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Ratifica del trattato anti-tabacco da accelerare

A Ginevra le pubblicità per il tabacco sono vietate dal 2002 Keystone

La lobby per la prevenzione del tabagismo fa pressioni affinché la Svizzera ratifichi entro due anni il trattato che mira a ridurre il numero di morti a causa del fumo.

L’appello è stato lanciato in margine alla conferenza dell’OMS, che si apre lunedì a Ginevra, durante la quale si farà il punto sulla convenzione internazionale anti-tabacco, entrata in vigore un anno fa.

La Convenzione quadro sul controllo del tabacco (FCTC) dell’Organizzazione mondiale della sanità (OMS) obbliga gli Stati che l’hanno ratificata a vietare le pubblicità sul tabacco e ad apporre avvertenze sui pacchetti di sigarette in tempi molto brevi.

La Svizzera ha siglato la Convenzione nel giugno del 2004, ma non l’ha ancora ratificata. L’Ufficio federale della sanità pubblica spera che ciò avvenga entro i prossimi cinque anni, ma la lobby anti-tabacco chiede che i tempi vengano dimezzati.

«Il nostro desiderio è che i parlamentari facciano in modo che la Svizzera ratifichi questa convenzione nei prossimi due anni», ha dichiarato a swissinfo il medico Jean-Charles Rielle, direttore del Centro di informazione e prevenzione del tabagismo (CIPRET) di Ginevra.

«Terremo d’occhio attentamente l’iter – precisa il medico – per assicurarci che i termini siano i più corti possibili».

Volontà politica

Secondo Jean-Charles Rielle, che è pure membro della commissione federale per la prevenzione del tabagismo, il fatto che la Svizzera non abbia ancora ratificato la convenzione non è dovuto a una mancanza di volontà politica, bensì ai tempi molto lenti del processo politico nel paese.

I cantoni, l’ufficio federale della sanità pubblica e le associazioni di prevenzione – afferma – stanno lavorando a stretto contatto affinché la ratifica avvenga il più presto possibile.

«Dopo anni di menzogne, di disinformazione e di metodi quasi mafiosi utilizzati dai fabbricanti di sigarette, le cose sono cambiate in Svizzera», osserva.

«La prevenzione del tabagismo è oggi presa molto più sul serio. Per proteggere i non fumatori, ad esempio, sono state introdotte misure contro il fumo passivo».

Da alcuni mesi, sui pacchetti di sigarette venduti in Svizzera figurano delle messe in guardia molto più esplicite e recentemente la compagnia ferroviaria nazionale ha bandito il fumo dai vagoni. Inoltre, in tutto il paese si fa largo l’idea di vietare il fumo nei luoghi pubblici.

Scadenze lunghe

Philippe Vallat, responsabile del programma nazionale di prevenzione del tabagismo del Ufficio federale della sanità pubblica, afferma che le autorità si stanno muovendo il più rapidamente possibile, ma osserva però che prima della ratifica del trattato potranno passare «alcuni anni».

«La legislazione va adattata a livello federale e sappiamo che per farlo ci vorrà del tempo; non va poi dimenticato che il popolo potrebbe essere chiamato ad esprimersi».

Marta Seoane, portavoce dell’Iniziativa liberi dal tabacco dell’OMS, sottolinea dal canto suo che la Convenzione ha ottenuto un sostegno molto vasto, malgrado il fatto che 75 paesi non l’abbiano ancora ratificata.

Finora ad aver convalidato il trattato sono stati 121 Stati, che assieme rappresentano il 74% della produzione di tabacco.

Termini per la ratifica della Convenzione non ve ne sono – aggiunge Marta Seone – ma l’OMS veglierà per assicurarsi che i paesi che lo hanno siglato vadano fino in fondo.

«Quando uno Stato ha firmato, come nel caso della Svizzera, si è in un certo senso impegnato a non infrangere i principi stabiliti nel trattato», conclude Marta Seoane.

swissinfo, Adam Beaumont, Ginevra
(traduzione di Daniele Mariani)

Nel mondo si stima che i fumatori siano 1,3 miliardi.
L’84% vive nei paesi in via di sviluppo.
Ogni anno sono 4,9 milioni le persone che perdono la vita a causa di malattie legate al consumo di tabacco.
In Svizzera vi sono circa due milioni di fumatori.
Ogni anno a causa del fumo muoiono 8’000 persone, secondo le cifre dell’Ufficio federale della sanità pubblica.

Una chiara maggioranza della popolazione svizzera è favorevole ad introdurre il divieto di fumare negli edifici pubblici, come dimostrato da un recente sondaggio dell’Università di Losanna.

In diversi cantoni svizzeri si vuole bandire il fumo dai ristoranti. Dal mese di dicembre, sui treni svizzeri non si può più fumare.

Nell’Unione Europea la pubblicità sul tabacco è in teoria vietata dall’agosto 2005. In Svizzera le restrizioni sono molto meno severe.

Ginevra, Zugo e Basilea Città hanno imposto un divieto di pubblicità. Un simile provvedimento è allo studio in diversi altri cantoni.

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