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Prozac e infanzia: un gioco rischioso

Spesso un comportamento anomalo segnala un profondo disagio interiore RTS

La recente decisione degli USA di autorizzare l'antidepressivo a partire da 7-8 anni suscita polemiche in Europa.

Secondo i pediatri e gli psicoterapeuti svizzeri la pillola data con facilità per attenuare i disagi dei bambini è una falsa soluzione.

Bambini depressi, iperattivi, con deficit dell’attenzione, scarso apprendimento, ansia. Il quadro dell’infanzia d’oggi, se dobbiamo credere alle statistiche, che parlano di un bambino su dieci con disturbi della personalità, è piuttosto inquietante.

Ma se anche in Svizzera gli insegnanti si lamentano perché hanno allievi sempre più indisciplinati e genitori stressati farebbero qualunque cosa per un po’ di pace domestica, la propensione a dare una pillola come rimedio a tutto è da noi ancora molto meno forte che Oltre Atlantico.

“La cultura americana è molto diversa da quella europea, e in particolare nell’area latina. In America si è più portati ad agire, a prendere delle medicine. Da noi si è più portati a riflettere, cercando le cause che possono rendere un bambino depresso”. Parole del Dott. Ferruccio Bianchi, responsabile del servizio medico psicologico e sociale per i minorenni di Lugano,(vedi video link).

Aumentano i casi o migliora semplicemente la diagnosi?

Il Dott. Andreas Wechsler, capo del servizio di Pediatria dell’ospedale regionale di Lugano giudica un passo indietro la strategia di usare psicofarmaci attivi a livello del sistema nervoso centrale per affrontare i problemi dei bambini.

“Negli Stati Uniti la filosofia è quella di rendere i bambini funzionanti influenzandone l’umore”. Il Dr.Wechsler se ne è reso conto di persona proprio quest’estate lavorando in un campus americano.

Dati precisi su quanti bambini e ragazzi in Svizzera ricevano psicofarmaci non esistono a livello nazionale. Forse però l’impressione che i casi di depressione infantile aumentino anche in Svizzera, è legato al fatto che la diagnosi ha fatto dei passi avanti.

“Il fatto che la depressione infantile venga diagnosticata meglio può far sembrare il fenomeno in aumento”, spiega il Dr. Laurent Holzer, del Servizio universitario di psicologia del bambino e dell’adolescente (SUPA) di Losanna.

I bambini non sono adolescenti in miniatura

“Nei bambini più piccoli la depressione si manifesta spesso in maniera diversa rispetto agli adulti. Non necessariamente come tristezza e isolamento, ma può venir espressa con iperattività e aggressività”, spiega a swissinfo.

Per gli adolescenti è vero che il discorso è già diverso: “Secondo gli studi più recenti è confermato che gli antidepressivi possono costituire un sostegno molto valido”, precisa il Dr. Holzer.

Specialmente quando ci si trova di fronte al rischio di suicidio, che è purtroppo una delle cause principali di morte tra i giovani.

Il farmaco di moda

Secondo il Dott. Wechsler il Prozac, come altri psicofarmaci va davvero limitato ai casi estremi, che esistono, nessuno lo nega, ma sono rari.

“Sono sicuro che se dessimo il Prozac soltanto a quelli che ne hanno veramente bisogno, nessuna ditta farmaceutica avrebbe interesse economico a produrlo”.

Il trend negli Stati Uniti è quello di trattare la depressione come una malattia qualsiasi, come il diabete o le malattie cardiovascolari, disturbi curabili con l’assunzione del giusto farmaco.

Se da un lato, la “banalizzazione” della depressione ha permesso di sbarazzarsi di alcuni tabù legati alle malattie nervose, il Prozac, come altri inibitori della serotonina, è ben lungi dall’essere la pillola della serenità, come vuol far credere la pubblicità.

I bambini, un mercato fresco

La felicità il Prozac l’aveva sicuramente data a qualcuno: la ditta produttrice Eli Lilly. All’apice delle vendite, quando il farmaco era una specie di icona culturale, ne vendeva per tre miliardi di dollari l’anno!

Ma proprio la scorsa estate il brevetto del Prozac è scaduto e le vendite sono calate di quasi l’80%. Al prodotto di marca si è cominciato a preferire quello generico, meno costoso, a base dello stesso principio attivo, la fluoxetina.

Un caso dunque che proprio alcuni mesi dopo, improvvisamente il mercato del Prozac, in calo vertiginoso, venga allargato a nuovi clienti, cioè ai bambini?

Da notare che in Svizzera dall’inizio si preferisce prescrivere altri preparati, a base di fluoxetina, proprio per una certa reticenza verso l’aura “trendy” e troppo mediatizzata del Prozac.

Su di una cosa i pediatri e gli psicologi sono d’accordo: non si può semplicemente dare un farmaco per sopprimere un comportamento anomalo senza affiancare un trattamento psicologico.

Ciò significa non comprendere che i bambini manifestano in questo modo un’insoddisfazione profonda nei confronti dell’ambiente in cui vivono.

swissinfo, Raffaella Rossello

Gli antidepressivi vengono spesso prescritti durante l’adolescenza, quando è più forte il disagio psicologico.
Il suicidio è tra le prime cause di decesso dei giovani, prima degli incidenti.
La Svizzera detiene il quarto posto nella graduatoria mondiale del suicidio giovanile, dopo i Paesi nordici.

L’antidepressivo Prozac è commercializzato in Svizzera con la marca Fluctine.
In Svizzera, la vendita di antidepressivi frutta 230 milioni di franchi l’anno.
Il Prozac è prescritto a partire dai 7/8 anni negli USA.
Possibili effetti collaterali: perdita di peso, irritabilità, stanchezza; rallentamento della crescita tra i bambini.

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