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Sanità: respinta nettamente l’iniziativa socialista

Anche dopo la votazione, la discussione sul sistema sanitario elvetico è destinata a continuare Evenements

La sanità continuerà ad essere finanziata da premi pro capite. Dalle urne è uscito un chiaro no all'iniziativa "La salute a prezzi accessibili".

Lanciata dal Partito socialista, l’iniziativa voleva legare l’ammontare dei premi al reddito e dare maggiori competenze alla Confederazione.

L’iniziativa socialista sulla salute è stata bocciata da una maggioranza schacciante. Il 72,9% dei votanti (circa 1’681’900 persone) ha respinto la proposta, che prometteva una riduzione dei premi dell’assicurazione malattia per quattro quinti degli assicurati.

Solo il 27,1% (circa 625’600 persone) ha deposto un sì nell’urna. Il no ha prevalso in tutti i cantoni, senza eccezioni.

I votanti hanno così seguito le indicazioni del governo e della maggioranza borghese in parlamento. Gli avversari dell’iniziativa avevano insistito sui pericoli di un sistema di finanziamento che avrebbe finito per colpire anche le fasce più deboli.

L’iniziativa avrebbe inoltre minato a loro avviso gli sforzi per contenere i costi della salute e avrebbe aperto la strada a una “medicina di Stato”.

Il no è stato più netto nei cantoni in cui i premi dell’assicurazione malattia sono più bassi della media nazionale, come Appenzello interno (87% di no), Obvaldo (85,9%), Zugo (83,1%). L’iniziativa ha riscontrato maggiori simpatie invece nei cantoni con premi alti, come il Giura (56,2% di no), il Ticino (59,3%) e Neuchâtel (59,4%).

Analoghe proposte della sinistra per introdurre premi dell’assicurazione malattia legati al reddito erano già state bocciate nel 1974 e nel 1994.

La battaglia continuerà in parlamento

I promotori dell’iniziativa non si danno tuttavia per vinti e annunciano che continueranno a lottare contro i premi pro capite e le tendenze alla liberalizzazione nel settore della sanità.

Il risultato schiacciante scaturito dalle urne sarebbe da ricondurre a una “campagna milionaria e menzognera”, come si è espresso il presidente del comitato socialista Jean-François Steiert, finanziata con i premi degli assicurati.

Soddisfatto invece il comitato borghese contro l’iniziativa. I cittadini svizzeri avrebbero riconosciuto i pericoli insiti nell’iniziativa e si sarebbero chiaramente espressi contro una “medicina di Stato”.

La discussione è comunque destinata a proseguire in parlamento. Nella sessione di giugno il consiglio nazionale si occuperà per la seconda volta della revisione della Legge sull’assicurazione malattia (Lamal).

La revisione prevede tra l’altro che Confederazione e cantoni contribuiscano a mantenere i premi delle famiglie con bambini al di sotto del 12% del reddito familiare totale. I premi del secondo figlio dovrebbero essere per metà e quelli del terzo figlio e di quelli successivi completamente a carico dello Stato.

Se le misure in favore della famiglia saranno insufficienti, i socialisti minacciano già di ricorrere al referendum.

Sistema di finanziamento e centralizzazione

L’iniziativa socialista sulla salute chiedeva prima di tutto che almeno la metà dei costi della salute fosse coperta da premi individuali calcolati in base al reddito e al capitale (se superiore a un milione di franchi). L’altra metà (o anche meno) sarebbe stata finanziata con un aumento dell’IVA.

Un secondo aspetto riguardava l’organizzazione del sistema sanitario. Per i socialisti la Confederazione avrebbe dovuto ottenere maggiori competenze nella regolamentazione della medicina di punta, nella pianificazione sanitaria e nel controllo dei prezzi e delle prestazioni.

swissinfo, Andrea Tognina

Premio medio mensile per l’assicurazione malattia nel 1996: 166 franchi
Premio medio mensile nel 2003: 269 franchi

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