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Sanità: una riforma in tre tappe

Neppure dalla riunione straordinaria di Ittingen sono scaturite soluzioni miracolose per frenare l'esplosione dei costi della salute Keystone

Il governo vuole riformare l'assicurazione malattia concentrandosi soprattutto sul contenimento dei costi. Escluse misure urgenti contro il caro-premi.

“Non ci sono soluzioni facili per risolvere i problemi in questo settore”, ha voluto premettere la ministra dell’interno Ruth Dreifuss presentando le decisioni del Consiglio federale sullo scottante dossier della sanità.

Riunitosi mercoledì alla certosa di Ittingen (TG) per una straordinaria seduta di clausura, il governo ha espresso un giudizio sostanzialmente positivo sull’assicurazione malattia (LAMal), legge che però intende sottoporre ad una riforma in tre tappe.

Più efficienza nelle prestazioni, nessun sussidio alle famiglie

Il Consiglio federale intende concentrare i suoi sforzi prevalentemente sul controllo dei costi. “Occorre ottimizzare l’applicazione delle prestazioni e non limitare l’accesso alle cure”, ha sottolineato Dreifuss.

Già a breve termine Berna intende perciò intensificare il ricorso alla consulenza del medico di fiducia prima di adottare determinati trattamenti medici. Anche l’obbligo di un secondo parere medico è una misura che rientra in questa logica.

Sostenuta dalla ministra socialista, l’idea di misure urgenti per ridurre i premi per bambini, grazie soprattutto ai sussidi federali non utilizzati dai cantoni, è stata nuovamente respinta dal governo. Sgravi in favore delle famiglie dovrebbero essere presi in considerazione nel quadro dei correttivi sociali previsti nella seconda revisione della LAMal attualmente in corso in parlamento, revisione che il governo intende utilizzare quale seconda tappa di riforma della sanità.

Rinviare la soppressione dell’obbligo di contrarre

Su diversi capitoli di questa riforma i pareri tra legislativo ed esecutivo tuttavia divergono sensibilmente. Il Consiglio federale non ritiene infatti praticabile limitare all’8% del reddito l’onere dei premi individuali, limite già adottata dal Consiglio degli Stati. Berna intende elaborare soluzioni che favoriscano in particolare le famiglie.

Un’importante divergenza riguarda inoltre la soppressione del cosiddetto obbligo di contrarre, altra misura già adottata dagli Stati.

Per il Consiglio federale tale provvedimento, fortemente voluto dagli assicuratori, dovrebbe essere rinviato alla terza fase della riforma.

In occasione di una nuova revisione della LAMal l’abolizione dell’obbligo di contrarre dovrebbe essere esaminato parallelamente ad un ripensamento della suddivisione delle competenze tra Confederazione e cantoni del sistema ospedaliero, in particolare nel settore della medicina di punta.

Finanziamento: premio pro capite confermato

La seduta di clausura nel monastero turgoviese non ha ispirato ai sette ministri nuove soluzioni sul fronte del finanziamento. La modifica di una partecipazione ai costi, ad esempio tramite una franchigia in funzione del reddito, sarà oggetto di esami approfonditi, ma il principio del premio pro capite, contestato dalla sinistra per il suo carattere antisociale, non è stato messo in discussione dal governo.

Un aspetto che rischia di tornare prepotentemente d’attualità quando il prossimo autunno verrà annunciata la nuova stangata premi per il 2003.

Luca Hoderas

LE REAZIONI – Tutti si attendevano di più

Troppo timide le proposte avanzate dal Consiglio federale. Partiti e associazioni sono unanimi nel riconoscerlo: non vengono contestate, ma non bastano.

– USS: «La montagna ha partorito un topolino» è l’amaro commento dell’Unione sindacale svizzera, che chiede la promulgazione di un decreto federale urgente per aiutare famiglie e pensionati di fronte alla prevedibile impennata dei premi assicurativi.

– SANTÉSUISSE: Per l’associazione degli assicuratori malattia – le soluzioni sono «deludenti». Il Governo ha assunto un atteggiamento «dilatorio e attendista».

– UDC: Il consiglio federale manca di coraggio. Le sue proposte sono timide, occorre un vero cambiamento di tutto il sistema.

– PLR: Il governo ha perso l’occasione di raddrizzare il timone.

– PS: L’esito del conclave di Ittigen non basta per ritirare la sua iniziativa popolare. Occorre una legge federale urgente se il lavoro parlamentare sulla seconda revisione della LAMal non porterà rapidamente a risultati tangibili.

– PPD: I popolari democratici si rallegrano che il Governo abbia ripreso certe sue misure, come la carta-salute, ma il calendario per realizzarle è troppo lento.

– OSPEDALI H+: Le priorità sono mal poste. Ci si attendeva di più in fatto di ripertizione delle competenze tra Confederazione e cantoni, come pure tra cantoni e ospedali.

– FMH: La Federazione dei medici svizzeri è la più positiva e ritiene che le proposte del Governo siano «ragionevoli».

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