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Quando il turismo alpino rispetta l’ambiente

Per gli abitanti della valle del Göscheneralp il turismo sostenibile consente un importante guadagno accessorio. www.goeschenen.ch

"Regione modello Göschenen, un futuro per l'uomo e la montagna" realizza, per la prima volta in Svizzera, un turismo alpino ecologico e sociale.

Göscheneralp, una valle incassata tra maestose montagne di granito dalle accecanti cime innevate anche d’estate, rimasta ai margini del caotico sviluppo economico degli ultimi decenni. Un Eden valorizzato daun progetto di sviluppo alpino sostenibile basato su un turismo a misura d’uomo, che privilegia la protezione del paesaggio e l’utilizzo dei trasporti pubblici.

Tradizioni, cultura ed ambiente

Responsabile del progetto pilota “Regione modello Göschenen, un futuro per l’uomo e la montagna” è Bruno Zwyssig, un insegnante di Abfrutt, idilliaco villaggio di una decina di chalet (le tipiche case di legno delle Alpi) che s’incontra all’inizio della valle del Göscheneralp. Da quattro anni Bruno Zwyssig ha smesso i panni del maestro per dedicarsi a tempo pieno allo sviluppo sostenibile della sua vallata.

Un’impresa non facile all’inizio, come confessa a swissinfo: “I contadini di montagna sono legati alle tradizioni, al loro modo di vita. Le innovazioni sono vissute come un’ingerenza esterna, viste con sospetto. Per questo il progetto ha dovuto essere dapprima accettato dalla popolazione locale. Adesso sono però favorevoli di partecipare allo sviluppo sostenibile della vallata, di ottenere dei benefici economici, senza sopportare gli impatti negativi del turismo di massa”.

Valorizzare le risorse locali

Il progetto pilota “Regione modello Göschenen, un futuro per l’uomo e la montagna” ha sviluppato un concetto innovativo di turismo alpino basato sulle risorse locali, sui paesaggi e la cultura alpina. “La nostra è una valle ancora primordiale – prosegue Bruno Zwyssig – intatta, non contaminata, nella quale i contadini hanno sempre faticato duramente per ottenere il loro sostentamento. I terreni sono pochi e di dimensioni ridotte. La tutela del paesaggio è sempre stata una priorità. Nel Gwüest, la parte più alta della Göscheneralp, d’inverno gli abitanti sono praticamente tagliati fuori dal mondo perché, caso unico in Svizzera, la strada è chiusa per il pericolo di valanghe”.

Un turismo alpino rispettoso dell’ambiente che non distrugge ma utilizza in modo ecologicamente efficace, le risorse locali, rafforzando l’economia e l’agricoltura di montagna nella vallata del Göscheneralp. Un progetto che sta fungendo da esempio anche ad altre regioni di montagna, per sviluppare un turismo alpino sostenibile e d’integrazione nelle Alpi intere.

Turisti dal mondo intero

Il successo del progetto diretto da Bruno Zwyssig è certificato dall’interesse suscitato nel mondo intero, oltre che in Svizzera. “I turisti arrivano non solo dalla Svizzera e dai Paesi confinanti come Germania, Francia, Austria e Italia-conclude il nostro interlocutore- ma anche da oltre Oceano, dal Giappone, dagli Stati Uniti. Quest’anno anche gli europei dell’est hanno scoperto la nostra proposta alternativa di far vacanza nel cuore delle Alpi: abbiamo prenotazioni dalla Romania, dalla Repubblica ceca, dall’Ungheria”.

E non potrebbe essere altrimenti, perché chi non vorrebbe rilassarsi in una delle cinque capanne del Club alpino svizzero della Göscheneralp coinvolte nel progetto, assaporando i piatti tipici della cucina urana, come le zuppe di verdure biologiche, lo yogurt di capra, i mirtilli selvatici. Escursioni guidate alla scoperta degli angoli alpini più suggestivi, delle sorgenti d’acqua, di fiori e piante unici, dei minerali della montagna, granito, gneiss e quarzi di una purezza e trasparenza assolute. Passeggiate per ossigenarsi, lasciare alle spalle stress ed inquinamento cittadino, ritrovarsi in armonia con la natura, lontani dalle invadenti frotte di turisti che si ammassano per poche ore nei più rinomati centri alpini, che pagano ora lo scotto di uno sviluppo unicamente economico ed incontrollato.

Sergio Regazzoni

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