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Processo Skyguide: quattro condanne e quattro assoluzioni

Dopo la tragedia del 2002, Skyguide ha cambiato le sue procedure Keystone

Al processo per la collisione aerea di Überlingen, il tribunale è arrivato alla conclusione che i responsabili della società di sorveglianza nei cieli sono venuti meno ai loro doveri di vigilanza.

Tre dirigenti di Skyguide sono stati condannati a 12 mesi di prigione con la condizionale per omicidio colposo plurimo, mentre un quarto ad una pena pecuniaria. Assolti gli altri quattro imputati.

“Se entrambi i controllori fossero rimasti ai comandi, la sciagura avrebbe potuto essere evitata”, ha dichiarato il presidente del Tribunale distrettuale di Bülach, nel canton Zurigo, comunicando martedì la sentenza.

Per i giudici, la prassi in vigore da anni a Zurigo di lasciare di notte un solo controllore davanti ai radar non era accettabile e non era compatibile con le norme in vigore nel settore aereo.

Per tale ragione, i responsabili del centro di controllo di Skyguide non avrebbero dovuto tollerarla.

Il tribunale è arrivato alla conclusione che i responsabili del centro di Zurigo, cui spetta anche al sorveglianza dei cieli sopra le regioni tedesche di confine dove avvenne la tragedia, sono venuti meno ai loro doveri di vigilanza.

Condizionale

I tre dirigenti condannati a 12 mesi di prigione sospesi con la condizionale per omicidio colposo plurimo sono il direttore, il reponsabile delle operazioni e il responsabile della sorveglianza aerea a Zurigo.

Nei loro confronti il procuratore pubblico aveva richiesto, durante il dibattimento tenuto in maggio, una pena di 15 mesi con la condizionale.

Il quarto imputato condannato è il responsabile dei progetti di Skyguide che aveva organizzato i lavori di manutenzione delle apparecchiature tecniche effettuati nella notte della sciagura aerea.

Nei suoi confronti, la pubblica accusa aveva chiesto una pena di 12 mesi sospesi condizionalmente. Il Tribunale ha fissato una pena pecuniaria di 90 aliquote da 150 franchi con la condizionale.

Procuratore soddisfatto

Gli imputati assolti sono il controllore aereo che al momento della sciagura si trovava in pausa, il responsabile di servizio prima del passaggio al turno notturno, un tecnico del sistema e l’esperto della pianificazione del sistema di Skyguide.

Il procuratore pubblico Bernhard Hecht si è detto soddisfatto del verdetto, precisando che aspetterà la motivazione scritta prima di decidere su eventuali ricorsi.

Soddisfazione è stata espressa pure da un rappresentante delle vittime, mentre l’avvocato della difesa ha dichiarato che la sentenza è “difficile da capire”.

Anche Skyguide “prende atto della sentenza e attende di poter analizzare le motivazioni scritte”, ha dichiarato davanti all’aula del Tribunale il portavoce Patrick Herr. A suo avviso, il processo ha evidenziato che “ci sono stati errori nella collaborazione fra uomini e tecnica”. “Oggi molte cose sono state cambiate”, ha aggiunto Herr.

In una nota, il CEO ad interim di Skyguide Francis Schubert afferma che l’impresa ha “tirato le conseguenze della sciagura” e ribadisce il suo “profondo cordoglio” ai famigliari delle vittime.

69 morti

La collisione aerea avvenne poco prima della mezzanotte del primo luglio 2002. Vi perirono tutte le 69 persone a bordo di un Tupolev della Bashkirian Airline – fra cui 49 bambini russi che avevano vinto un viaggio premio in Spagna – e i due membri d’equipaggio che si trovavano su un Boeing Cargo della DHL.

Il controllore che quella notte rimase da solo davanti ai radar di Zurigo era un cittadino danese di 36 anni che nel febbraio del 2004 è stato ucciso a coltellate sul terrazzo di casa da un russo che nella sciagura di Überlingen aveva perso la moglie e due figli.

Il controllore danese aveva la funzione di caposervizio e come da “prassi” congedò intorno alle 23:00 il collega di turno che andò in pausa fino al mattino seguente. Rimasto solo, si accorse troppo tardi che il Tupolev e il Boeing si trovavano in rotta di collisione.

Nei minuti che precedettero la sciagura era occupato con un altro aereo in ritardo che doveva atterrare a Friedrichsafen, in Germania. Quando si accorse degli altri due aerei che rischiavano una collisione, i sistemi di allarme anti-collisione TACS installati sui due velivoli si erano già azionati. Il radarista ordinò ai piloti del Tupolev di ridurre la quota, proprio come fece l’equipaggio del Boeing della DHL seguendo l’indicazione del TACS.

A causa dei lavori in corso, il controllore aveva a disposizione soltanto un sistema radar di riserva e anche la linea telefonica diretta con gli altri aeroporti e torri di controllo era disattivata. Gli uomini radar del centro tedesco di controllo di Karlsruhe si resero conto del pericolo di collisione, ma non riuscirono a contattarlo a causa della linea disattivata.

swissinfo e agenzie

27.6.03: Svizzera, Germania e Skyguide creano un fondo d’indennizzo per le famiglie delle vittime.

24.2.04: Il controllore di Skyguide che lavorava la sera del crash è pugnalato mortalemente a casa sua a Kloten da un russo che nell’incidente aveva perso la sua famiglia. Vitaly Kaloyev è in seguito condannato a 8 anni di carcere, pena poi ridotta di tre anni.

19.5.04: L’ufficio tedesco d’inchiesta sugli incidenti aerei chiama in causa Skyguide e i piloti russi.

5.7.04: Il pubblico ministero di Costanza apre un’inchiesta su Skyguide.

20.2.05: Le famiglie delle vittime e la BAL chiedono un risarcimento danni a Skyguide.

29.6.05: BAL denuncia la Germania.

7-8.8.06: L’inchiesta del pubblico ministero di Costanza è integrata a quella del procuratore di Winterthur. Quest’ultimo accusa 8 collaboratori di Skyguide di omicidio per negligenza e chiede siano condannati a pene detentive dai 6 ai 15 mesi con la condizionale.

18.12.06: Skyguide trova un accordo con le famiglie di 30 vittime e versa un risarcimento il cui ammontare non è stato reso noto. I famigliari delle altre 41 vittime erano già stati risarciti.

15.5.2007: Inizia il processo contro gli 8 collaboratori di Skyguide presso la sala comunale di Bülach, nel canton Zurigo.

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