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Reazioni alle dimissioni

Per gli altri partiti, la partenza di Gerold Bührer costituisce una scelta giusta per evitare inopportune connessioni tra politica ed economia.

Reazioni positive, ma anche alcune frecciate all’indirizzo del Partito liberale radicale

Le dimissioni di Gerold Bührer da presidente del Partito liberale radicale (PLR) svizzero costituiscono, per gli altri schieramenti, la scelta giusta e la naturale conseguenza delle inopportune connessioni tra politica ed economia. Secondo alcuni rappresentanti politici, l’immagine del PLR risulta comunque macchiata.

Responsabilità imprenditoriale

Per il Partito socialista (PS) la vicenda sancisce la fine di un’era ormai al tramonto in cui interessi politici ed economici sono stati mescolati: «Il PS ha sempre criticato questo miscuglio», ha affermato il portavoce del partito Jean-Philippe Jeannerat.

Bührer è scivolato sulla buccia di banana della propria politica economica, ma ha saputo trarre le giuste conseguenze e assumere la propria responsabilità imprenditoriale. Durante il periodo della sua presidenza, il PS lo ha considerato una persona corretta e impegnata, anche se il confronto politico è spesso stato duro.

Lotta interna al PLR

Il Partito popolare democratico (PPD) è sorpreso, ha affermato la portavoce Béatrice Wertli. Stupisce anche il fatto che le critiche più virulenti – come quelle del consigliere federale Pascal Couchepin e della consigliera nazionale argoviese Christine Egerszegi-Obrist – siano state pronunciate all’interno dello stesso PLR.

Le dimissioni vanno messe in relazione con la lotta interna al PLR sugli orientamenti del partito: «liberali contro chi amoreggia con l’UDC». La vicenda della Rentenanstalt è destinata a nuocere alla credibilità di Bührer e del suo partito.

Non è del resto la prima volta che il PLR vive una tale crisi, ha detto la portavoce. Il PPD ha comunque grande stima dell’ex presidente del PLR.

Dimissioni rivelatrici

Agli occhi dell’Unione democratica di centro (UDC) le dimissioni di Bührer sono rivelatrici, una volta ancora, dei delicati legami tra il PLR e l’economia, ha dichiarato il portavoce Yves Bichsel. «Gerold Bührer ha preso la decisione giusta», ma l’UDC ritiene che non basterà per ridare lustro alla reputazione del partito.

Il presidente dell’UDC Ueli Maurer ha dichiarato a Swiss Radio News che il PLR, un tempo partito «fiero», rischia di divenire insignificante. A titolo personale deplora le dimissioni perché aveva un’ottima collaborazione con Bührer.

Separare politica ed economia

Il Partito liberale svizzero (PLS) ha accolto positivamente le dimissioni. «Probabilmente è stata una scelta difficile, ma ha saputo trarre le conclusioni che s’imponevano e vedere che il ruolo di amministratore alla Rentenanstalt è forse più importante», ha affermato il segretario generale Christophe Berdat. Nell’ottica delle elezioni federali e della credibilità del PLR, è una giusta decisione.

Per i Verdi le dimissioni invece non bastano. «Dovrebbe pure lasciare il Consiglio nazionale», ha detto la copresidente degli ecologisti Ruth Genner. Questo esempio mostra che i politici non dovrebbero sedere nei consigli di amministrazione e che politica ed economia andrebbero chiaramente separate.

swissinfo e agenzie

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