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Ritorno dei liberali radicali nel governo giurassiano

Il nuovo governo del Giura: da sinistra, Philippe Receveur, Charles Juillard, Laurent Schaffter, Elisabeth Baume-Schneider e Michel Probst. jura.ch

Dopo quattro anni di assenza, il Partito liberale radicale (PLR) ritrova un seggio nell'esecutivo del canton Giura. Un successo conquistato a scapito dei socialisti.

La sorpresa del ballottaggio delle elezioni cantonali di domenica è il primo posto conquistato dal deputato PLR, Michel Probst, al quale sono andati oltre 12’000 voti. La partecipazione è stata del 47,8%.

I cinque favoriti sono arrivati in testa nel secondo turno delle elezioni del governo giurassiano, sebbene l’ordine del primo turno sia stato in parte rimaneggiato.

L’esecutivo conta ora due deputati popolari democratici (Charles Juillard e Philippe Receveur), un liberale radicale (Michel Probst), una socialista (Elisabeth Baume-Schneider) e un cristiano sociale indipendente (Laurent Schaffter).

La sorpresa di Michel Probst

La sinistra deve così rinunciare alla maggioranza in Consiglio di Stato, dopo la perdita del seggio socialista e il ritorno del rappresentante PLR.

“Il Partito radicale è l’unico ad essere presente in tutti i governi cantonali”, ha dichiarato Léonard Bender, vice presidente del Partito radicale democratico svizzero.

Michel Probst, insegnante 46enne, è stato la sorpresa della giornata, piazzandosi al primo posto con 12’469 voti (50,8%). Ha dunque brillantemente recuperato il seggio perso nel 2002 da Anita Rion.

Risultati serrati

Seguono Laurent Schaffter del PCSI con 11’998 voti (48,9%) e Elisabeth Baume-Schneider del PS con 11’876 preferenze (48,4%).

“I risultati molto vicini devono essere interpretati come un segnale degli elettori in favore di una politica collegiale e consensuale”, ha commentato Schaffter.

Charles Juillard e Philippe Receveur del PPD hanno raccolto rispettivamente 11’573 (47,2%) e 10’854 voti (44,2%).

Il “popista” Pierluigi Fedele non ha invece vinto la sua scommessa di entrare nell’esecutivo, classificandosi al sesto posto con 7’483 suffragi. Il settimo candidato, l’indipendente Alain Gebel, chiude la lista con 1’091 voti.

Stranieri alle urne

Già durante il primo turno, lo scorso 22 ottobre, Probst aveva creato la sorpresa piazzandosi al terzo posto.

L’Unione democratica di centro (il primo partito a livello nazionale), che presentava per la prima volta un candidato al governo, non ha dal canto suo superato l’ostacolo del primo turno.

Quanto al socialista Claude Hêche e ai due rappresentanti popolari democratici Jean-François Roth e Gérald Schaller, hanno deciso di non ripresentarsi alle elezioni dopo dodici anni di presenza ininterrotta in governo.

Allo scrutinio di domenica – la cui partecipazione è stata del 47,8% – hanno pure partecipato gli stranieri residenti da dieci anni in Svizzera, di cui almeno uno nel canton Giura.

Parlamento sempre a destra

Durante la prima fase delle elezioni cantonali i votanti giurassiani avevano pure rinnovato i 60 seggi del parlamento.

Nonostante l’entrata nel legislativo di due deputati dei Verdi, il Gran Consiglio è rimasto ancorato a destra.

Pur avendo perso un rappresentante, il PPD si è confermato il primo partito con 19 deputati. Tra le maggiori formazioni politiche presenti: il PS con tredici seggi (-2), il PLR con undici (-1) e il PCSI con nove (+1).

swissinfo e agenzie

Il territorio dell’odierno Giura, francofono e cattolico, apparteneva in passato al Vescovado di Basilea. È stato attribuito al canton Berna (germanofono e protestante) in seguito al Trattato di Vienna del 1815.

Oltre un secolo più tardi, negli anni ’60, il movimento autonomista giurassiano assume vieppiù d’importanza e nel 1978 il popolo elvetico accetta la separazione del Giura da Berna.

Il Giura nasce in quanto cantone indipendente nel 1979.

Alcuni distretti del Giura storico, a maggioranza protestante, hanno tuttavia scelto di rimanere con il canton Berna.

Nel 1994, per dare una risposta politica alle mai sopite tensioni nella regione, il canton Giura e il canton Berna firmano un accordo e creano l’Assemblea intergiurassiana.

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