Prospettive svizzere in 10 lingue

Salvato il portale della Svizzera

www.ch.ch continuerà a permettere un contatto tra le autorità e i cittadini swissinfo.ch

Era condannato a chiudere i battenti a fine 2006, ma ora il governo non vuole più rinunciare a «www.ch.ch», il biglietto da visita della Svizzera sul web.

Nonostante le pressioni economiche, le autorità hanno ritenuto più importante garantire ai cittadini l’accesso alle informazioni ufficiali che risparmiare.

Il portale «www.ch.ch» era partito con grandi ambizioni: diventare uno sportello virtuale attraverso il quale il cittadino potesse entrare in contatto con le autorità, informarsi e ottenere determinati servizi.

Ma l’e-governement – il governo elettronico – si è dimostrato un traguardo difficile da raggiungere. La fase pilota, dal 2000 al 2004, si è conclusa con i cantoni restii a collaborare (e a contribuire) e con la constatazione che la tecnica permette molto, ma non ancora tutto.

«Nel 2000, quando il parlamento ha lanciato il progetto di e-governement, si pensava che con internet tutto fosse possibile», spiega a swissinfo Annemarie Huber-Hotz, cancelliera della Confederazione. Siamo partiti in questo clima euforico. Poi, per ragioni finanziarie, ma anche in seguito a riflessioni pratiche abbiamo dovuto distanziarci dal progetto iniziale».

Scoraggiati, Confederazione e cantoni decidono di archiviare l’esperimento nel 2004. Oggi, il ripensamento. «Abbiamo investito molto nella collaborazione con i cantoni e con i comuni», afferma Annemarie Huber-Hotz. E anche se «www.ch.ch» non è diventato uno vero e proprio sportello virtuale «siamo convinti che sia un buon portale. È sensato, risponde alle esigenze». Soprattutto per quanto riguarda le lingue: l’accesso alle informazioni è possibile nelle quattro lingue nazionali e in inglese.

Al passo coi tempi

Per Reinhard Riedl, responsabile del gruppo di ricerca e-governement dell’Università di Zurigo, «www.ch.ch» è andato a fondo perché «all’inizio non è stata definita nessuna strategia di gestione chiara».

Si spera che vada meglio per «Il Portale svizzero», la denominazione con la quale la Confederazione rilancia «www.ch.ch». La Cancelleria federale ha ricevuto l’incarico di concludere un nuovo accordo di collaborazione con i cantoni della durata minima di 4 anni (2007-2010). Questa volta, tutti i cantoni dovrebbero dare il loro assenso.

Il fatto di non rinunciare al suo portale permette alla Svizzera di rimanere al passo con altri Stati. «Ogni paese dispone di un portale internet nazionale», spiega la cancelliera della Confederazione. «Con il Portale svizzero ci aggiungiamo anche noi. È pensato per tutti i cittadini svizzeri, ma anche per gli stranieri ed è costruito in modo che dall’offerta di servizi e informazioni ognuno possa scegliere ciò che gli serve».

Costoso, ma indispensabile

Il sito «www.ch.ch», ridimensionato alla fine del 2004, in particolare a causa della volontà politica di fissare procedure comuni e per motivi finanziari, annovera attualmente oltre 220’000 collegamenti e circa 3700 siti web in tedesco, francese, italiano, romancio e inglese. Ogni mese vengono consultate circa 1,4 milioni di pagine.

I costi sono sovente stati criticati. In quattro anni, la Cancelleria federale ha investito 10 milioni di franchi per le infrastrutture tecniche e 8 milioni per la realizzazione del sistema di navigazione in cinque lingue.

Grazie al nuovo orientamento strategico di «www.ch.ch» e alle sinergie ottenute con il portale Internet dell’Amministrazione federale, le spese di esercizio 2005 sono state inferiori ai 2,4 milioni di franchi iscritti nel preventivo. La Cancelleria federale prevede che i costi scenderanno ulteriormente quest’anno.

Rinunciare al Portale svizzero significherebbe perdere 25 milioni d’investimenti. Inoltre, «www.ch.ch» ha stimolato cantoni e comuni ad un uso accresciuto delle nuove tecnologie e a una maggiore uniformità informativa. Con il minihosting dei comuni, ha permesso di accedere a internet quei comuni che non hanno la possibilità finanziaria o la competenza tecnica per farlo.

swissinfo e agenzie

Nella fase pilota (2000-2004) il progetto è costato 20 milioni di franchi.
Costi d’esercizio 2005: 1,2 milioni di franchi
Numero di pagine consultate in un mese: 4,5 milioni
37’000 pagine a disposizione
5 lingue (tedesco, francese, italiano, romancio e inglese)
220’000 link

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