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Salari: cresce il fossato tra lavoratori e manager

Il crescente divario salariale tra dipendenti e manager rischia di compromettere la coesione sociale in Svizzera. imagepoint

Secondo uno studio sindacale, il divario tra i salari dei lavoratori e quelli dei quadri superiori si è ulteriormente allargato l'anno scorso.

La federazione sindacale Travail.Suisse critica i manager svizzeri che guadagnano fino a 800 volte di più dei loro impiegati con i redditi più bassi.

Il fossato salariale tra lavoratori e dirigenti continua a crescere in modo preoccupante, ritiene Travail.Suisse.

Per l’associazione mantello dei sindacati questo fenomeno rappresenta perfino una minaccia per il modello economico svizzero. Occorre quindi fissare un tetto massimo per i redditi dei quadri superiori.

Prendendo in esame i rapporti di gestione di 27 aziende svizzere, Travail.Suisse ha constatato che i salari dei manager sono aumentati in molti casi del 10 o 20% durante l’anno scorso.

Scarti da 1 a 800

“I redditi dei dirigenti aziendali e il fossato nei confronti dei salari degli impiegati hanno raggiunto dimensioni che superano ogni logica”, hanno denunciato i rappresentanti di Travail.Suisse nel corso di una conferenza stampa tenuta venerdì a Berna.

Secondo Martin Flügel, responsabile della politica sociale della federazione sindacale, il divario più grande è salito da 1:487 nel 2004 a 1:544 l’anno scorso.

A detta del sindacalista, presso il Credit Suisse lo scarto raggiungerebbe addirittura 1:840, ma la grande banca elvetica non ha comunicato ufficialmente l’importo dei suoi salari più bassi.

Travail.Suisse menziona anche esempi considerati “lodevoli”, come quelli della Migros, della Coop e della Posta, presso le quali i redditi superiori sono aumentati solo leggermente l’anno scorso oppure in misura non superiore ai salari del resto del personale.

Questo dimostra, sottolinea l’associazione mantello dei sindacati, che i redditi esorbitanti accordati da alcune imprese ai loro manager non dipendono necessariamente dalle prestazioni fornite o dai rischi assunti. Sarebbero piuttosto il frutto “di una mancanza di controllo, di una perdita del senso della realtà o di avidità insaziabile”.

Coesione sociale in pericolo

L’anno scorso il personale ha dovuto accontentarsi invece di poco o nulla, rileva ancora Travail.Suisse. Tenendo conto del rincaro, i salari dei lavoratori sono addirittura scesi dello 0,2%.

Questo divario, in crescita di anno in anno, rischia di compromettere la coesione sociale e la prosperità economica in Svizzera, ritiene la federazione sindacale.

La motivazione dei dipendenti può essere garantita soltanto se le loro prestazioni vengono onorate come si deve, facendo partecipare anche finanziariamente il personale al successo dell’azienda, ha affermato Hugo Fasel, presidente di Travail.Suisse.

Per il rappresentante sindacale, gli eccessi dei manager costringeranno un giorno le autorità ad intervenire. A suo avviso, nella situazione attuale potrebbe avere successo anche un’iniziativa popolare in favore di una limitazione ad 1 milione di franchi dei redditi dei quadri superiori.

swissinfo e agenzie

Gli alti salari incassati dai manager delle grandi aziende non vengono denunciati soltanto dai sindacati.

Recentemente, anche Helmut Maucher, ex-presidente del consiglio di amministrazione di Nestlé, ha criticato i redditi di alcuni dirigenti aziendali, affermando che “importi così elevati sono ridicoli”.

Johann Schneider-Ammann, vicepresidente di economiesuisse e presidente di Swissmem, ha dichiarato che le prestazioni dei manager vanno ricompensate, ma senza mettere in pericolo la coesione sociale.

Ulteriori critiche sono state espresse anche durante le assemblee degli azionisti delle grandi banche UBS e CS.

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