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Progetto “pilota” all’aeroporto di Zurigo

Il sistema elettronico è in grado di riconoscere i tratti somatici delle persone che transitano dall'aeroporto Keystone

Un sistema elettronico per l'identificazione delle persone viene collaudato da giovedì all'aeroporto internazionale di Zurigo-Kloten.

Unico finora in Europa, questo congegno dovrebbe permettere di riconoscere i passeggeri codificando i loro dati biometrici.

Dopo ripetuti rinvii, è iniziata all’aeroporto di Zurigo-Kloten la fase di sperimentazione del sistema elettronico per l’identificazione delle persone. La polizia cantonale zurighese testerà il sistema – il primo finora in Europa – sino alla fine di marzo.

Questa prima fase servirà a verificare l’affidabilità tecnica del nuovo sistema, denominato FAREC (Face Recognition), ha spiegato giovedì a Zurigo il capo della sezione «aeroporto» della polizia cantonale zurighese Ulrich Neracher.

Registrazione dei tratti somatici

Il FAREC registra i dati biometrici dei tratti somatici dei passeggeri provenienti da paesi a forte migrazione. In questo modo sarà possibile stabilire quale sia il paese d’origine e la compagnia aerea utilizzata per raggiungere Kloten.

Stando a un accordo internazionale, le compagnie sono infatti responsabili di riportare i passeggeri al loro luogo di partenza. Il nuovo sistema servirà in particolare a riconoscere le persone che sono già transitate una prima volta a Kloten e che vi fanno ritorno privi di documenti.

Per motivi di protezione dei dati, i profili biometrici sono codificati digitalmente e per consultarli è necessario inserire nel sistema un’immagine di riferimento della persona sospetta.

Errori non esclusi

Paragonando la foto con la banca dati del FAREC si posssono evitare errori, ha spiegato l’agente responsabile della dimostrazione Max Baumberger. Due persone di aspetto leggermente differente possono comunque avere lo stesso profilo biometrico, ha aggiunto Baumberger.

Attualmente la polizia dell’aeroscalo deve riconoscere «un immigrato che sostiene di non avere più i suoi documenti e di non ricordare la sua identità» unicamente sulla base di una fotocopia del passaporto, ha dichiarato Baumberger.

Misure per la protezione dei dati

L’avvio delle sperimentazioni del FAREC – inizialmente previsto per lo scorso agosto – è stato più volte rimandato per adattare il software alle esigenze della protezione dei dati. Durante la fase di sperimentazione, di cui è responsabile la polizia cantonale zurighese, saranno controllate ogni giorno circa 200 persone dall’aspetto e comportamento sospetti. I dati raccolti saranno automaticamente cancellati dopo 30 giorni.

Il prototipo mobile, del costo di 55’000 franchi, ha una scheda SIM sviluppata appositamente per lo scalo di Kloten. Se i test daranno risultati positivi potranno essere ordinate altre unità. Sull’introduzione definitiva del sistema a Kloten e in altri aeroporti elvetici dovrà esprimersi la Confederazione.

La decisione dipenderà in particolare dall’accettazione della nuova legge sugli stranieri da parte delle Camere federali. Il progetto del Consiglio federale autorizza in effetti la sorveglianza dei passeggeri grazie a procedimenti elettronici di riconoscimento.

swissinfo e agenzie

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