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Santésuisse contro le prestazioni mediche superflue

Santésuisse contro le prestazioni mediche superflue (foto simbolica d'archivio). KEYSTONE/CHRISTIAN BEUTLER sda-ats

(Keystone-ATS) Santésuisse intende lottare contro le prestazioni mediche inutili e costose. In occasione del consueto congresso di novembre svoltosi oggi a Berna, la principale associazione che riunisce le casse malattia svizzere ha presentato un catalogo di misure in questo senso.

Santésuisse chiede una rapida revisione della Legge federale sull’assicurazione malattie (LAMal) nel settore della qualità delle cure, informa in un comunicato. Attualmente, l’assicurazione obbligatoria deve rimborsare ogni anno diversi miliardi di franchi per prestazioni superflue o mal coordinate. Secondo l’organizzazione si tratta di circa il 20% dei costi della salute.

Santésuisse ritiene necessario introdurre dei controlli sistematici della qualità nel campo ambulatoriale: una commissione nazionale paritetica deve occuparsi di tale incarico e sottoporre delle proposte al Dipartimento federale dell’interno – che si occupa del settore della sanità. La Confederazione potrà poi imporne l’applicazione.

Gli assicuratori malattia devono essere esentati dall’obbligo di rimborsare prestazioni inutili, scrive Santésuisse. Quest’ultima chiede la realizzazione di una raccolta nazionale pubblica e trasparente di dati sulla qualità, che fungerebbe quale base per il rapporto contrattuale con i fornitori di prestazioni.

La combinazione di tali misure permetterebbe non solo di migliorare il sistema sanitario, ma anche di risparmiare ogni anno tra i cinque e i sette miliardi di franchi, ha affermato Verena Nold, direttrice di Santésuisse. Secondo lei bisogna agire con urgenza, in vista dell’invecchiamento della popolazione.

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