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Reazione di governo e sindacati

Il ministro dell'economia intende liberare 350 milioni di franchi per creare nuovi posti di lavoro.

Le associazioni dei lavoratori si battono contro nuovi risparmi

350 milioni di franchi da prelevare dalle apposite riserve per mantenere e creare posti di lavoro in Svizzera. È la proposta del capo del Dipartimento federale dell’economia (DFE) Pascal Couchepin, che attraverso questa misura spera di stimolare la congiuntura.

L’idea del consigliere federale è stata posta in consultazione presso cantoni, organizzazioni economiche e sindacati, ha detto giovedì in una conferenza stampa a Berna Aymo Brunetti, membro della direzione del Segretariato di stato dell’economia (seco).

Il DFE spera che il provvedimento possa incentivare gli investimenti anche se è consapevole che l’effetto globale sull’economia non sarà considerevole. La misura non prevede del resto maggiori investimenti pubblici, ha detto Brunetti.

Le riserve sono costituite da contributi delle imprese. In periodi di crisi il ministro dell’economia è legittimato ad utilizzarle per combattere stagnazione o recessione. Le imprese che partecipano alla costituzione di tale fondo possono utilizzare il denaro per creare nuovi impieghi.

Sindacati contro nuovi licenziamenti

Le prestazioni dell’assicurazione disoccupazione non si toccano: è quanto chiedono oggi i sindacati dopo la pubblicazione da parte del Seco delle cifre sull’andamento congiunturale. L’Unione sindacale svizzera (USS) e la Federazione dei sindacati cristiani (FSSC) hanno preannunciato che si batteranno contro la revisione della relativa legge.

«Bisogna impedire nella misura del possibile qualsiasi licenziamento. Se la situazione lo richiedesse, il Consiglio federale dovrà rivedere le disposizioni che regolano la concessione di indennità per il lavoro ridotto», indica un comunicato. In ogni caso la ripresa congiunturale non dovrà essere ostacolata da «miopi» programmi di austerità.

Affinché i consumi vengano spinti verso l’alto, è necessario – malgrado il difficile momento economico – che venga garantito un aumento reale delle retribuzioni. È altresì urgente che la Banca nazionale intraprenda misure per ridurre le quotazioni del franco svizzero, che si è rivalutato rispetto a dollaro ed euro.

In questo contesto bisognerà poi rinunciare ad applicare le disposizioni relative al «freno all’indebitamento». Anche le previste agevolazioni fiscali devono essere spazzate via, data che andranno a beneficio unicamente dei contribuenti più agiati.

swissinfo e agenzie

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