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Roche cerca di far trasparenza sui suoi prodotti

Anche la Roche pubblicherà i risultati dei suoi test clinici swissinfo.ch

La compagnia farmaceutica elvetica Roche pubblicherà un registro delle sperimentazioni cliniche dei suoi farmaci.

L’inventario è una conseguenza di un accordo internazionale relativo alla sicurezza dei medicinali.

La Roche, il numero due elvetico del settore farmaceutico, ha comunicato venerdì di voler pubblicare su internet un registro dei protocolli degli studi clinici dei suoi prodotti. La base dati dovrebbe essere disponibile entro fine marzo.

«Per noi è importante garantire la sicurezza e i diritti dei pazienti ed assicurare la qualità e l’integrità dei dati e delle relative conclusioni», ha dichiarato Ed Holdener, direttore del settore sviluppo farmaceutico del gruppo.

«Il registro fornirà rapporti equilibrati ed imparziali di tutte le sperimentazioni cliniche della Roche che possono interessare il settore medico», si legge nel comunicato diffuso dalla società con sede a Basilea.

Giovedì, la principale rivale della Roche, la Novartis, aveva pure annunciato di voler realizzare un progetto simile.

La compagnia britannica GlaxoSmithKline aveva dal canto suo lanciato un proprio registro lo scorso mese di settembre.

Accordo volontario

All’inizio di gennaio, le industrie farmaceutiche internazionali avevano raggiunto un accordo informale, secondo il quale s’impegnano su base volontaria a pubblicare un registro dettagliato con i risultati dei loro test.

Non tutti hanno però accolto favorevolmente questa intesa. Alcune voci critiche sostengono infatti che questo provvedimento sia solo un espediente per evitare leggi più severe in materia di trasparenza sui dati clinici.

Inoltre, viene stigmatizzato il fatto che simili registri non siano obbligatori e che includano solo dettagli sulle fasi intermedie ed avanzate delle sperimentazioni.

«Già oggi vi sono diversi cataloghi a disposizione; il problema è però soprattutto di armonizzarli e di collegarli l’uno all’altro», dichiara Cameron Abbasi, del «British Medical Journal».

Il caso del Vioxx

La questione della sicurezza dei farmaci è tornata prepotentemente alla ribalta lo scorso anno, con il controverso medicamento per il trattamento dell’artrite Vioxx.

La compagnia statunitense Merck lo aveva ritirato dal mercato in settembre, dopo le rivelazioni che il farmaco raddoppiava il rischio di complicazioni cardiovascolari, in particolare nei pazienti che lo avevano utilizzato per più di 18 mesi.

Uno studio ha provato che i pericoli causati dal Vioxx erano già noti quattro anni prima che fosse ritirato dal mercato.

In novembre, la «US Food and Drug Administration», l’ente statunitense per il controllo dei prodotti, aveva pubblicato una lista con cinque medicinali che potevano essere poco sicuri, tra cui l’Accutane, un farmaco per il trattamento dell’acne della Roche.

swissinfo e agenzie

Nel settembre del 2004 la Merck ha ritirato dal mercato il Vioxx.
La GlaxoSmithKline è stata tra le prime ditte del ramo a pubblicare un registro dei risultati delle sue sperimentazioni.
Nel gennaio del 2005, le industrie farmaceutiche internazionali hanno raggiunto un accordo informale sulla pubblicazione dei loro test.
La Roche e la Novartis si sono allineate a questa misura.

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