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Sapere tutto sulla Svizzera con un colpo di dadi

Un colpo di dadi per diventare svizzeri....

Presentato alla fine dell'anno scorso, da pochissimo esiste la versione italiana di Helvetiq, un gioco di società che invita a scoprire il grado di "svizzeritudine" di ognuno e prepara alla naturalizzazione.

Lanciata ufficialmente il Primo di agosto, la versione italiana di Helvetiq completa così una lacuna molto sensibile in Svizzera. Il gioco ideato dall’algerino Hadi Barkat proprio durante la sua procedura di naturalizzazione e con l’aiuto di amici svizzeri, si affaccia così su un nuovo pubblico.

“A che cosa dobbiamo pensare quando le sirene suonano un mercoledì alle 13?”. Indipendentemente dalla nazionalità, conoscere la riposta non impedisce un piccolo sobbalzo quando, simultaneamente in tutto il territorio nazionale, ha luogo la prova delle sirene, segnale di allarme generale.

Un bel successo

Giocatore avvisato, mezzo salvato. Uno degli innumerevoli vantaggi delle 312 domande di Helvetiq è proprio questo: non essere colti alla sprovvista aumentando il proprio qi nazionale. E per essere quasi blindati il gioco è in realtà doppio: un quiz sotto forma di gioco dell’oca, che occorre percorrere rispondendo a domande di politica, società, sport cultura e economia; un tabellone per allenare la propria propensione strategica cercando di salire gli scalini del sistema politico svizzero usando tutti gli strumenti della democrazia diretta.

Al suo esordio sul mercato soltanto in lingua francese, Helvetiq era già destinato a conquistare i favori del pubblico. Le prime 3’500 scatole sono state vendute in un solo mese e soltanto in Romandia. Così per la seconda edizione di dicembre, sono state confezionate 5’000 scatole.

Cifre da sorriso insomma, se si pensa che sul mercato dei giochi di società quando se ne vendono 3’500 in tutta la Svizzera, si parla di grande successo. Nel frattempo Helvetiq è stato prodotto in tedesco, inglese, italiano e dovrebbe anche prevedere un’edizione in romancio.

Un padre algerino per un gioco svizzero

Svizzera complicata, con le sue diversità? Sicuramente affascinante stando a Hadi Barkat. Arrivato in Svizzera nel 1995 per studiare al Politecnico federale di Losanna, il trentenne di origine algerina è il padre spirituale di Helvetiq.

L’idea gli è venuta nel corso della sua procedura di naturalizzazione, tra il 2005 e il 2007. Partendo dalla constatazione che non esisteva nessuna manuale sulla “svizzeritudine”, ha pensato di offrire ai futuri naturalizzati la possibilità di fare i secchioni senza dimenticare la dimensione ludica. Così Helvetiq ha visto la luce con l’aiuto di due amici ingegneri, Yves Barbey e Nils Rinaldi.

Edito dalla società vodese GameWorks, le illustrazioni sono state curate da una grafica di Losanna. Per preparare le domande, i tre giovani hanno fatto capo ad alcuni libri di storia recenti, come L’Histoire suisse en un clin d’oeil, a Wikipedia e ad altri amici provenienti da altre realtà svizzere, come Berna e Zurigo.

“All’inizio tutto era molto legato alla mia procedura di naturalizzazione – racconta Hadi Barkat che vive tra Losanna e Boston – ma molto rapidamente ci siamo resi conto che poteva essere un gioco interessante per tutti gli svizzeri. Quando mi stavo preparando per ottenere la cittadinanza svizzera, chiedevo alle persone attorno a me: non sempre sapevano rispondere o avevano dimenticato una serie di nozioni”.

I soldi di Federer

Hadi Barkat conserva un bel ricordo del suo primo colloquio con il municipale di Losanna Olivier Français, ma non scorda alcuni momenti che non hanno nulla da invidiare allo spirito dei “Fabbrica svizzeri”. In occasione della sua audizione presso la polizia giudiziaria, oltre a chiedergli se fosse consapevole dei rischi di valanghe quando faceva pelli di foca, gli è stato chiesto se trovasse normale che Roger Federer guadagni così tanti soldi.

“Non so ancora adesso perché mi hanno posto quella domanda. Ero stato colto di sorpresa. Sul momento – spiega Barkat – una domanda del genere crea una certa ansia, visto il contesto in cui viene posta. Io me la sono cavata rispondendo che oltre il talento, la pratica sportiva di Federer fa girare l’economia che ruota attorno al tennis”.

Contento di fare parte delle circa 45 mila persone che nel 2007 hanno ottenuto la cittadinanza elvetica, è sicuro che Helvetiq possa essere un buon strumento pedagogico per prepararsi alla naturalizzazione. In particolare per coloro che devono sostenere un colloquio, dal momento che non tutti i candidati sono sottoposti alle medesimi procedure, che variano a seconda dei cantoni e dei comuni in cui si inoltra la richiesta.

Una versione à la carte

Il federalismo, insomma, ha il suo peso, ma per venirne a capo gli ideatori del gioco hanno trovato una soluzione. I comuni, infatti, hanno la possibilità di comandare una versione arricchita di una serie di domande specificamente locali. Vevey, per esempio, ha già compiuto questo passo.

Helvetiq non interessa solo i comuni; insegnanti, istituzioni legati alla migrazione, Croce Rossa e Caritas hanno già manifestato il proprio interesse. Grazie ad un sistema di domande ricorrenti, il gioco favorisce la memorizzazione delle risposte.

“Invece di isolarsi come quando si deve affrontare un esame – sottolinea Hadi Barkat – abbiamo voluto rendere la preparazione della naturalizzazione più ludica. Non è per nulla evidente ricordare delle date come la battaglia di Marignano”. A proposito quando è stata la battaglia di Marignano?

Carole Wälti, swissinfo.ch
(traduzione e adattamento dal francese Françoise Gehring)

Helvetiq contiene 2 tabelloni, 156 carte quiz con 312 domande e foto sulla Svizzera, 60 carte voto, 25 carte speciali, 3 dadi (2 bianchi e uno rosso), 20 pedine, una pedina segnatempo, 4 pedine segnapunti, 35 gettoni-legge, 2 dadi neutri e un libretto di istruzioni.

Il gioco è acquistabile anche on line al prezzo: 69,90 franchi + spese di porto

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