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Presto una ditta nel giardino elvetico?

Il Grand Marais (o Grosses Moos): l'orto della Svizzera Keystone

Si libera la strada per il gruppo farmaceutico americano che intende insediarsi a Galmiz, nel Canton Friburgo. I suoi rappresentanti hanno incontrato Deiss.

Il progetto sottoposto alle autorità è però contestato, poiché rende necessario trasformare 55 ettari di terreno in zona edificabile.

Nuovo passo avanti per il contestato progetto di insediamento di una fabbrica in piena campagna a Galmiz.

La notizia, trapelata alcuni mesi orsono, comincia ora a farsi più concreta. Il consigliere federale Joseph Deiss ha infatti incontrato la settimana scorsa alcuni rappresentanti della multinazionale farmaceutica americana che vuole costruire lo stabilimento.

Sviluppo economico regionale

Il progetto di Galmiz, nei pressi del lago di Morat, comporta investimenti per parecchie centinaia di milioni di franchi.

Un’occasione che il canton Friborgo, interessato a favorire lo sviluppo economico della regione, non intende lasciarsi sfuggire.

All’incontro fra i rappresentanti della multinazionale e il consigliere federale, tenutosi la scorsa settimana a Berna, hanno infatti partecipato anche i capi dei dipartimenti dell’economia di Friburgo e Vaud, Michel Pittet et Jacqueline Maurer.

«I manager hanno presentato il loro progetto, che sarà ora esaminato», ha detto Evelyn Kobelt del Dipartimento federale dell’economia (DFE), confermando una notizia del quotidiano svizzero-tedesco «Tages Anzeiger».

Nuovi posti di lavoro

Durante il colloquio si è discusso anche di eventuali facilitazioni fiscali.

In base al Decreto Bonny infatti, le ditte che favoriscono il rilancio economico, creando almeno venti nuovi posti di lavoro, possono usufruire di agevolazioni fiscali. Un aiuto che dovrebbe poter essere accordato alla multinazionale americana visto che, secondo le previsioni, permetterebbe di creare all’incirca 1200 nuovi impieghi.

Un’eventualità che rallegra il capo del DFE: «Non importa dove verrà costruita la ditta, l’importante è che lo faccia in Svizzera», ha affermato la sua portavoce. Fra le opzioni di insediamento della ditta statunitense vi sono infatti anche le regioni vodesi di Payerne e Yverdon, ma anche Singapore e l’Irlanda.

Evelyn Kobelt non ha voluto per il momento precisare il nome della misteriosa multinazionale, che rimane ufficialmente «top secret».

Secondo il «Tages Anzeiger» e gli oppositori al progetto si tratterebbe della Amgen, uno dei maggiori gruppi biotecnologici del mondo, con un fatturato di oltre otto miliardi di dollari nel 2003.

Opposizione ecologista

La costruzione dello stabilimento è però anche contestata, in particolare dalla Fondazione per la tutela del paesaggio (FP).

Essa è infatti prevista in piena campagna. Stando al piano regolatore cantonale, la zona in questione – il Grand Marais – è classificata come terreno agricolo non edificabile. Non sarebbe quindi possibile insediarvi una fabbrica.

Galmiz e il Canton Friborgo hanno quindi deciso di apportare dei cambiamenti al piano regolatore, declassando 55 ettari di terreno da zona agricola a industriale.

Benché le associazioni per la protezione dell’ambiente abbiano protestato contro i piani di Galmiz, l’Ufficio federale dello sviluppo territoriale (ARE) è giunto alla conclusione che questi non violano le leggi federali inerenti alla pianificazione del territorio.

swissinfo e agenzie

Un secolo e mezzo fa, la regione del Grand Marais (in italiano: Grande Palude) era molto simile a quella francese della Camargue.

Da allora, il corso delle acque del Canton Giura è stato modificato e il livello dei laghi di Neuchâtel, Bienne e Morat è stato abbassato.

La regione del Grand Marais è divenuta una zona agricola di primaria importanza per la Svizzera.

Su questi campi, le autorità friborghesi vorrebbero si insediasse un gruppo farmaceutico americano.

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