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“Spero che l’Europeo promuova il cambiamento nel calcio femminile svizzero”

calciatrici sul campo
Luana Bühler è nel giro della nazionale svizzera di calcio da sette anni. Gabor Baumgarten / Getty Images

In luglio prenderanno il via in Svizzera gli Europei di calcio femminile. Luana Bühler è una giocatrice professionista e milita in una squadra inglese, dove ha trovato le condizioni ideali per seguire la sua passione. La nazionale svizzera parla di opportunità, ostacoli e speranze in un cambiamento.

La 29enne Luana Bühler ha realizzato il suo sogno: vivere giocando a calcio. È un’eccezione in Svizzera. Da due anni risiede in Inghilterra, dove milita nel Tottenham Hotspur FC. In precedenza, ha giocato per cinque anni da professionista in Germania.

Il padre di Luana Bühler era un allenatore di calcio. A casa, ad Altishofen, nel Canton Lucerna, tutti rincorrevano il pallone: due sorelle e tre fratelli. Quando sua sorella maggiore ha iniziato a giocare in una squadra, Luana non voleva restare a guardarla da bordo campo. Anche lei voleva indossare la maglia del club.

“All’epoca non c’erano squadre femminili, ma per me non era un problema”, ricorda Luana Bühler. “Volevo solo giocare a calcio”.

Secondo l’Associazione svizzera di football, 338’991 persone giocano a calcio in una squadra in Svizzera. Di queste, il 12% sono donne. “Il calcio è lo sport di squadra più popolare tra le donne”, afferma l’esperta di calcio ed ex giocatrice professionista Martina Moser. Certo, ci sono molti più giocatori uomini, ma il numero di giocatrici è raddoppiato negli ultimi 15 anni.

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In vista dei Campionati europei di calcio femminile in Svizzera, la giocatrice della nazionale Luana Bühler spera che “l’Europeo promuova il cambiamento nel calcio femminile svizzero”. Intanto, osserva, qualcosa si sta muovendo, ma il Paese è ancora lontano dall’offrire pari opportunità a bambini e bambine. “Mi auguro che tutti si impegnino per raggiungere questo obiettivo”, afferma Bühler.

Martina Moser è convinta che l’Europeo darà un’ulteriore spinta al calcio femminile. “Dopo questo torneo, molte ragazze vorranno probabilmente iniziare a giocare a calcio ed entrare in una squadra”, prevede.

Tuttavia, per consentire a un maggior numero di bambine di rincorrere un pallone a livello di club, è fondamentale investire nelle infrastrutture. “Purtroppo, molte squadre hanno liste d’attesa”, aggiunge l’esperta. La disponibilità di campi da calcio e spogliatoi è il problema principale per numerose società.

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È sempre stato possibile giocare a calcio

Nel calcio femminile, il percorso per diventare professioniste è spesso caratterizzato più dal caso che da strutture consolidate. La storia di Luana Bühler ne è un esempio emblematico.

Da bambina le piacevano anche la danza, la ginnastica, il tennis, l’equitazione e lo sci. “Ma nella nostra numerosa famiglia, il calcio era lo sport che richiedeva meno organizzazione”, racconta Bühler.

Le tappe della sua carriera sono state l’FC Schötz, l’FC Kriens, l’FC Luzern e infine l’FC Zürich Women, prima di compiere il salto in Germania al TSG 1899 Hoffenheim. “Non ho mai immaginato di guadagnarmi da vivere giocando a calcio”, ammette Bühler. In realtà si è sempre vista china sui libri in un’università.

Luana Bühler
Luana Bühler è una svizzera all’estero da sette anni a causa della sua professione come calciatrice. 2024 Eurasia Sport Images

E quel percorso lo sta seguendo tuttora. Accanto al calcio, Bühler frequenta a distanza un master in economia aziendale. Ha già conseguito un bachelor in economia aziendale, con specializzazione nel settore bancario e la finanza.

Pur pianificando il suo futuro, non pensa ancora al momento di appendere le scarpe al chiodo. Grazie alle migliori prospettive finanziarie, dice, è ora possibile giocare a calcio a livello professionale più a lungo. Anche il desiderio di diventare madre non significa necessariamente mettere fine alla carriera.

