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Sarà referendum contro la legge sul mercato dell'elettricità

È già alta tensione attorno alla prossima liberalizzazione del mercato dell'elettricità Keystone

Il Sindacato svizzero dei servizi pubblici (SSP/VPOD) vuole lanciare un referendum contro la Legge sul mercato dell'elettricità. Riuniti sabato in assemblea straordinaria a Zurigo, i delegati hanno preso questa decisione con 21 voti senza opposizioni.

Questo contenuto è stato pubblicato il 15 gennaio 2001

Il Sindacato dell'industria, della costruzione e dei servizi (FLMO) si pronuncerà il 24 gennaio e l'Unione sindacale svizzera (USS) il 31 gennaio.

«In California i prezzi dell'elettricità sono esplosi dopo la liberalizzazione del mercato e l'approvvigionamento di elettricità non è più assicurato», ha detto il consigliere nazionale Pierre- Yves Maillard (PS/VD) durante la tavola rotonda organizzata dal sindacato SSP. Un'argomentazione respinta dal compagno di partito e consigliere nazionale bernese Rudolf Strahm. La Svizzera non è paragonabile alla California: la legge svizzera offre una sicurezza sociale, ecologica e regionale, ha detto il parlamentare bernese.

Opposizione romanda
La Legge era stata approvata dalle Camere federali durante la sessione di dicembre. Le opposizioni provengono soprattutto dalla Svizzera romanda, dove si è formato un comitato d'opposizione guidato dalla «Alliance de gauche», con esponenti del partito socialista e dei Verdi. Il termine per la raccolta di firme è fissato al 9 aprile.

La legge era stata accolta in parlamento con 159 voti contro 25 e 8 astenuti. A partire dal 2007 tutti potranno scegliere liberamente in Svizzera il loro fornitore di elettricità. La liberalizzazione sarà comunque progressiva: il mercato sarà aperto nella misura del 30 per cento dall'entrata in vigore della legge. Dopo tre anni, la liberalizzazione raggiungerà il 50 per cento fino all'apertura totale dal 2007.

swissinfo e agenzie

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