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Pro Helvetia: l’affare Hirschorn è superato

La presidente Yvette Jäggi e il direttore Pius Knüsel sono complessivamente soddisfatti Keystone

Nonostante la pressione politica e finanziaria la fondazione culturale svizzera Pro Helvetia guarda al futuro con ottimismo.

Entro la fine dell’anno Pro Helvetia vuole risparmiare 2,5 milioni di franchi sulle spese di gestione. I risparmi dovrebbero andare a vantaggio degli artisti.

Nel corso del 2004 le spese di gestione sono già state ridotte di 600’000 franchi. Lo ha affermato martedì Pius Knüsel, il direttore della fondazione culturale, durante l’annuale conferenza stampa a Berna. «Abbiamo ristrutturato molte cose, nella speranza che all’esterno questo sia letto nel senso di maggiore efficienza e di migliori servizi», ha detto Knüsel a swissinfo.

Pro Helvetia ha così rispettato gli impegni assunti l’anno scorso. Knüsel ha d’altro canto deplorato i «battibecchi parlamentari» inscenati dopo la contestata mostra di Thomas Hirschorn a Parigi nell’inverno 2004-2005, costata a Pro Helvetia un taglio di un milione di franchi nel budget annuale.

Politica e cultura

«L’affare Hirschorn ha messo in luce la tentazione di molti politici di ergersi a giudici dei contenuti culturali», ha osservato dal canto suo Yvette Jaggi, presidente della fondazione. «La loro attività dovrebbe però limitarsi a fissare le condizioni quadro».

Se l’attuale clima, impregnato di populismo e di risparmi finanziari continuerà – ha detto la Jaggi – la democrazia e l’esistenza di Pro Helvetia saranno minacciate. «È questo che voleva esprimere Thomas Hirschhorn e probabilmente lo hanno punito per aver punto nel vivo», ha aggiunto.

La presidente dell’istituzione culturale si è poi felicitata per i due disegni di legge, uno per l’incoraggiamento della cultura e l’altro proprio su Pro Helvetia, messi in consultazione dieci giorni fa. Permetteranno di ripartire meglio i compiti tra Ufficio federale della cultura e Pro Helvetia, che potrà lavorare in maniera più autonoma, ha spiegato.

A suo avviso i dibattiti parlamentari su queste due nuove normative saranno molto duri, «ma, come già l’affare Hirschhorn, saranno fondamentali per dimostrare il carattere unico di Pro Helvetia», ha concluso la Jaggi.

Più soldi per l’arte

Per quanto riguarda i conti della fondazione, nel 2004 la quota destinata ai progetti artistici è aumentata del 4% rispetto all’anno precedente, ha detto Pius Knüsel, precisando che questi soldi provengono dai risparmi effettuati nel budget amministrativo.

Complessivamente Pro Helvetia ha fatto segnare un utile di circa 360 mila franchi. I sussidi accordati a progetti in patria sono aumentati (+11% a 11 milioni), mentre quelli all’estero sono diminuiti del 2% a 13 milioni di franchi. «Se fossimo un’impresa commerciale, questo sarebbe stato un anno redditizio», ha osservato Pius Knüsel.

Il numero delle richieste di sussidio ricevute (3570) è rimasto stabile sui livelli dei due anni precedenti, ma la suddivisione è mutata: sono infatti aumentati i contributi nel settore delle arti visive (+9,5%) a testimonianza dell’accresciuta importanza attribuita a questo genere artistico; sono diminuiti invece i sussidi in campo musicale (meno 6%).

I costi di gestione e personale sono ammontati a 12 milioni, pari al 34,9% dell’intero budget annuale della fondazione (nel 2004 erano ancora 35 milioni, da quest’anno saranno 34). Dal 2006 questa percentuale dovrebbe essere ridotta al di sotto del 33%.

In totale Pro Helvetia ha soppresso 10 posti di lavoro e ne ha trasferiti altri sei a società esterne. Sempre per questioni di risparmio verranno stralciati tre impieghi nelle sedi all’estero e il Centro culturale svizzero di Milano sarà integrato in quello di Roma. Queste nuove misure, a cui si aggiunge la ristrutturazione del servizio cinematografico Swiss Films, dovrebbe consentire un ulteriore risparmio di 1,9 milioni di franchi.

swissinfo e agenzie

Nel 2004 Pro Helvetia ha distribuito 24 milioni di franchi sotto forma di sostegni finanziari a progetti culturali, di cui 11 milioni all’interno e 13 milioni all’estero.
L’anno scorso Pro Helvetia ha sostenuto 4190 progetti culturali, di cui il 49% in Svizzera
I contributi minimi si aggirano sui 500 franchi, quelli più elevati possono raggiungere i 300’000 franchi.

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