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Quinta Svizzera: il voto online avanza

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I test di e-voting proseguono con esito positivo. Oltre che sui cinque oggetti in votazione federale, l'11 marzo circa 900 svizzeri all'estero iscritti nei cataloghi nel canton Friburgo hanno potuto utilizzare la via elettronica anche per l'elezione suppletiva al Consiglio degli Stati.

Per i temi della votazione federale, 12 cantoni hanno offerto la possibilità di votare online a 51’199 svizzeri all’estero iscritti nei loro rispettivi cataloghi elettorali. Si è trattato dei cantoni dei Grigioni, Argovia, Basilea Città, Berna, Lucerna, San Gallo, Sciaffusa, Soletta, Turgovia, Friburgo, Ginevra e Neuchâtel. In questi ultimi due cantoni il voto elettronico era offerto anche a parte dell’elettorato in patria.

Sui complessivi 116mila elettori circa abilitati a votare online, se ne sono avvalsi in 19’229, ossia il 16,5%, precisa la Cancelleria federale in una nota. Berna ha partecipato per la prima volta, mentre gli altri 11 cantoni hanno già effettuato ripetutamente prove di voto elettronico.

Nel canton Friburgo la novità era la possibilità di votare tramite internet in occasione dell’elezione del nuovo membro della Camera dei Cantoni, in sostituzione del socialista Alain Berset, che dall’inizio dell’anno siede nel governo federale.

La Cancelleria federale sottolinea che si è trattato di un “successo” in tutti i 12 cantoni: le prove “si sono svolte correttamente e hanno soddisfatto le esigenze della Confederazione”. Segnala tuttavia un piccolo disguido: “uno svizzero all’estero iscritto in catalogo nel canton Lucerna ha potuto votare due volte con la stessa carta di voto. Questo fatto è stato rilevato subito dal sistema di monitoraggio ginevrino e risolto in maniera professionale. Il segreto del voto non è stato violato. L’incidente non ha ripercussione sul risultato del voto”.

L’Organizzazione degli svizzeri all’estero si batte da anni per una generalizzazione del voto elettronico per gli espatriati. Recentemente ha anche lanciato una petizione in cui chiede il voto online sia offerto a tutti entro le elezioni federali del 2015.

Sul fronte dei temi in votazione federale l’11 marzo, da una breve ricerca di swissinfo.ch tra otto cantoni che pubblicano separatamente i risultati del voto degli svizzeri all’estero emerge che anche tra gli espatriati i pareri erano divisi sull’iniziativa popolare per la limitazione delle seconde case. Tuttavia soltanto in tre cantoni in cui gli espatriati l’hanno approvata: Ginevra (53,1% di sì), Basilea città (50,6%) e Uri (50,5%). Gli espatriati l’hanno invece bocciata nei cantoni di Argovia (53% di no), Turgovia (55%) Appenzello interno (57%), Lucerna (59%) e Vaud (55%).

(KEYSTONE/Urs Flueeler)

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