Risanare gli edifici con la tassa sul CO2
Una parte della tassa sul CO2 che grava sui combustibili servirà al risanamento energetico degli edifici. Le due camere del Parlamento hanno approvato la revisione in questo senso della legge sul CO2, che mira anche a promuovere le energie rinnovabili.
Un terzo del gettito della tassa sul CO2 che interessa i combustibili, ma al massimo 200 milioni di franchi all’anno, finanzierà le misure destinate a ridurre le emissioni di anidride carbonica negli edifici. La parte rimanente continuerà a essere ridistribuita alla popolazione e all’economia privata.
Lo ha deciso martedì un’ampia maggioranza del Consiglio nazionale (camera bassa), che si allinea così alla decisione dell’altra camera del Parlamento, il Consiglio degli Stati.
Gli aiuti saranno concessi prima di tutto per il rinnovo delle infrastrutture nelle case d’abitazione e nelle costruzioni adibite a servizi. Secondo il progetto, al massimo 67 milioni di franchi saranno attribuiti al promovimento delle energie rinnovabili e all’incoraggiamento del ricupero delle fughe di calore.
«Questo progetto frutto di un’iniziativa parlamentare – ha detto il ministro dell’energia e dell’ambiente Moritz Leuenberger – va nel senso della politica climatica e congiunturale del Consiglio federale».
L’utilizzazione del gettito della tassa sul CO2 per il risanamento degli edifici sarà limitata a un periodo di dieci anni a partire dall’entrata in vigore della legge.
swissinfo.ch e agenzie
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