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Primo processo nel caso dei visti falsi

Il processo ha luogo presso il Tribunale federale di Bellinzona. EJPD

L'ex console onorario supplente di Svizzera in Oman è comparso giovedì davanti al Tribunale penale federale di Bellinzona, accusato di corruzione e altri reati.

Il 78enne turgoviese avrebbe incassato più di 200’000 franchi di bustarelle per il rilascio illegale di visti tra il 1999 e il 2003. Si indaga su casi analoghi in altri paesi.

Nella sua qualità di console onorario supplente l’imputato era autorizzato a rilasciare visti per cittadini del sultanato ma non per altri stranieri. Secondo l’atto di accusa, egli avrebbe procurato, complice un commerciante d’oro del Bangladesh, visti d’ingresso in Svizzera a 134 concittadini di quest’ultimo.

Per ognuno di loro avrebbe chiesto in media 1575 franchi invece dei normali 40 e per nascondere il proprio operato, il turgoviese avrebbe falsificato dei documenti e ne avrebbe fatti sparire altri.

L’imputato è in particolare accusato di aver procurato visti d’ingresso in Svizzera a 37 parenti e conoscenti del suo complice. Il commerciante del Bangladesh è stato condannato lo scorso 21 marzo da un tribunale di Mascate, capitale dell’Oman, a un anno e mezzo di detenzione più una multa di circa 1500 franchi per aver corrotto lo svizzero.

Ammesso in parte il reato

L’ex viceconsole onorario ha in parte ammesso gli addebiti in tribunale. Pubblico ministero e difesa si sono trovati in disaccordo sul numero di visti illeciti effettivamente rilasciati e dunque sulla somma del delitto.

Mentre la Procura federale, che ha condotto l’inchiesta, parla di 134 visti, l’imputato ne riconosce soltanto tra 65 e 90. Inoltre sostiene che l’ambasciata svizzera di Riad, in Arabia saudita, aveva ampliato oralmente le sue competenze, autorizzandolo a rilasciare visti a persone di altri paesi.

Il turgoviese sostiene che la maggior parte del denaro delle bustarelle è andato alla sua ex collaboratrice domestica e amica filippina.

I reati di cui l’uomo è accusato sono: ripetuta falsità in atti formati da pubblici ufficiali o funzionari, ripetuta soppressione di documenti, ripetuta corruzione passiva e ripetuta violazione della Legge federale concernente la dimora e il domicilio degli stranieri (LDDS), eventualmente ripetuta violazione parzialmente mancata della LDDS.

swissinfo e agenzie

Altri casi di corruzione relativi al rilascio di visti sono stati constatati non solo in Oman, ma anche in Perù, Russia, Nigeria e Serbia.

Altri collaboratori del Dipartimento federale degli affari esteri (DFAE) sono accusati di corruzione.

Ogni anno, la Svizzera rilascia 500’000 visti. Sono circa 40’000 le richieste di visti rifiutate.

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