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Rosso in vista al San Gottardo

I camionisti dovranno prepararsi a nuove soste prima di passare le Alpi Keystone Archive

Già nelle prossime settimane potrebbe ripetersi il blocco dei camion. Ma prima verrà migliorata la comunicazione, sostengono le autorità federali.

Il rischio di un blocco del transito dei veicoli pesanti incomberà nuovamente nelle prossime settimane sugli assi autostradali del San Gottardo e del San Bernardino: l’avvertimento è stato lanciato lunedì dall’Ufficio federale delle strade (USTRA), che promette tuttavia miglioramenti nell’informazione dei camionisti e nella comunicazione fra le autorità, comprese quelle italiane.

La prima “fase rossa”, una decisione giudiziosa…

In una nota diramata lunedì, il Dipartimento federale dei trasporti (DATEC) ritiene giudiziosa la decisione di giovedì scorso della polizia ticinese di passare alla cosiddetta «fase rossa» per evitare il collasso del «sistema di dosaggio» del traffico pesante. Nel comunicato si ricorda che, in seguito al forte flusso, mercoledì sera era stato impossibile vuotare l’area di dosaggio di Quinto entro l’ora di divieto di circolazione notturna per i camion.

Ai 500 bisonti in attesa a Quinto, nella notte fra mercoledì e giovedì se ne sono aggiunti altrettanti nelle aree di servizio del Ticino e il traffico pesante ha «raggiunto livelli preoccupanti già nelle prime ore di giovedì». Secondo l’USTRA, è dunque «a giusto titolo» che la polizia ticinese ha deciso il blocco.

…che andava presa in anticipo

La misura avrebbe dovuto essere applicata già nel tardo pomeriggio di mercoledì, in modo che i camion non rimanessero bloccati tutta la notte, ha dichiarato il portavoce dell’USTRA Michael Gehrken, sottolineando che non si tratta però di un rimprovero alla polizia ticinese.

Era la prima volta che si doveva adottare tale provvedimento e secondo il portavoce è comprensibile che si sperato in un miglioramento della situazione, senza dover ricorrere agli estremi.

Globalmente comunque l’esperienza ha dato risultati positivi: il traffico pesante si è ridistribuito sugli altri assi alpini e la situazione si è normalizzata già nel tardo pomeriggio di giovedì, osserva il DATEC.

Ciò ha d’altra parte consentito alle autorità cantonali e federali di trarre conclusioni che serviranno a perfezionare il sistema. Prioritaria fra i miglioramenti che si vogliono apportare è l’informazione, sia quella ai conducenti, sia quella fra le diverse autorità. Soluzioni in tal senso vengono studiate in stretta collaborazione con le autorità comasche.

Berna conta su Bellinzona

L’USTRA auspica inoltre la separazione fra il punto di dosaggio di Quinto e l’area di sosta che potrebbe essere situata all’altezza di Bellinzona. Su questo punto tuttavia non c’è ancora un’intesa con le autorità ticinesi, che si sono sempre opposte.

Ma Gehrken è piuttosto fiducioso sulla possibilità che Bellinzona cambi opinione e convenga con Berna che ciò consentirebbe «una gestione del traffico pesante più efficiente».

swissinfo e agenzie

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