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È un’evoluzione recente, conferma Martina Moser: “Perché una donna dovrebbe smettere di giocare a calcio a 25 anni solo perché vuole un bambino?”. Ora, nei contratti sono stati finalmente inseriti anche elementi che tengono conto della realtà di una sportiva professionista.

In Svizzera, il pallone non sfama

Bisogna trasferirsi all’estero per vivere di calcio? “Sì, se si vuole proseguire la carriera”, afferma Bühler. “In Svizzera non è ancora possibile guadagnarsi da vivere come giocatrice professionista”. La maggior parte delle giocatrici della Super League svizzera, analoga alla Serie A italiana, è infatti costretta a svolgere un secondo lavoro per sbarcare il lunario.

Non ci sono statistiche ufficiali sui salari nel calcio femminile, ma una dichiarazione della capitana della nazionale Lia Wälti rilasciata ai giornali del gruppo editoriale CH Media ci dà un’idea su quanto guadagni una calciatrice professionista. Ha rivelato che con un buon impiego nel settore amministrativo, in Svizzera guadagnerebbe di più. Wälti gioca nell’Arsenal, uno dei club più prestigiosi, ed è tra le giocatrici svizzere più pagate.

mappa dell'europa che mostra dove giocano le calciatrici della nazionale svizzera
Kai Reusser / SWI swissinfo.ch

La questione finanziaria sta molto a cuore a Luana Bühler, anche perché ha la passione per i numeri. Investe una parte del proprio stipendio nella previdenza privata.

Anche nello spogliatoio della nazionale si parla sempre più spesso di soldi. “Sono contenta soprattutto per le giocatrici più giovani. Sono consapevoli fin dall’inizio dell’importanza della gestione finanziaria, soprattutto quando avranno trent’anni”, afferma.

Regole sui visti più severe dopo la Brexit

Trasferirsi in Inghilterra è stata una tappa importante per la difensora della nazionale non solo per la distanza, ma anche sul piano culturale e professionale.

Nel sud della Germania, tutto era ancora familiare. La vita a Londra, invece, è completamente diversa. “Ho imparato ad apprezzare di più molte cose della Svizzera”, racconta Bühler. La vicinanza alla famiglia, i trasporti, le pratiche amministrative, la natura.

Inizialmente ha dovuto anche scoprire dove trovare alimenti freschi. “Ora ho trovato i miei negozi dove acquistare la verdura”, aggiunge la calciatrice.

donna seduta accanto a una vetrata di un grattacielo
Luana Bühler vive con il fidanzato alle porte di Londra. zVg

In Inghilterra, Bühler ha un permesso di soggiorno come “sportiva professionista”. Per ottenere questo visto è necessario soddisfare determinati requisiti, tra cui punteggi assegnati in base al club precedente o al tempo effettivo di gioco nella stagione in corso. “Dopo la Brexit, i criteri sono diventati più severi”, constata.

Lo sci è tabù

Dal punto di vista professionale, la vita di Bühler in Inghilterra è diventata molto più rigida. “In Germania si stavano ancora creando strutture professionistiche, in Inghilterra sono già una realtà”.

La donna, che prima della sua carriera calcistica ha lavorato anche come maestra di sci, non può più sciare nel tempo libero: il suo contratto glielo vieta. “In Germania si diceva che alle giocatrici svizzere bisognava quasi permetterlo”, racconta ridendo.

La clausola non è nulla di eccezionale nello sport professionistico. “Investo molte energie e tempo nel calcio”, sottolinea. Per questo motivo non vuole mettere a rischio la propria carriera.

Cresce l’attesa per l’Europeo in casa

Ora, Luana Bühler guarda con entusiasmo ai Campionati europei in Svizzera. La rosa della nazionale sarà annunciata il 23 giugno, e le probabilità che faccia parte delle convocate sono molto alte.

“Giocare in un Europeo in casa è probabilmente il momento più importante nella carriera di una calciatrice”, afferma l’esperta di calcio Martina Moser. Il calcio femminile e le sue protagoniste possono lasciare il segno, in campo e fuori.

Guarda l’intervista a Pia Sundhage, allenatrice della nazionale svizzera femminile di calcio (RSI 25.05.2025):

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A cura di Balz Rigendinger

Traduzione di Luca Beti

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