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Reati sessuali infantili: no all’imprescrittibilità

Analogamente alla camera bassa del Parlamento, il Consiglio degli Stati ha respinto lunedì l'iniziativa popolare "Per l'imprescrittibilità dei reati di pornografia infantile". Sul tema si pronunceranno ora i cittadini.

L’iniziativa depositata nel marzo 2006 dall’Associazione “Marche Blanche” e munita di 120’000 firme chiede che i reati sessuali o a carattere pornografico commessi su fanciulli non cadano in prescrizione.

Secondo una maggioranza del Consiglio degli Stati (camera alta del Parlamento), il testo va oltre il necessario. Potrebbe inoltre avere conseguenze paradossali: in caso di reati commessi molto tempo prima, la mancanza di prove rischierebbe di portare ad assoluzioni che potrebbero causare ulteriori traumi alla vittima.

I senatori hanno tuttavia approvato senza opposizione un controprogetto elaborato dal governo federale, che prevede di far iniziare i 15 anni della prescrizione al momento del raggiungimento della maggiore età da parte della vittima.

Concretamente, una persona potrà inoltrare una denuncia fino a 33 anni d’età. Attualmente il termine di prescrizione scade tra i 25 (limite d’età riconosciuto in ogni caso) e i 31 anni della vittima (se al momento dei fatti non aveva ancora 16 anni compiuti).

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