – dovrebbe poter raggiungere uno sviluppo economico superiore a quello attuale.

È quanto sostiene Avenir Suisse in un rapporto intitolato “Le feu au Lac”, pubblicato mercoledì.

Secondo la “fabbrica di idee” (think tank), creata nel 1999 dalle grandi multinazionali svizzere, il bacino del Lemano è troppo frammentato sul piano politico e non dispone in particolare di un’infrastruttura dei trasporti abbastanza efficiente.

In ritardo rispetto ad altre metropoli

In seguito tra l’altro a questi due problemi, la regione franco-svizzera non è in grado di rivaleggiare, come meriterebbe, con le altre metropoli elvetiche.

Pur raccogliendo nel suo bacino una popolazione di 1,8 milioni di abitanti, la regione del Lemano non riesce a sviluppare sufficientemente il suo potenziale economico.

In questa regione il Prodotto interno lordo per abitante raggiunge 56’700 franchi all’anno, mentre nella metropoli di Basilea si attesta a 80’000 franchi.

“La regione basilese ha l’industria farmaceutica e tutte le attività indotte, ciò che crea evidentemente molta ricchezza”, afferma Cedric van der Poel, uno dei due autori dello studio.

“Ma non è tutto. La regione basilese utilizza realmente l’accordo di Karlsruhe siglato tra la Svizzera, la Francia e la Germania nel 1996 e che dà alla regione un vero potere decisionale. Gli effetti si fanno sentire in termine di rete dei trasporti o di ripartizione dei compiti”, spiega a swissinfo il ricercatore.

Riforme politiche e universitarie

Secondo Cedric van der Poel, non si tratta però di trasporre il modello basilese nella regione del Lemano: “Le condizioni politiche, economiche e geografiche non sono le stesse”.

Avenir Suisse propone comunque delle piste e formula delle raccomandazioni all’indirizzo delle autorità locali per rafforzare il dinamismo del bacino lemanico.

Innanzitutto, secondo il laboratorio di studi delle grandi imprese svizzere, occorre migliorare la rete dei trasporti, seguendo l’esempio di molte altre metropoli europee.

Sempre a detta di Avenir Suisse, il mondo universitario dovrebbe adeguare meglio le sue attività di ricerca alla realtà economica locale. La regione del Lemano non riuscirebbe infatti sufficientemente a trasformare le conoscenze accademiche in prodotti e servizi innovatori.

Gli esperti auspicano inoltre alcune riforme politiche, a cominciare dall’introduzione di un’entità regionale transfrontaliera e dalla conclusione di accordi contrattuali e settoriali che superano le barriere nazionali.

Avenir Suisse sostiene infine il processo di fusione dei comuni, già avviato negli ultimi anni anche nella regione del Lemano.

swissinfo e agenzie

La metropoli del Lemano comprende diverse regioni dei cantoni svizzeri di Ginevra, Vaud e Vallese, come pure dei dipartimenti francesi dell’Alta Savoia e dell’Ain.
In questo bacino risiede una popolazione di 1,8 milioni di abitanti.
La superficie è di 8’900 km2.
Su questo territorio si contano 810 comuni.

Il laboratorio di studi Avenir Suisse è stato creato nel 1999 da 14 tra le più grandi multinazionali svizzere (tra cui UBS, CS, Nestlé e Novartis).

La “fabbrica di idee” (think tank) si autodefinisce “difensore dell’economia di mercato a sostegno di una visione liberale del mondo e della società”.

Gli studi pubblicati da Avenir Suisse vengono realizzati da esperti e istituti scientifici, in Svizzera e all’estero.

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